[On the “Rue Morgue” website, at the following link, you can read the review of both short movies in English]
Il grande successo di Bianca, il cortometraggio Thriller realizzato da Federico Zampaglione a casa propria durante la quarantena, con l’aiuto della figlia Linda e della compagna Giglia Marra, ha convinto il regista e musicista Romano a metterne in cantiere il sequel, portando questa volta la piccola e diabolica Bianca fuori dalle protettive ed allo stesso tempo claustrofobiche pareti della propria abitazione, “Ho ricevuto molte recensioni positive per Bianca, perfino da chi non ama particolarmente questo genere, come ad esempio i fans dei “Tiromancino”, tutti volevano vederla ancora e, soprattutto, erano conquistati dalla malizia e dalla simpatia che Linda aveva saputo dare al suo personaggio”, ci spiega Zampaglione,“qualcuno mi ha addirittura suggerito di realizzare una web serie. Così quando siamo usciti dal lockdown l’ho portata alla ‘Fase 2’, fuori da casa”.
Distribuito il 28 maggio sulla pagina Facebook ed Instagram dei “Tiromancino” e dal giorno successivo su YouTube, Bianca Fase 2 vede questa volta la ragazzina e la madre uscire finalmente dal confinamento della propria abitazione per godersi una giornata in uno dei verdi parchi della città di Roma, “in giro, per la strada ed al parco era strapieno di gente che schiamazzava, per cui renderlo deserto, quasi in una sorta di dimensione sospesa, è stata una impresa” .Quando il tranquillo pomeriggio all’aria aperta viene sconvolto dal rapimento di Bianca da parte di un misterioso maniaco incappucciato e armato di cutter, la madre disperata si getta alla sua ricerca, mettendo a repentaglio la propria vita.
Sfruttando appieno la stupenda location del parco di Villa Sciarra, Zampaglione la trasforma in un inquietante labirinto di sentieri e viali alberati, dove il tempo sembra essersi fermato e da cui non sembra esserci uscita. Gioca con il genere e gli spettatori attenti si divertiranno a scoprire le citazioni a Phenomena (lo sciame di insetti che attacca Giglia Marra), Suspiria (le statue nel parco che sembrano sussurrare in una lingua arcaica) e ad altri Classici del Cinema della paura Italiano, arriva perfino a omaggiare l’Horror Asiatico popolando il limbo in cui sono intrappolate Bianca e la madre con una spettrale ragazzina che ricorda immediatamente il personaggio di Sadako.
Certo Bianca Fase 2 forse manca di quella freschezza ed originalità del cortometraggio precedente e, a tratti, la storia da l’impressione di essere eccessivamente dilatata, ma non scordiamoci che si tratta di un corto, sequel di un altro cortometraggio e solo la realizzazione di un film vero e proprio avrebbe permesso di approfondire tutti i personaggi e sviluppare la sceneggiatura. Questo di Federico è un Cinema al femminile, dove le donne sono le sole protagoniste ed a cui l’artista, sia con la musica che con i film, dona la propria sensibilità (lo abbiamo visto anche nella video presentazione del corto, con Federico quasi defilato che lascia tutta la scena alle sue donne), in cui gli uomini compaiono solo marginalmente e non sono riconoscibili (il fattorino, interpretato dallo stesso Federico, in Bianca, il maniaco in Fase 2) o sono solo una voce al telefono (Thomas, il compagno della madre di Bianca).
Atto di amore nei confronti del Cinema della Paura, troppo spesso bistrattato nel nostro paese; il Giallo, il Thriller, l’Horror sono temi che hanno affascinato il regista fin da ragazzino ma, soprattutto, quello che Zampaglione riesce a dimostrare, è che anche senza budget, solo con un iPad, una idea, la collaborazione dell’amico Gianluigi Perrone ed il sostegno della sua famiglia (in Fase 2 c’è anche un cammeo della ex compagna Claudia Gerini, madre di Linda), è capace di esprimere tutta la sua creatività, regalandoci una intrigante miscela di mistery e thriller, con una rassicurante strizzatina d’occhio finale che ci ricorda che quello che stiamo vedendo è solo finzione.
Zampaglione aveva già raccolto lo scettro del nuovo Re dell’Horror con Shadow (2009) e con il sottovalutato Tulpa (2012), ora, dopo una pausa dal Cinema per concentrarsi sulla musica, è tornato al suo primo amore. La scena Horror Italiana ha da tempo bisogno di un filmmaker con la personalità, la passione e l’inventiva di Federico Zampaglione per farla rinascere dalle proprie ceneri, questo non vuole dire che non abbiamo altri registi ed autori capaci e creativi come e più di lui, ma nessuno possiede quella visibilità mediatica e popolarità che possono portare piattaforme streaming come “Netflix” o “Amazon Prime” ad investire anche in Italia nel Cinema che amiamo. Se ora solo il suo staff uscisse dalla “confort zone” della musica e promuovesse anche i suoi progetti in celluloide…