Un gelido horror-fantascientifico, che omaggia i padri del cyberpunk. La recensione di Blue Sunset

Blue Sunset è un film horror-fantascientifico del 2021 diretto da Domiziano Cristopharo ancora inedito, che ho avuto la possibilità di vedere in anteprima e di recensire. Il soggetto è scritto dal regista in collaborazione con Andrea Cavaletto, sceneggiatore anche di The Obsessed. Interpretato da Daniele Arturi con Antonio Ciro Cerreta, Irene Baruffetti, Chiara Pavoni, Elisa Carrera Fumagalli e Alessio Cherubini, uscirà intorno a giugno per The Enchanted Architect in versione libro scritto da Cavaletto allegato (qui un illustrazione del libro in anteprima) e con allegato il DVD.

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La pellicola è ambientata in un futuro prossimo, dove seguiamo le vicende di Silver 02, uno dei migliori programmatori della NOVA, una potente società che sviluppa videogame. L’azienda ha però come secondo fine quello di creare sofisticati sistemi di controllo mentale attraverso i propri videogiochi, e per attuare il suo piano userà proprio il suo dipendente migliore, Silver 02. Nel frattempo degli hacker che vogliono contrastare il diabolico piano della NOVA, intercetteranno le trasmissioni del programmatore per convincerlo a ribellarsi contro i suoi padroni e sposare la loro causa.

La storia è un enorme tributo alla letteratura cyberpunk e si sviluppa su topoi tipici di questi racconti ormai classici, ma riprende moltissimo anche il capolavoro di John Carpenter Essi vivono, con il tema del controllo delle masse attraverso i messaggi subliminali. Messaggi subliminali che nella pellicola vengono ironicamente inseriti come fotogrammi “hard” nascosti, quasi a citare l’ormai cult di David Fincher Fight Club.

Blue Sunset è un film che trae ispirazione dalle case loculo giapponesi e crea un’ambientazione soffocante e angusta che anticipa molti horror che arriveranno nel prossimo futuro. Tema che ci tocca in maggior modo in questo periodo di distanziamento sociale imposto dalla pandemia covid-19. E seppur la trama non sia freschissima, riesce ad essere coinvolgente e a stupire per la grande capacità di sviluppare un intrigo piuttosto complesso e profondo, utilizzando semplicemente un paio di location e qualche “spazio virtuale” ricostruito in post produzione con il supporto del 3D e degli effetti CGI ben curati di Alessandro Basso. Infatti, la poca “mobilità” del set e un budget non stellare, che potrebbero sembrare inizialmente dei limiti, si rivelano in realtà dei forti stimoli, che portano Cristopharo a creare immaginari visivi estremamente sofisticati, emotivamente coinvolgenti ed esteticamente godibilissimi. Un’esplosione di creatività e ingegno visivo che non si era mai vista (per quanto mi riguarda) in un film indipendente, o comunque a budget contenuto.

Meravigliosi immaginari futuristici al neon, dal look and feel vaporwave e influenze dalla cultura cyberpunk delle ultime quattro decadi, si mescolano in modo funzionale a creare un’atmosfera personale del futuro. Un risultato efficace raggiunto anche grazie all’ottimo uso della fotografia e in particolar modo del sound design e della soundtrack electro, davvero molto affascinante e ipnotica. In questa atmosfera hitech non mancherà l’essenza macabra, violenta e intrisa di perversa sessualità del cinema Cristophariano. Il catalogo è piuttosto ricco e farcito di scene splatter/gore come: autolesionismo, lacerazioni, facce divelte dal cranio, putrescenti teste mozze e violenze genitali.

Degne di nota alcune scene davvero suggestive, come la simulazione di un rapporto sessuale virtuale incredibilmente efficace e disturbante con una luminescente vagina in lattice molto realistica, o la testa parlante di Silver 03, una sorta di “Doppelgänger” del protagonista estremamente inquietante e uno dei momenti più horror della pellicola. Una scena nel suo sviluppo mostrerà anche bellissime e tentacolari animazioni in stop motion che sono una chiaro omaggio a Tetsuo: The Iron Man è un film del 1989, diretto da Shin’ya Tsukamoto. Per i fan del cinema fantascientifico mainstream ci sarà anche una piacevole scena che sembra citare lo scorticamento della mano di Terminator 2 di James Cameron.

In Blue Sunset troviamo tanta riconoscenza e devozione per i maestri lungimiranti del cyberpunk come William Gibson o cineasti futuristi come Shynia Tsukamoto, e così in questo viaggio allucinato vedremo la carne mescolarsi con la macchina e disperdersi nei bite, con visioni oniriche spettacolari e spazi ultraterreni virtuali suggestivi. Blue Sunset è un melanconico presagio di un futuro freddo e distopico, per l’appunto rappresentato come un tramonto dai colori blu , che non dimentica di mettere l’accento sulle problematiche antropologiche derivanti dall’isolamento sociale e dal controllo mentale della popolazione da parte dei mass-media.

Titolo: Blue Sunset
Titolo originaleBlue Sunset
Regia: Domiziano Cristopharo
Attori: Daniele Arturi, Antonio Ciro Cerreta, Irene Baruffetti, Chiara Pavoni, Elisa Carrera Fumagalli, Alessio Cherubini
Paese: Italia
Anno: 2021
Genere: Horror, fantascienza
Durata : 65 minuti

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