Famelici squali bianchi e una città sommersa nel sequel di 47 metri. La recensione di 47 metri: Uncaged
Torna la coppia di sceneggiatori Ernest Riera e Johannes Roberts con 47 metri: Uncaged, sequel del quasi omonimo film 47 metri, thriller-horror con gli squali ambientato nelle profondità marine. Alla regia troviamo ancora Roberts (47 metri, The Strangers: Prey at Night) e la domanda sorge spontanea: dato il titolo, sarà un altro film su qualcuno bloccato a 47 metri di profondità? No, tranquilli, questa è un’altra storia, ma pareva brutto perdersi il nome del franchise, visto che il primo film non è andato così male.
Siamo in Yucatán, in Messico. Mia e Sasha sono due sorellastre che faticano a fraternizzare e costrette a condividere lo stesso tetto insieme a Grant, il padre di Mia, e Jennifer, la madre di Sasha. Grant è un geologo che ha appena scoperto una città Maya sommersa dall’acqua, e chi in perfetta tradizione da film horror di serie b, andrà incautamente a sommergersi dove non deve creando una sequenza irrefrenabile di tragici eventi? Dai, ci siamo capiti, non vi dico altro per non togliervi il poco di trama che troverete in questo nuovo capitolo del franchise di 47 meters down.
Per quanto ci si aspetti la solita minestra, scopriremo che le novità non saranno poche. A suggerirlo il suffisso nel titolo “uncaged”, che significa “non ingabbiato”. Esatto, qui nessuno sarà rinchiuso nella tanto “sicura” e confortevole gabbia metallica che abbiamo visto nel primo film. Gli spazi saranno ampi, tutti da esplorare e oltre alla paura di rimanere senz’aria o dei simpatici carcarodonti, si aggiungerà quella di perdersi nella labirintica città sommersa. L’intera pellicola risulta più commerciale e scanzonata, e con tantissimo action in più del predecessore. Un vero blockbuster, e lo si evince anche dal cast, dove troviamo qualche nome noto come John Corbett, da Il mio grasso grosso matrimonio greco, Corinne Foxx figlia di Jamie Foxx e Sistine Stallone, figlia di Silvester Stallone.
Chiudendo un occhio sulle solite dinamiche surreali e poco credibili che costellano questo genere di pellicole, 47 metri: Uncaged porta tante piccole novità che lo rendono un bell’horror-action estivo da ginocchia rannicchiate al petto, popcorn alla mano e piedino che picchietta frenetico. Ci sarà ansia a palate, per chi come me non sopporta guardare scene claustrofobiche, con sub incastrati in cunicoli sottomarini e braccati da giganteschi squali bianchi. Le scene di uccisioni risulterebbero anche efficaci se non fossero così tanto auto-censurate nei momenti clou, roba da lasciare l’amaro in bocca agli amanti del vero splatter. I jump-scare sapientemente misurati, sono da infarto e l’adrenalina vi accompagnerà fino ai titoli di coda dopo un finale che riuscirà a prendersi di nuovo gioco dello spettatore.
[Spoiler] Degno di nota è il character design degli squali, che qui troviamo mutati geneticamente a causa dell’evoluzione in un habitat privo di luce. Ciechi, con gli occhi bianchi e ricoperti di cicatrici di vecchia data causate dalle grotte e dalle architetture della città sommersa, assumono un “look” molto più spaventoso e tetro, facendoli sembrare una sorta di squali-zombie. Da evidenziare anche il curioso finale, dove Ernest Riera e Johannes Roberts scrivono un epilogo così rocambolesco ed eroico, da farci credere che anch’esso, come nel film precedente, sia un’allucinazione onirica della protagonista dovuta all’ipossia, ma così non è. Scelta bizzarra, che lascia nuovamente sgomenti. [/spoiler]
Se non cercate il film di spessore, 47 metri: Uncaged saprà regalarvi una serata divertente, ricca di gustosa ansia e un con paio di ben calcolati salti dalla poltrona. Disponibile in acquisto e noleggio digitale o in edizione DVD e blu-ray sul sito CG Entertainment.
Titolo: 47 metri: Uncaged
Titolo originale: 47 Meters Down: Uncaged
Regia: Johannes Roberts
Attori: Sophie Nélisse, Corinne Foxx, Brianne Tju, Sistine Rose Stallone, John Corbett
Genere: Horror
Durata: 90 minuti
Anno: 2019
Paese: USA