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Bedevil – Recensione

Bedevil – Non installarla - Recensione

State attenti alle App che scaricate. La recensione di Bedevil – Non installarla.

Bedevil – Non installarla – Recensione

Bedevil – Non installarla è un teen-horror scritto e diretto dai fratelli Abel e Burlee Vang e, dopo i recenti Unfriended e Friend Request, è un nuovo tentativo di utilizzare le nuove tecnologie per creare storie inquietanti. Questa volta però non si parla di cyberbullismo, ma di un’App in grado di sondare le paure più profonde dell’animo umano e renderle letali.

Una ragazza, Nikki (Alexis G. Zall già intravista in Ouija – L’origine del male), muore in circostanze poco chiare. I suoi cinque migliori amici: Alice (Saxon Sharbino, presente nel remake di Poltergeist del 2015), Cody, Gavin, Dan e Haley sono profondamente scossi per il lutto e soprattutto Alice fatica ad accettare la perdita della sua migliore amica. A distanza di poche ore dal funerale, tutti e cinque ricevono un invito proveniente dal cellulare della defunta, ad installare un’app e decidono di provarla: si tratta di un App assistente virtuale apparentemente molto efficiente, che si rivelerà invece essere un pericoloso mostro capace di leggere dentro l’anima del proprietario dello smartphone.

Bedevil – Non installarla rappresenta il classico horror ad eliminazione di un gruppo di ragazzi formato dai più comuni stereotipi: la bionda, il bello, il ragazzo di colore, la ragazza antipatica e l’asiatico. Il cast è giovanissimo, formato da attori poco conosciuti e appena maggiorenni. Efficaci i jump scare che, anche se in alcuni casi sono prevedibili, riescono lo stesso a farti saltare dalla poltrona per poi farti fare una sonora risata. Effetti speciali nella norma, nulla di memorabile ma si vede che dietro c’è stato un discreto lavoro e che non sono stati lasciati al caso.

Bedevil – Non installarla dividerà il pubblico: potrebbe piacere o potrebbe non piacere affatto, dipende dalle aspettative che avremo prima di guardarlo. Di base ci sono dei concetti molto importanti, nascosti tra battute che strappano risate e momenti di tensione. Il primo in assoluto è la dipendenza che si è venuta a creare nell’essere umano per la tecnologia, di come vorremmo servircene per controllare il nostro “mondo”, mentre invece è essa a governare noi. Inoltre viene sottolineato il fatto che pochi si rendono conto che le comodità ottenute tramite gli smartphone, siano ottenute a scapito della violazione della nostra privacy. Quindi ci possiamo fare una bella risata sulle disavventure che capitano ai protagonisti, ma alla fin fine sono cose che sono davvero capitate ad alcuni e dimostrano come la situazione ci stiano sfuggendo di mano.

Potreste rimanere delusi da Bedevil perché come horror non ha nulla di eclatante, anzi in diverse occasioni strappa più risate che altro (ma ci tengo a precisare che si tratta di un’ilarità voluta dai registi) e di certo non finirà nella top ten dei migliori film che abbiate mai visto. Oppure potete apprezzarlo perché vi farà passare qualche ora in bilico tra salti sulla sedia, risate e un po’ di compassione per i protagonisti, ma soprattutto vi darà qualche spunto per alcune riflessioni.

Titolo: Bedevil – Non installarla
Titolo originaleBedeviled
RegiaAbel VangBurlee Vang
AttoriSaxon SharbinoBonnie MorganBrandon Soo Hoo
Genere: Horror/Thriller
Durata: 91 minuti
Anno: 2016
Paese: USA

RASSEGNA PANORAMICA
Giudizio
Amante dell'horror, dell'arte, della musica heavy metal e della scrittura, amo i gatti e colleziono tatuaggi in giro per il corpo. Ex modella goth, riempio le giornate con film, serie tv e videogames. - L'oscurità; è lei la mia vera luce. (Pinhead) -
bedevil-non-installarla-recensionePotreste rimanere delusi da Bedevil perché come horror non ha nulla di eclatante, anzi in diverse occasioni strappa più risate che altro (ma ci tengo a precisare che si tratta di un'ilarità voluta dai registi) e di certo non finirà nella top ten dei migliori film che abbiate mai visto. Oppure potete apprezzarlo perché vi farà passare qualche ora in bilico tra salti sulla sedia, risate e un po’ di compassione per i protagonisti, ma soprattutto vi darà qualche spunto per alcune riflessioni.

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