Esperimento originale a Milano per promuovere 47 metri, il nuovo shark movie distribuito dalla Adler Entertainment.
Le premesse sono davvero buone, e lo dimostra anche la campagna pubblicitaria innovativa che ha preceduto l’uscita del film: prima la realtà virtuale (ne abbiamo parlato QUI) e ora un’anteprima a Milano durante la quale gli spettatori sono stati dotati di cardiofrequenzimetro. In questo modo è stato possibile monitorare le reazioni degli ospiti durante la visione.
Prima della proiezione gli spettatori sono stati invitati a compilare un questionario riguardante le paure principali di ognuno e il loro rapporto con le situazioni di tensione. Così facendo alla fine del film è stato possibile confrontare i risultati ottenuti tramite i cardiofrequenzimetri con i normali parametri vitali. L’esperimento è assolutamente riuscito; la tensione è stata massima e i dati parlano chiaro: partendo da una frequenza cardiaca iniziale di 82 battiti al minuto, la visione del film ha modificato il battito cardiaco degli spettatori generando una frequenza media di 88 battiti al minuto fino ad arrivare un massimo di 120. La frequenza cardiaca maggiore in assoluto registrata è stata di 183 bpm.
Il lancio della pellicola a quanto pare è stato un successo, che ha dimostrato anche quanto un film possa effettivamente far leva sulle paure più recondite di ognuno di noi. Con queste premesse la curiosità di sapere come reagiranno alla tensione le protagoniste del film è alta. In questo survival horror infatti le sorelle Lisa (Mandy Moore) e Kate (Clare Holt) rimarranno intrappolate a 47 metri di profondità, dopo il guasto della gabbia antisqualo che doveva proteggerle durante l’immersione nelle acque del Messico. Munite solo di una provvista d’aria per 60 minuti, del loro coraggio e di una grande dose di paura dovranno trovare una via d’uscita dalle acque infestate dai predatori.
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