La classifica delle 5 pellicole horror femminili più significative della storia del cinema dell’orrore.
Horror femmineo (o femminile), ovvero quel cinema horror che ha come elemento principiale la figura della donna; con le sue paure, le sue fobie la sua connotazione estetica. Ecco cinque film horror che ripercorrono dagli anni 60 ad oggi, la figura femminile, introducendo nella cinematografia personaggi forti, fragili e al tempo stesso indimenticabili.
Sei donne per l’assassino (1964) diretto da Mario Bava
Violento, sadico, famoso per le splendide scenografie (diventate fonte d’ispirazione per tanti registi avvenire) e per i cromatismi della fotografia. Bava dirige un ferocissimo thriller dove splendide donne e inquietanti manichini si confondono tra la grandiosità degli scenari, in un crescendo di terrore e sadismo. Considerato tra i primi veri slasher della storia del cinema.
Carrie – Lo sguardo di Satana (1976) diretto da Brian De Palma
De Palma firma un apologo sulle ossessione sessuofobiche e religiose dell’America degli anni 70. A dividersi la scena due donne: Sissy Spacek (la fragile figlia) e Piper Laurie (la madre invasata). Ed ecco che nasce un horror che ha si forti elementi soprannaturali, la telecinesi, ma che trae la sua maggiore forza proprio nella descrizione del morboso rapporto madre-figlia. Uno dei film più spietati e dolorosi di quegli anni, con una scena divenuta ormai un vero e proprio cult: il violentissimo massacro durante il ballo studentesco di fine anno. Spacek e Laurie da Oscar.
Suspiria (1977) diretto da Dario Argento
La stregoneria secondo Dario Argento. Flussi di colori accecanti e una
colonna sonora onirica sono, forse, i veri protagonisti di questo
capolavoro onirico. La figura della donna, prima innocente, poi
maliziosa, poi stregonesca, è delineata con uno stile granguignolesco
e mistico, culminante in un finale dai sapori quasi favolistici.
Inutile dire che si tratta senza ombra di dubbio del film horror
italiano più famoso nel mondo.
À l’intérieur (2007) diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury
La francia picchia giù duro e ci regala uno dei film più estremi e crudeli di sempre. Un home invasion con protagoniste due donne, una delle quali incinta di 9 mesi. È la notte di Natale, l’atmosfera di solitudine della protagonista viene interrotta, straziata, tagliuzzata ed infine squarciata dalla sua antagonista. Un duello tanto psichico quanto fisico. Censurato in diversi paesi europei e, purtroppo, ancora inedito in Italia. Un gioiello gore diretto con intelligenza e coraggio.
February (2015) diretto da Oz Perkins
La nuova frontiera del cinema horror femmineo ci viene proposta da Oz Perkinks, figlio dell’attore hitchcockiano Anthony Perkins. Il suo è un film sospeso e gelido, con un cupa fotografia e con scenografie asettiche. L’attenzione è tutta rivolta nei volti e nei gesti delle protagoniste, 3 giovani donne vittime dell’incomunicabilità e legate da un crudele destino che le accomuna. Grande esempio di possession movie, che svicola dai soliti cliché di genere per crearne uno tutto suo.