Uno dei film più estremi al mondo arriva in Italia con Spasmo Video. La recensione di Atroz
Per capire Atroz, film horror estremo del 2015 diretto a Lex Ortega, bisogna fare un piccolo ripasso sul contesto sociale del Messico. Infatti in questo tormentato Paese, solo nel 2019 si contano 34.582 omicidi, il numero drammaticamente più alto dal lontano 1997. Stiamo parlando di una media di circa 95 omicidi al giorno, quattro ogni ora.
Il regista di questo piccolo caso cinematografico ci è cresciuto in questo “girone dell’Inferno” ed è difficile per chi vive in un microcosmo borghese e ovattato, capire quanto sia importante esorcizzare tramite il cinema le paure che possono nascere, diventando adulti in un contesto così estremo. Non c’è quindi da indignarsi per la violenza esagerata e insopportabile che vedremo in Atroz.
Se un altro film horror-gore è potuto giungere in Italia lo dobbiamo ancora una volta ad Alex Visani che lo inserisce nella sua collana Spasmo Video e alla Digitmovies che la distribuisce. Il lavoro iniziato dal regista di Stomach per far scoprire il cinema indipendente meno conosciuto è encomiabile infatti.
Ma veniamo alla trama: dopo un incidente stradale, dove perde la vita una giovane donna, un detective di polizia trova una videocamera su cui sono registrati atti di tortura e sevizie nei confronti di un travestito. I due alla guida si riveleranno essere due reietti in grado di compiere le più perverse nefandezze e verranno arrestati, interrogati e torturati a loro volta, per risalire all’origine dei terribili fatti videoregistrati.
Girato in stile mockumentary, Atroz comincia mostrando il degrado della strade malfamate del Messico e come i due criminali protagonisti della pellicola decidano di rapire, stuprare, torturare e uccidere la vittima, scegliendola in modo del tutto arbitrario. Questa prima parte del film, una sorta di intro/flashback, si scoprirà in seguito, essere un cortometraggio usato per sostenere la compagna crowdfunding messa in piedi da Lex Ortega e dalla produttrice Abigail Bonilla, per riuscire a realizzare la pellicola nella sua interezza.
Ed è proprio grazie alla raccolta fondi che possiamo vedere il resto dell’opera e scoprire che l’orrore in apertura non è che un amaro assaggio del raccapricciante e abbondante menù di efferatezze di cui Atroz è fatto. Il film è un totale caos stilistico dove la fotografia e la regia non sono mai coerenti con ciò che appare sullo schermo, e dove brutture di ogni sorta si alternano a trovate ardite, ma efficaci e funzionali alla scena. E se le immagini di violenza e stupro sono già potentemente rappresentate, le inquadrature POV in stile videogame vi daranno la brutale sensazione di essere voi stessi vittime e carnefici degli stupri. Omofobia, misoginia, corruzione , totale sfiducia nelle istituzioni e nel genere umano sono i temi principali di Atroz, film che non regala nulla di nuovo al percorso evolutivo del cinema, ma che evidenzia problematiche che nessuno ha il coraggio di affrontare, risuonando quasi come una triste e disperata richiesta di aiuto.
La sceneggiatura ad opera dello stesso Ortega insieme a Sergio Tello è ben scritta e naviga abilmente tra flashback e presente, mantenendo alto l’interesse nello spettatore e regalando un colpo di scena finale che mai mi sarei aspettato da un film che all’apparenza potrebbe sembrare solo un fake-snuff e dove oltre le sopraffazioni fisiche vedremo ogni sorta di perversione come ad esempio: BDSM, asfissia, coprofagia, incesto.
Tutti i personaggi oscilleranno tra luci e ombre trasformandosi da vittime in carnefici e vice versa, disorientando lo spettatore nel momento in cui cercherà di provare empatia per qualcuno dei personaggi.
Come in un quadro di di Francis Bacon, Atroz mostra “il demone” che è intrinseco in ognuno di noi, riuscendo a farci sentire sporchi e colpevoli. Atroz è il film più estremo che abbia mai visto e l’unico che sia riuscito a farmi distogliere a tratti lo sguardo dallo schermo.
Titolo: Atroz
Titolo originale: Atrocious
Regia: Lex Ortega
Attori: David Aboussafy, Laurette Flores, Aleyda Gallardo
Genere: Horror estremo
Durata: 79 minuti
Anno: 2015
Paese: Messico