Ecco la storia della Charlie Charlie challenge, il gioco esoterico per evocare un bambino morto.
La storia della Charlie Charlie Challenge
Charlie Charlie, are you there? Chi è più attento alle tendenze virali avrà sicuramente sentito questa frase, anche a me è capitato tramite i social e precisamente attraverso un post proveniente da un sito web di natura ecclesiastica che ovviamente metteva in guardia i credenti o per meglio dire i creduloni dal fenomeno.
Infatti da giorni sul web impazza una nuova moda social: postare un video in cui si emula una seduta spiritica “home made” in cui si evoca lo spirito (demoniaco) di un bambino morto suicida di nome Charlie. Fin qui tutto normale, ma la questione si sta ingigantendo, milioni di video girano on line, alcuni più seriosi altri assolutamente funny e grotteschi per certi aspetti, è stato creato persino un hashtag ad hoc #charliecharliechallenge.
Ecco una raccolta dei video
Il gioco Charlie Charlie Challenge è semplice: basta posizionare due matite a croce su un foglio con scritto le parole Sì e No nei quattro angoli, poi occorre ripetere due volte “Charlie Charlie, ci sei?” e poi aspettare che il demone si manifesti mediante lo spostamento della matita verso il Sì, magari mossa da un soffio di vento o dal vero Charlie!
Un gioco che ricorda un po’ il meccanismo della tavola Ouija – quella tavoletta con le lettere attraverso le quali lo spirito risponde alle nostre domande.
Insomma ovviamente l’intero fenomeno si rifà alla sfera della superstizione: difficilmente chi partecipa alla sfida si mette realmente in contatto con l’aldilà, così come è capitato alla maggior parte di coloro che hanno fatto i video online, e chiaramente alla sfida con il goliardico spirito non potevamo certo astenerci noi di Non Aprite Questo Blog.