L’ultimo atto della famiglia Firefly e il trionfo di Baby. La recensione di 3 From Hell

3 From Hell - Recensione
3 From Hell – Recensione

In versione noleggio sulla piattaforma di Amazon Prime Video, è finalmente disponibile in Italia 3 From Hell, l’ultimo capitolo della saga dei Firefly, scritto e diretto da Rob Zombie. Il film è uscito nelle sale cinematografiche americane alla fine del 2019. Nonostante fosse molto atteso nel nostro paese, non è plausibile aspettarsi che possa essere proiettato nelle nostre sale cinematografiche.

NAQB merch

Rob Zombie non ha bisogno di presentazioni: registra, musicista, mangaka, creatore di spot pubblicitari e cultore del cinema horror di tutti i tempi. I suoi film sono stracolmi di citazioni, ed aver vissuto con i genitori tra i tendoni da circo fino al 1977, ha avuto un significativo riflesso sulle sue produzioni.

Il “Gabinetto del Dottor Caligari”, Tobe Hooper, gli Universal Classic Monsters e Dario Argento sono solo alcune delle significative ispirazioni di questo eclettico artista. Ed è infatti, così che ne La casa dei mille corpi e La casa del diavolo, precedenti al film in analisi, i riferimenti ai primi due capitoli della saga di Non aprite quella porta, sono chiaramente visibili.

In 3 From Hell, un già maturo Rob Zombie, fa un ulteriore passo avanti: con una soluzione quasi metacinmetografica, fa rivivere attraverso immaginari visivi psichedelici, una Heidi Laroque (protagonista de Le streghe di Salem) in Baby. Allo stesso modo, attraverso un dialogo tra Otis e Baby, nutrito di pacata malinconia, sono evocate le dissennatezze della famiglia Firefly ai primordi della saga.

L’assenza di Captain Spaulding si sente in maniera significativa, la sua sfrontata volgarità ed il suo sarcasmo non possono essere replicati, ma l’inserimento nel cast di Richard Brake nei panni di Foxy, risulta essere un’ottima scelta migliorativa. Brake infatti, aveva eseguito una perfetta interpretazione da villain nel gioco scellerato di 31 (penultimo film di Zombie) rendendosi una figura familiare all’entourage del regista. Ad arricchire l’opera, un cast a dir poco eccezionale che vanta la presenza di Danny Trejo, Emilio Riviera, Clint Howard e Dee Wallace (nel cast di Cujo, film tratto da un romanzo di Stephen King).

3 From Hell si apre con il processo ai Firefly, scampati alla indimenticabile sparatoria che, sulle note di Free Bird di Lynyrd Skynyrd, conclude La casa del diavolo. Il film racconta con una trama seppur semplice, le vicende che seguono all’incarcerazione di Baby, Otis e Spaulding. Sulla falsa riga del processo a Charles Manson, fa acquisire ancora più consensi ai propri beniamini. Al grido di “free the three” infatti, una carrellata di frame in stile VHS, mostra il popolo americano che sostiene e difende l’innocenza dei Firefly.

Otis, Baby e Foxy in questo capitolo, si presentano alla platea come personaggi più strutturati: nonostante continuino ad essere degli spietati assassini, attuano una violenza non totalmente incondizionata, che ha scopi ben precisi. Otis non è più l’artista psicotico che plasma un uomo pesce solo per il puro piacere di ridurre ai minimi termini la sacralità della vita umana; adesso delinque per far uscire dal carcere Baby.

Zombie regala un ruolo da protagonista indiscussa alla sua amata Sheri Moon, che si dimostra perno attorno a cui ruota la storia. Baby a suo modo acquisisce maggiore forza, creandosi una realtà parallela tale da non cadere nell’oblio dell’isolamento in prigione. Dimostra di essere una figlia sensibile, ricordando Spaulding nel corso di una conversazione con Otis e nonostante continui a compiere gesta efferate, s’interroga sull’essenza di tali condotte. In aggiunta, Sheri Moon impersona quella che il regista definirebbe: “la ragazza che ama i mostri”, come dal titolo della canzone di Rob Zombie “The girl who loved the monsters”, mostrando una notevole empatia nei confronti delle persone deformi, dei freak.

La pellicola non perde l’occasione di mettere nuovamente l’accento sull’avversione del regista nei confronti della società odierna, in cui si vive succubi del consumismo; Otis con disprezzo afferma: “Soldi, a che ca**o mi servono? Non sono schiavo del sistema” e sulla falsa riga dell’umorismo anarchico dei Fratelli Marx, già citati da “La casa del diavolo”, continua a dimostrarsi un regista molto critico.

3 From Hell dimostra anche come il nostro registra, abbia saputo usare sapientemente gli effetti speciali: sparatorie e violenti combattimenti sono rappresentati con uno stile più da action movie, ma mantenendo sempre molto alto il livello di gore, in questo Rob non si smentisce mai.

Sarà questo l’ultimo atto della famiglia Firefly? Lo si potrà scoprire solo in futuro, ma al contempo non bisogna dimenticarsi del passato ed avere la consapevolezza che da La Casa del Diavolo a 3 From Hell sono trascorsi ben quattordici anni e in fin dei conti, non ci dispiacerebbe lasciare i nostri cari Firefly così, come Rob li vorrebbe: gloriosi, vincenti e scellerati.

Titolo: 3 From Hell
Titolo originale: 3 From Hell
Regia
Rob Zombie
Attori:  Sheri Moon ZombieBill MoseleySid Haig
Genere: Horror slasher
Durata: 105 minuti
Anno: 2019
Paese: USA

SEGUI LE DIRETTE SU TWITCH
Il tuo abbonamento non può essere salvato. Riprova.
La tua iscrizione è andata a buon fine.

Newsletter di NAQB

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato!

Claudia Santoro
??ℝ?! ⇝ ʜᴏʀʀᴏʀ-ᴅɪᴘᴇɴᴅᴇɴᴛᴇ ᴄᴏɴ ᴘᴀʀᴛɪᴄᴏʟᴀʀᴇ ᴘʀᴇᴅɪʟɪᴢɪᴏɴᴇ ᴘᴇʀ ɢʟɪ ꜱᴘʟᴀᴛᴛᴇʀ ⇝ ᴍᴇᴛᴀʟʟᴀʀᴀ ᴍᴀɴɢɪᴀ-ʟɪʙʀɪ ᴀᴍʙɪᴇɴᴛᴀʟɪꜱᴛᴀ ⇝ʟᴀᴜʀᴇᴀ ɪɴ ɢɪᴜʀɪꜱᴘʀᴜᴅᴇɴᴢᴀ-ᴍᴀꜱᴛᴇʀ ɪɴ ᴅɪʀɪᴛᴛᴏ ᴅᴇʟʟ'ɪɴꜰᴏʀᴍᴀᴛɪᴄᴀ- ᴀᴠᴠᴏᴄᴀᴛᴏ ᴘʀᴀᴛɪᴄᴀɴᴛᴇ