Una cantante indie farà i conti con il suo “mostruoso” talento. La recensione di Bloodthirsty

Bloodthirsty è un film horror canadese del 2020 diretto da Amelia Moses. Nel cast troviamo Lauren Beatty nel ruolo della protagonista Grey, Greg Bryk, Katharine King So, Judith Buchan e il grandissimo Michael Ironside. Il film è stato presentato in anteprima nell’ottobre del 2020 al Fantastic Fest di Austin, ed è stato distribuito in video on demand ad aprile 2021. In Italia è arrivato lo scorso aprile in home video in formato Limited Edition DVD e Blu-ray e in VOD su Prime Video con Midnight Factory.

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Gray è una giovane cantante indie che sta vivendo un momento di profondo stress, l’ansia di non ripetere il successo del suo primo album la tormenta fortemente e di conseguenza sta sviluppando una patologia psichica che le causa allucinazioni, durante le quali vede il suo corpo mutare per prendere le sembianze di una non ben definita creatura mostruosa. Un noto produttore musicale la invita nella sua villa per aiutarla a finire di registrare il suo secondo album, ma la permanenza in quel luogo la porterà a scoprire lati di sé sepolti nel profondo e da cui sarà tremendamente turbata.

Amelia Moses, qui alla sua seconda regia, ci propone un film profondamente declinato al femminile. La regista è donna, le due sceneggiatrici Wendy Hill-Tout e Lowell, pure. Il ridottissimo cast vede in scena soprattutto tre personaggi di cui due donne: Gray, la protagonista interpretata da Lauren Beatty, e Charlie, la fidanzata della protagonista interpretata da Katharine King So. Poi c’è Vaughn Daniels, l’uomo, l’elemento maschile, assolutamente negativo, interpretato dal più blasonato Greg Bryk. Non voglio alludere al fatto che Bloodthirsty sia un film misandrico, incentrato sul rappresentare il maschio come il male assoluto, ma forse c’è la volontà, probabilmente inconscia, di esorcizzare una paura e una sfiducia verso il genere maschile causata dalla, per quanto migliorativa ma pur sempre intollerabile, disparità di genere, un argomento molto attuale nella nostra società. A rafforzare questa mia lettura c’è poi il fatto che il personaggio di Vaughn Daniels sia una figura fortemente patriarcale, opprimente e ambigua.

Dal punto di vista cinematografico Bloodthirtsy non mostra audacia e stile nella regia, che rimane ordinaria e non azzarda movimenti di macchina o inquadrature coraggiose e ricercate. Nonostante ciò, il racconto nella prima parte della pellicola incuriosisce, e mantiene alta l’attenzione sia per il carisma di Greg Bryk, attore affascinante e d’esperienza, che per la discreta prova delle due comprimarie Lauren Beatty e Katharine King So. Un occhio di riguardo va poi alla parte musicale, realizzata in modo incredibilmente realistico grazie alla collaborazione della cantante Lowell che co-scrive la sceneggiatura e incide le canzoni del film (qui l’album). Un aspetto avvincente e funzionale all’esplorazione dei due personaggi principali, che tramite la musica creeranno una connessione che farà evolvere il loro rapporto.

Ad ogni modo la trama procede in modo lineare, non sorprendendo mai e non riuscendo mai a scuotere o creare momenti di tensione rilevanti. Anche il colpo di scena, tenuto in serbo per il finale, risulterà un po’ scialbo. La parte “horror” della pellicola non regalerà nessuna scena violenta degna di nota, o di gore e splatter soddisfacente, autocensurandosi e mostrando davvero poco sangue. Il make-up, appena abbozzato, non ottiene l’effetto desiderato e non dà mai la sensazione di essere di fronte a dei mostri, ma piuttosto ad attori “addobbati”. Anche se la produzione non disponeva di grandi risorse, si poteva senz’altro fare molto di meglio.  

Bloodthirsty non è un’operazione fallimentare, anzi se lo valutiamo come un indie (ciò che è) è una buona pellicola nella quale si intravedono ottimi spunti, ma il confronto con i film indipendenti a parità di budget (più o meno) come Sea Fever, Benny Love Lou, 1BR o Tiger Are Not Afraid, già usciti con Midnight Factory, influenza pesantemente il giudizio finale. Perseguendo la mia filosofia costruttiva ed ottimista nei confronti dei “piccoli film”, voglio ricordare il caso di Anthony Scott Burns, che con il suo primo lungometraggio Our House, aveva realizzato un’opera indubbiamente sottotono, ma in seguito ci ha regalato il meraviglioso Come True sempre uscito con Midnight. Per tale ragione penso ci siano i presupposti o la speranza che Bloodthirsty sia solo l’inizio per Amelia Moses.

Titolo: Bloodthirsty
Titolo originaleBloodthirsty
Regia: Amelia Moses
Attori: Lauren Beatty , Greg Bryk, Katharine King So, Judith Buchan, Michael Ironside
Paese: Canada
Anno: 2020
Genere: Horror, drammatico
Durata : 84 minuti

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