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Alfa e Omega – Recensione

Alfa e Omega - Recensione
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Il corto horror surrealista di Nicola Pegg. La recensione psicologica di Alfa e Omega

Alfa e Omega è un cortometraggio indipendente surrealista del 2022 scritto e diretto da Nicola Pegg, prodotto da Massimo Bezzati e interpretato da Alessandra Viganò, Selena Bellussi e Jagoda Lewandowska (aka Blueberry Le).
Il corto si presenta come “una fiaba astratta che conduce lo spettatore in un viaggio metafisico immerso nella natura, tra principio e fine, amore e odio, rinascita e morte. Mediante uno sguardo onirico, siamo testimoni della creazione di Alfa e Omega, due esseri puri che intraprendono un cammino attraverso un percorso emozionale denso di simbologia, tra il benessere ed il dolore, dando un nuovo inizio alla fine o dando fine ad un nuovo inizio.”

In Alfa e Omega sono presenti diversi echi estetici magrittiani, attraverso la riproposizione in veste filmica di alcune opere del pittore surrealista belga del Novecento, tra cui “La vittoria” (1939) e “L’abito da sera” (1954).
Il corto di Pegg è inoltre colmo di simbolismi psicologici, soprattutto di matrice junghiana,
delineandosi come un viaggio verso l’integrazione dell’Ombra, la parte più nascosta di se stessi, che include tutto ciò che è al di fuori della luce della coscienza, e che può essere positiva o negativa. Poiché si tende a rifiutare o rimanere ignoranti degli aspetti meno desiderabili della propria personalità, l’Ombra è in gran parte negativa. Ci possono essere, tuttavia, degli aspetti positivi che rimangono nascosti nella propria Ombra, specialmente nelle persone con bassa autostima, ansie e false credenze.
“Ognuno porta un’ombra”, scrive Jung, “e meno è incorporata nella vita cosciente dell’individuo, più è nera e densa.” Non conviene uccidere l’Ombra, infatti, ma nemmeno lasciarsi sopraffare da essa: la chiave è l’integrazione.

Nell’ambiente onirico del corto gli opposti, più che attrarsi, si incontrano e si scontrano, fino ad arrivare a comprendere che la via per arrivare all’intero – la luna piena metafora del Sé – comprende l’unione tra di essi, l’unificazione di coscienza e inconscio che porta al compimento del processo di individuazione. Questo processo ha come scopo la realizzazione della propria unicità individuale: “il seme di un pino montano contiene, in forma latente, tutto l’albero futuro. […] Senza l’albero vivente, però, l’immagine del pino è solo una possibilità, un’idea astratta.” Ed è “inutile spiare furtivamente gli altri, per individuare il modo in cui si sviluppano le varie personalità, perché ciascuno si trova davanti a un compito di autorealizzazione che presenta caratteri di unicità. Se molti problemi umani sono simili, non sono mai identici. Tutti i pini si assomigliano (altrimenti non li potremmo classificare come pini), ma nessuno è esattamente simile a un altro.” (M.-L. von Franz).

Ed è proprio l’unione e l’integrazione delle parti di sé che permette di essere consapevoli di quello che si è e di andare oltre le proprie divisioni, oltre la porta delle limitazioni autoimposte.
L’atmosfera surreale e onirica da rito arcaico di questo corto parla direttamente all’inconscio dello spettatore, facendosi quindi, grazie ai simboli, più concreta che mai. Perché “I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario, vogliono svegliare.” (R. Magritte).

Fonti:
“Ricordi, sogni, riflessioni” (C. G. Jung, 1961);
“L’uomo e i suoi simboli” (C. G. Jung, 1964).

Titolo: Alfa e Omega
Titolo originale: Alfa e Omega
Regia: Nicola Pegg
Attori: Alessandra Viganò, Selena Bellussi, Jagoda Lewandowska (aka Blueberry Le)
Paese: Italia
Anno: 2022
Genere: Horror psicologico, Surreale
Durata: 13 minuti

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