Chi non conosce The Blair Witch project, e soprattutto, chi non è conoscenza del suo grande successo letteralmente esploso nel 1999? È stato tale da far partire un vero e proprio filone cinematografico: il Found footage. Ovviamente Hollywood si è resa subito conto del potenziale di questo tipo di pellicole al punto da -testarle- anche in altri generi (le riprese dirette hanno persino coinvolto i tornado con la pellicola Into The Storm). Tutto sommato, non è difficile capire il perché, gli incassi, e soprattutto partendo dal low budget hanno rappresentato la città di El Dorado per i produttori. Per mero masochismo, con il team di NonApriteQuestoBlog ci divertiamo a fare classifiche nei nostri articoli, così, per stimolare i saccenti a dire la loro.
5. Cannibal Holocaust (1980) e The Gallows (2015): al quinto posto ho deciso di inserire due pellicole proprio come antitesi tra i found footage di una volta e quelli di oggi. Partiamo da Cannibal Holocaust del 1980, di cui abbiamo già parlato sul nostro blog (leggi qui). Pellicola molto particolare di Ruggero Deodato. Rappresenta uno dei veri primi film sullo stile finto-documentario anche se non ha però determinato l’esplosione vera e propria del genere. Diversamente da quelli attuali, Cannibal Holocaust fu talmente forte nelle scene, che all’uscita molti lo accusarono di essere un vero e proprio Snuff movie. The Gallows invece, rientra assolutamente nei cliché del filone, con un costo di produzione talmente basso (centomila dollari di budget) da garantire comunque un lauto profitto, (ventidue milioni di dollari sul mercato nord-americano). Eppure, a mio dire questa pellicola rappresenta la pura decadenza del found footage nel cinema attuale, affondato nella carenza di idee con un risultato finale davvero poco efficace.
4. Cloverfield (2008): in merito a questa pellicola mi viene da dire: quando il marketing è tutto! Infatti grazie alla campagna mediatica realizzata intorno a questo, che del resto come genere è più un thriller, si riuscì a creare un alone di mistero al riguardo. L’intera pellicola documenta il puro delirio, ambientato a Manhattan, ad opera di un mostro. Si tratta di un mockumentary che funziona bene e per buona parte del film gli spettatori vedono solo la distruzione causata da questo mostro, ma non la creatura, e questo è un bene. Pellicola senza dubbio molto adrenalinica.
3. Paranormal Activity (2007): ha consacrato il vero e proprio successo del found footage. La storia è delle più semplici e scontate, quindi rientra a pieno nel classicismo dell’horror che piace a noi tutti: una giovane coppia che assiste ad una serie di eventi inspiegabili nella propria casa. Con diversi sequel anch’essi d’effetto, seppur meno “home made” come riprese.
2. Rec (2007): adrenalina associata ai più brutti e cattivi del panorama dell’orrore, gli zombie. Una formula semplice ed efficace, che ha dato vita a due seguiti e un remake intitolato Quarantena.
1. The Blair Witch Project (1999): come già detto, e per quanti pareri discordanti possano esserci a riguardo, TBWP è stata la pellicola che ha reso celebre il found footage. Il tutto basato su un passa parola tramiter internet (studiato a tavolino), che arrivò a convincere il grande pubblico riguardo la veridicità di quanto raccontato, al punto che i più temerari iniziarono a fare escursioni in boschi che fino ad allora in fatto di streghe non avevano avuto nulla a che vedere . Le scene poi sembrano talmente autentiche da far credere agli spettatori (compreso il sottoscritto) che, forse, in fin dei conti, buona parte di ciò che si vede non sia poi tutta finzione. Ad ogni modo, la pura sperimentazione ha fatto bene all’industria cinematografica, e di conseguenza alle paure degli -affamati ricercatori di brividi- che affollano le sale, nell’attesa di sobbalzare dalla sedia e dire: questa proprio non me l’aspettavo!
Sono d’accordo ma una speciale menzione, dal mio modesto parere, va a Grave Encounters 1 e 2. Senza dimenticare The Troll Hunter.
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