Peggio della morte c’è solo l’essere dimenticati. La recensione di Baba Yaga: Terror of the Dark Forest

Baba Yaga (in russo Yaga. Koshmar tyomnogo lesa) è un film horror russo diretto da Svyatoslav Podgaevsky (The Bride, The Mermaid) e Nathalia Hencker, approdato di recente in home video con una limited edition in DVD e blu-ray per la collana Midnight Factory e sul loro canale su Prime Video. Terzo film uscito nell’ultimo periodo, dopo The Wretched e Gretel e Hansel, che tratta il tema delle streghe e che approda nella collana della Fabbrica di Mezzanotte e prova a dare un’impronta moderna ad un’antica leggenda russa.

NAQB merch

Egor è un ragazzino che soffre per la perdita della madre e che è costretto a vivere con una matrigna, l’infante sorellastra e un padre verso il quale nutre un certo rancore. L’adolescenza per alcuni è un incubo, ma con queste premesse per lui è sicuramente già un inferno. E come se non piovesse abbastanza sul bagnato, sappiate che un’antica strega è pronta a ritornare a mietere vittime proprio nella cittadina in cui il ragazzo vive. Le cose inizieranno a prendere una brutta piega quando in casa arriverà una nuova baby sitter, dall’aspetto attraente ed inquietante. Spetterà a Egor, accompagnato dalla nuova amica altrettanto “sgangherata” Dasha e il bullo Anton, fronteggiare i malefici della strega e provare a uscire da questa brutta situazione sani e salvi.

L’archetipo del gruppetto di giovani e improbabili eroi alla Goonies è lampante, ma in questa pellicola sembriamo più di fronte ad una replica in versione russa dei “Losers” di IT. Podgaevsky, nonostante abbia cambiato partner, cade nuovamente nell’errore di emulare il cinema di Hollywood quasi come fosse l’unica via giusta da perseguire, ma se in The Mermaid (film precedentemente co-diretto con Christopher Bevins) mette in atto una mal riuscita accozzaglia di stilemi inflazionati copiati dagli horror made in USA e nulla più, in Baba Yaga, fortunatamente, riesce ad allontanarsi da questo malsano modo di pensare, proponendo un’atmosfera e uno stile, anche se solo in parte, più personale e che fisionomicamente assomiglia di più alla cultura della sua madre patria.

Una buona fotografia supportata da scenografie volutamente asettiche, creano un’ambientazione intrisa di maleficio e senso di morte piuttosto riuscita. In questo horror russo, è russa la storia da cui è tratto e sono russe anche le “facce” degli attori, gli unici che avrebbero potuto sentirsi vicini culturalmente a una leggenda popolare così nota e radicata nella tradizione di questo freddo paese. I momenti horror sono davvero poco originali e sembrano presi pedissequamente dai “cugini” americani, ma nonostante ciò, in alcuni casi risultano efficaci allo scopo, ovvero spaventare.

Ben ideata nelle fattezze la strega, che si presenta come un’essere che espande il suo potere sulla cittadina come un morbo e che viene rappresentato sotto forma di un groviglio di filamenti di lana rossa e tramite altre spaventose visioni. Una figurazione brillante e funzionale, ma che accantona l’immaginario della signora anziana e malefica, che a dirla tutta, spaventa ancora di più di qualsiasi altra mostruosa “creatura” moderna. I jump-scare e le scene di suspence orrorifica non mancano, e in alcuni casi risultano pure efficaci e tachicardiche, ma sembrano inserite casualmente e con una logica distante dal contesto narrativo.

Baba Yaga fa parte di quelle pellicole pensate per un target giovane, ed è facile che lasci interdetti i cultori di un cinema horror più disturbante e di età più adulta, ma come ha ricordato nella nostra intervista live (link) Alessandro Bonetti, Production & Planning Manager Homevideo di Midnight Factory, “L’etichetta Midnight Factory si pone l’obbiettivo di proporre i più svariati sottogeneri dell’horror sotto un unico cappello”. Per tale ragione il Midnighter può trovarsi di fronte a film estremamente diversi tra loro come L’Armata delle Tenebre, Climax, Dead Ant o Fulci For Fake.

Per contestualizzare la pellicola, possiamo dire che Baba Yaga è un teen horror funzionale che può divertire il pubblico più giovane e “alle prime armi”. Ancora troppo vittima degli stereotipi cinematografici USA, riesce però in qualche modo a imprimere un suo stile più “locale” e far dimenticare il goffo Meirdmad, lasciando una flebile speranza per il futuro del cinema horror russo.

Titolo: Baba Yaga
Titolo originaleYaga. Koshmar tyomnogo lesa
Regia: Svyatoslav Podgaevskiy, Nathalia Hencker
Attori: Viktoriya Agalakova, Efim Petrunin, Sofya Shidlovskaya
Paese: Russia
Anno: 2018
Genere: Horror, fantasy
Durata : 87 minuti

SEGUI LE DIRETTE SU TWITCH
Il tuo abbonamento non può essere salvato. Riprova.
La tua iscrizione è andata a buon fine.

Newsletter di NAQB

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato!