Bela Lugosi: il più famoso interprete del personaggio di Dracula della storia del cinema.

Bela Lugosi
Bela Lugosi

La figura di Bela Lugosi è diventata iconica nel 1931, quando interpretò il conte vampiro nel “Dracula” di Tod Browning.

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Bela Blasko (Bela Lugosi) nasce a Lugos in Ungheria nel 1882, oggi la cittadina si chiama Lugoji e si trova in Romania. Studia all’accademia teatrale di Budapest, calcando le scene dei teatri con lo pseudonimo di Arisztid Old e recita nel suo primo film nel 1918 (The leopard, di Alfred Deésy).

Dopo aver preso parta alla Prima Guerra Mondiale emigra in Germania intorno al 1919, a causa dei suoi legami (non si sa se veri o presunti) con la rivoluzione comunista di Bela Kun. In Germania Bela Lugosi non riuscirà mai a integrarsi del tutto (stessa cosa avverrà qualche anno dopo quando si sposterà negli Stati Uniti), ma riesce a continuare la sua attività di recitazione, con “La testa di Giano” insieme a Conrad Veidt (film del 1920 di Friedrich W. Murnau).

L’anno successivo Bela Lugosi si sposta negli Stati Uniti, dove nel 1927 interpreta Dracula a teatro nello spettacolo di Hamilton Deane e John L. Balderston. La recitazione impostata e a tratti eccessiva dell’attore incantò il pubblico americano, rendendolo una vera star.

Il successo fu tale da convincere la Universal (in particolare Carl Laemmle, produttore di molti film horror) a finanziare un film tratto dall’opera teatrale: è così che nacque il “Dracula” di Tod Browning (1931). La produzione voleva Lon Chaney, ma la sua morte li fece ripiegare sull’interprete teatrale, cioè Bela Lugosi. Il successo del film fu indiscusso, e Lugosi diventò l’icona vampiresca per eccellenza, rivoluzionandone l’immagine (prima il vampiro aveva l’aspetto di Max Schreck del “Nosferatu” di Murnau, 1922) grazie ai movimenti molto teatrali, lo sguardo magnetico (accentuato dalla fotografia di Karl Freund), l’accento particolare (Lugosi non imparò mai molto bene l’inglese, infatti studiava le battute seguendo la fonetica) e l’aspetto di un vero aristocratico.

La pellicola è molto fedele all’impianto teatrale dello spettacolo da cui deriva: i primi piani scarseggiano, è girato quasi tutto in interni e da un’angolazione che ricorda un proscenio. Insieme alla versione americana della pellicola, ne furono girate anche una spagnola, e una ungherese, sotto la direzione di registi differenti.

Con “Dracula” inizia un periodo d’oro per Bela Lugosi: reciterà infatti in molti film, anche se rimarrà per sempre legato a ruoli horror.

Interpreterà il ruolo del vampiro altre volte: nel 1935 con “Mark of the vampire”, sempre di Tod Browning, un remake del perduto “Il fantasma del castello” (“London after midnight”, con Lon Chaney e sempre per la regia di Browning) e in “Return of the vampire” (Lew Landers, 1944), utilizzando sempre la stessa “maschera” da Dracula, anche se il personaggio è un altro.

A parte i ruoli da succhiasangue nel 1932 interpreta uno scienziato pazzo che fa esperimenti illeciti con un gorilla in “Il dottor Miracolo” (Robert Florey), storia vagamente ispirata a “I delitti della Rue Morgue” di Edgar Allan Poe. Nello stesso anno è anche Murdre Legendre, il padrone dei primi zombie della storia del cinema, presentati nel film di Victor Halperin “L’isola degli zombie” (“White zombie”) e uno degli uomi-bestia de “L’Isola dei sogni perduti” (“Island of lost souls” di Erle Kenton), pellicola ispirata al “L’ isola del dottor Moreau” di H. G. Welles.

Ricordiamo che nello stesso periodo, anche un altro grande attore che diede il volto a un mostro sacro della letteratura gotica, rendendosene icona: Boris Karloff con la Creatura di Frankenstein. Inevitabilmente tra i due attori si crea una certa rivalità, anche se a quanto pare fosse meno marcata di quanto riportassero le cronache del tempo.

I due recitarono insieme in vari film: i noir “The black cat” (Edgar G. Ulmer, 1934) e “The raven” (Lew Landers, 1935), “Il raggio invisibile” (Lambert Hillyer, 1936), “Il figlio di Frankenstein” (Rowland Lee, 1939, dove interpreta Ygor, l’assistente del barone, mentre Boris Karloff veste per l’ultima volta i panni della Creatura. Lugosi apparirà anche nel seguito, “Il terrore di Frankenstein”, Erle Kenton, 1942), il fantascientifico “Black friday” (Arthur Lubin, 1940), “You’ll find out” (David Butler, 1940, una commedia-horror che vede anche Peter Lorre tra i protagonisti) e “La jena” (Robert Wise, 1945, tratto dal racconto “Il ladro di cadaveri” di Robert L. Stevenson).

Dagli anni ’40 la carriera di Bela Lugosi inizia già a declinare. L’attore continua a recitare ma in ruoli marginali o in produzioni a basso budget e di qualità medio/bassa. Appare in “Notti di terrore” (Jean Yarborough, 1940) nei panni di uno scienziato pazzo e successivamente ne “L’uomo lupo” (Geogre Waggner, 1941, la pellicola che ha lanciato Lon Chaney junior) nei panni di uno zingaro.

Prende parte anche ad alcuni film “crossover” della Universal, cioè la serie di pellicole prodotte negli anni ’40 che vedevano l’incontro/scontro di alcuni mostri cinematografici. Un po’ come accade oggi coi film della Marvel insomma. Lugosi appare in “Frankenstein contro l’uomo lupo” (Roy William Neill, 1943), recitando nei panni della Creatura, che si scontra con Lon Chaney jr./Larry Talbot; e in “Il cervello di Frankenstein” (Charles Barton, 1943), una commedia-horror con protagonista il famoso duo comico “Gianni e Pinotto” (“Abbot and Costello” nella versione originale).

Dopo questa lunga carrellata di film dell’orrore ricordiamo che Lugosi ha preso parte anche alla commedia “Ninotchka” (1939) di Ernst Lubitsch, vestendo i panni del commissario Razinin.

Con l’inizio degli anni ’50 l’attore è ormai giunto alla fine della sua carriera ed è completamente dipendente dalla morfina, non recita più e vive nel ricordo delle sue interpretazioni vampiresche. Era paranoico e ormai convinto di essere la reincarnazione del conte Dracula: il declino, la dipendenza dai farmaci e l’avvento di nuovi “vampiri” (Cristopher Lee ad esempio) gli avevano dato il colpo di grazia.

Ed Wood e Bela Lugosi
Ed Wood e Bela Lugosi

Tra il 1953 e il 1956 (anno della sua morte) interpreta tre film di Edward D. Wood jr., colui ce normalmente viene considerato “il peggior regista di Hollywood”. Wood aveva una visione del cinema tutta sua e una grande ammirazione per quel vecchio divo ormai in decadenza. La cosa più logica da fare per dimostrare la sua stima era di farlo recitare di nuovo. Bela Lugosi però non era più in grado di recitare (e questo lasciando perdere quanto Wood fosse nullo come regista e sceneggiatore), ma appare comunque in “Glen or Glenda” (1953), “La sposa del mostro” (1955) e “Plan 9 from outer space” (1959). In realtà Lugosi morì prima che finissero le riprese, quindi il regista integrò la pellicola con scene di repertorio e poi utilizzò una controfigura… evidentemente molto poco somigliante visto che “recita” col mantello davanti al volto.

Il 16 agosto del 1956 Bela Lugosi muore per un attacco cardiaco e, secondo sue disposizioni, viene seppellito con il mantello di Dracula addosso. Un aneddoto (specifichiamo che non ha una fonte precisa) afferma che Peter Lorre alla vista del feretro si sia rivolto a Boris Karloff dicendo “Che dici, gli piantiamo un paletto nel cuore?”.

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