Cinque film horror del compianto Stuart Gordon che dovete assolutamente vedere
Dopo Max Von Sydow, in questi giorni il mondo del cinema ha perso un altro dei suoi protagonisti: il regista statunitense Stuart Gordon. Ma a differenza dell’illustre attore svedese, Gordon, fin dai primi anni di carriera, si è mosso fra produzioni a basso budget e progetti indipendenti, diventando nel corso dei venti e più anni di carriera un punto di riferimento per tutto il movimento cinematografico a basso costo.
Dall’esordio con il sorprendente Re-Animator, all’evoluzione post duemila con thriller di altissima qualità come Stuck ed Edmond, Gordon è stato in grado di innovarsi ed innovare pur lavorando spesso in condizioni disagevoli e senza il giusto supporto di mezzi e risorse. Da non sottostimare nemmeno la collaborazione con l’amico e collega Brian Yuzna, dal quale nascerà un sodalizio molto prolifico che ha rinvigorito il cinema horror-fantastico fra la fine degli anni 80 e tutta la decade successiva.
Detto questo, andiamo ad analizzare più da vicino 5 lavori a tema horror del regista americano che meritano di essere visti, dal già citato e celebre Re-Animator a chicche semi-sconosciute come King of the ants.
Re-animator
USA 1985 – 90 minuti. Con Jeffrey Combs, David Gale, Robert Sampson e Barbara Crampton
Partiamo subito con Re-Animator, esordio alla regia di Gordon, liberamente tratto da una novella di HP Lovecraft. Con questa pellicola diventata negli anni un cult dell’horror-splatter, Gordon sigla il suo film più celebre ed apprezzato, un concentrato di effetti curatissimi, delirante divertimento e trovate geniali. Calato nei panni del folle Dr. West, Jeffrey Combs è il mattatore di questo vorticoso crescendo di gore ed orrore scanzonato. A tratti provocatorio e sgangherato, senza dimenticare qualche incursione nel trash, Re-Animator è ancora oggi un’opera freschissima, con l’ultima mezz’ora da storia del cinema splatter.
King of the ants
USA 2003 – 102 minuti. Con Chris McKenna, Kari Wuhrer, Daniel Baldwin
King of the ants è uno dei film meno rinomati di Stuart Gordon, prodotto con un budget risibile, prima della parentesi televisiva con i due episodi di Masters of horror. Questa pellicola resta uno spartiacque importante nella carriera del regista: è infatti l’ultimo horror (anche se qui siamo già di fronte ad una commistione fra i due generi) prima del definitivo passaggio a progetti più puramente thriller come Edmond e Stuck, film che hanno chiuso in crescendo la filmografia del cineasta americano. Ma tornando alla pellicola in oggetto, King of the ants è un titolo che non lascia respiro: una perfetta fusione di generi, con inserti gore davvero d’impatto e continui ed inaspettati ribaltamenti di scena. Una storia sul dolore e sull’impossibilità di riscattarsi, che soffre della mancanza di fondi ma che colpisce e convince grazie alla maestria registica di Gordon ed alla valenza di un soggetto molto curato.
Dagon
Spagna 2001 – 95 Minuti. Con Ezra Godden, Raquel Merono, Francisco Rabal
Parentesi spagnola per Gordon che rilegge nuovamente Lovecraft dando alla luce Dagon, horror di inizio millennio da riscoprire. La storia in avvio è molto fedele allo scritto originale (La maschera di Innsmouth), e vede il quartetto di protagonisti approdare in un desolato villaggio situato sulla costa spagnola; la prima parte di visione è semplicemente folgorante: Gordon riesce perfettamente a ricreare le atmosfere dello scrittore di Providence, calando i personaggi in un incubo visionario fra culti ancestrali e adepti fanatici affetti da strane mutazioni corporali. La seconda metà di pellicola cambia registro, discostandosi dal racconto di base e virando sul gore e sullo splatter, con un finale rivelatore che in parte riprende altre due creazioni sempre di Lovecraft. Nel complesso Dagon è un b-movie che spaventa ed inorridisce, dalla confezione non impeccabile ma dalle idee più che apprezzabili corroborate dalla messa in scena sapiente del regista di Chicago.
Dolls
USA 1987 – 77 Minuti. Con Ian Patrick Williams, Carrie Lorraine, Guy Rolfe, Hilary Mason
Deliziosa fiaba dark del 1987, colpevolmente dimenticato a causa del successo de La bambola assassina, uscito in sala l’anno dopo. Dolls è un’opera deliziosa, calata in un’atmosfera favolistica fra incubo e sogno, sempre in perfetto equilibrio fra horror e delicatezza. Gordon contrappone l’aridità ed il materialismo degli adulti alla candida ingenuità del mondo dell’infanzia, con la morale di fondo che colpisce con veemenza pur nella sua estrema semplicità. Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un prodotto curato, dalle atmosfere incantate e che non si fa mancare numerosi momenti sanguinolenti intervallati ad altri di sottile suspense. La coppia di anziani stregoni è caratterizzata da un’impronta tipicamente gotica, mentre gli effetti tuttora svolgono egregiamente il loro compito. Al terzo lavoro, il cineasta americano getta le basi di in nuovo filone che esploderà di lì a poco, confermandosi uno dei migliori talenti del panorama di genere a stelle e strisce. Dolls può essere definito una fiaba dei fratelli Grimm su pellicola e non è sbagliato considerarlo un fulgido emblema del modo di fare horror negli anni 80.
From Beyond – Terrore dall’ignoto
USA 1986 – 85 Minuti. Con Jeffrey Combs, Barbara Crampton, Ken Foree
Al suo secondo lungometraggio, Gordon ritorna su Lovecraft e punta in alto con From Beyond, ambizioso film appartenente a pieno titolo al filone del body-horror. Eliminando del tutto il black humour del debutto, l’autore dà vita ad un film visionario ed allucinato, in cui la trama viene presto travolta dall’atmosfera malata e folle della vicenda. Riscrivendo ed aggiornando il mito del “mad doctor”, Gordon conduce lo spettatore in un’allucinazione oltre ogni limite fra mutazioni, creature mostruose provenienti da altre dimensioni e sessualità perversa. Gli effetti analogici sono da encomio e riescono a nascondere le pecche di sceneggiatura. Benissimo anche il cast, con la conferma ad alti livelli di Combs ed una Barbara Crampton mai più così sensuale. Ormai un cult consolidato, From Beyond è uno dei migliori esponenti del filone body-horror e forse la più ispirata pellicola diretta dal compianto cineasta.