Il Dracula nostrano di Roberto D’antona sbarca al cinema. Le recensione di Caleb
Sbarca il 20 agosto nelle sale cinematografiche Caleb, il nuovo film horror di Roberto D’Antona che ripropone con grande audacia il genere vampiresco nel cinema italiano. La pellicola verrà successivamente distribuita in Home Video, Digital e VOD da CG Entertainment. Il regista, che iniziò in modalità self made con web-serie e autoproduzioni, ora imbocca a tutta velocità una parabola ascendente verso il cinema di alto livello e con questa pellicola segna una svolta importantissima.
Rebecca è una giornalista esperta, sulle tracce della sorella scomparsa. La pista che segue la porta a Timere, una cittadina di montagna sconosciuta che si trova sulle Alpi ai confini con la Svizzera e che non è visibile su nessuna mappa. Quel paesino inquietante e desolato è abitato solo da strani e ostili individui tutti devoti a Caleb, il cittadino più ricco e illustre della città, nonché l’uomo più pericoloso di questa sanguinosa vicenda.
Il cinema di Roberto D’Antona mi ha sempre scatenato sentimenti contrastanti: da un lato ha sempre mostrato grandi carenze tipiche del cinema indipendente e quindi su cui si può soprassedere, ma anche scelte bizzarre dovute forse alla volontà di intrattenere a tutti i costi, favorendo lo humor e gli effetti speciali a discapito di un’opera più autoriale. Dall’altro vanta la grande capacità di concretizzare e dare forma ad un film fino a renderlo un’entità seppur disarmonica, comunque perfettamente funzionante ed efficace. L’esempio lampante è Fino all’Inferno, pellicola action-horror-comedy precedente a Caleb, che si presentava come un’ azzeccata commistione di generi non impeccabile ma che tra comicità, azione e splatter si può definire “divertimento allo stato puro”.
Caleb è un’altra storia: questa pellicola è infatti la sublimazione per chi come me ha sempre visto Roberto D’Antona come un talento ancora inespresso. Mettendo (giustamente) da parte un po’ gli aspetti più comici del suo cinema, il regista racconta una storia drammatica, ben scritta, solida e che astutamente diventa uno spin-off del celebre libro “Dracula” di Bram Stoker. Un racconto che sa valorizzare gli aspetti caratteristici e classici del vampirismo nella letteratura fino a scomodare anche l’elegante, cinico e seduttore protagonista de Il vampiro di John William Polidori.
Nel cast ritroviamo la “cricca” di D’Antona, più qualche nuovo innesto con caratteristi davvero azzeccati. Gli attori che seguono il regista come un condottiero in ogni avventura lui decida di intraprendere, possono considerare Caleb come una sfida vinta brillantemente seppur con qualche sbavatura. Davvero molto più convincente in questa prova Annamaria Lorusso che interpreta Rebecca, protagonista affascinante e traino emotivo della pellicola in questione.
Gli effetti visivi appaiono ridotti al minimo rispetto al solito, oppure sono così ben fatti da non farsi praticamente notare. Il dramma, l’intrigo e la caratterizzazione dei personaggi rubano la scena all’effettistica e alle scene action. Degna di nota, la trasformazione dell’affabile attore/regista in un vampiro tremendamente inquietante e brutale grazie ad un make-up spaventosamente riuscito.
Caleb non è privo di difetti: se la storia è ben scritta, non lo sono altrettanto i dialoghi che mostrano di tanto in tanto qualche incertezza e ingenuità. Allo stesso modo sul finale c’è uno strascico di quel chiassoso modo di fare cinema fatto di combattimenti e morti melodrammatiche che stonano un po’ con l’atmosfera horror e drammatica sapientemente creata nella prima parte del film. Durante la visione infatti, saremo sempre di più immersi in un climax oscuro con ambientazioni suggestive e tenebrose, corredate da un paio di jump scare ottimamente inscenati che vi provocheranno un brivido lungo la schiena.
Dal punto di vista tecnico Caleb è un piccolo gioiello del cinema indipendente: la fotografia di Stefano Pollastro è estremamente curata in ogni scena e dona un’atmosfera onirica che ben si addice al tema del film, al contempo le musiche di Aurora Rochez corrono sullo stesso binario mantenendo altissimo anche il livello del sonoro. Ma la punta di diamante è la sapiente mano che guida la cinepresa e che regala meravigliose inquadrature, solenni movimenti di macchina, e virtuosismi mai fini a se stessi, il tutto confezionando con un montaggio forse troppo generoso con il minutaggio (due ore e mezza) ma asciutto e maturo. Roberto D’Antona sovrasta la concorrenza vestendo i panni da grande regista hollywoodiano e dietro la macchina da presa è un mostro di bravura.
Titolo: Caleb
Titolo originale: Caleb
Regia: Roberto D’Antona
Attori: Francesco Emulo, Alex D’Antona, Natalia Moro, Nicole Blatto, Susanna Tregnaghi, Mirko D’Antona, Fabrizio Narciso, Sheena Hao, Erica Verzotti, Mirko Giacchetti, Carola Tallarico, Giulia Mesisca, Danilo Uncino, Alice Bonzani.
Genere: Horror
Durata: 152 minuti
Anno: 2020
Paese: Italia