Una guida a tutti i film che compongono l’epica saga di Chucky, la bambola assassina.
Le bambole hanno sempre avuto un qualcosa di inquietante, pezzi di plastica che dovrebbero riprodurre innocui bambini docili e belli ma che il più delle volte sono fantocci che, a seconda della casa produttrice, emettono pipì, gli viene il culetto rosso, ripetono frasi sconnesse, camminano in modo robotico e via dicendo.
Oggigiorno si può dire che siano decisamente migliorate, ma scavando nel passato, più si va indietro e più si trovano solo modelli brutti e spaventosi. Noi bambini degli anni ’80 ce le ricordiamo benissimo e non a caso, proprio nel 1988 esce uno dei film cult di quegli anni: La Bambola Assassina, ovvero la proiezione cinematografica delle nostre paure. Ed in occasione della imminente uscita del settimo capitolo della saga, Cult of Chucky, vogliamo ripercorrere con voi la storia di questa bambola.
La bambola assassina – (Child’s Play, 1988) diretto da Tom Holland
Il detective Mike Norris (Chris Sarandon, che per i ragazzi di quegli anni, altri non è che il Principe Humperdinck de “La Storia Fantastica) è sul punto di catturare il famigerato strangolatore di Chicago, Charles Lee Ray (Brad Dourif, ricordato ultimamente per aver partecipato al colossal “Il Signore degli Anelli” nelle vesti di Grima Vermilinguo). Dopo un estenuante inseguimento per le vie della città, Charles ormai ferito e abbandonato dal suo complice al quale giura vendetta, si rifugia in un negozio di giocattoli ma continua a non voler accettare l’idea di arrendersi e soprattutto di morire; per questa ragione decide di salvare la sua anima trasferendola all’interno di una bambola in vendita, tramite un rito vudù.
Il giorno successivo, Andy Barclay compie 6 anni e la madre Karen, seppure in ristrettezze economiche, riesce a regalargli la bambola che va per la maggiore: la “Good Guy” (letteralmente il ragazzo buono, tradotto nel doppiaggio come “tipo bello”), grazie a un senzatetto che ne ha trovata una e gliela vende a un prezzo ridotto. Come si può immaginare, quella è la bambola che racchiude l’anima di Charles che, senza perdere troppo tempo, torna a mietere vittime credendosi immortale. L’unico inconveniente che non ha considerato, è che il suo tempo è limitato: se non vuole rimanere intrappolato in quel corpo di plastica, deve trasferire la sua anima nel corpo della prima persona alla quale ha rivelato la sua identità, ovvero Andy. Karen e il detective Mike sono restii a credere alle parole del bambino che accusa la bambola di volerlo uccidere, intervengono persino i servizi sociali che allontanano il piccolo dalla madre, credendolo in pericolo da quest’ultima. Successivamente però sono obbligati a credergli e a fare di tutto per evitare che Charles (detto Chucky) compia il rito e si impossessi del corpo del bambino. Il film termina con la vittoria dei protagonisti e con la morte di Chucky che riceve bastonate, pallottole e viene persino bruciato.
La bambola assassina 2 – (Child’s Play 2, 1990) diretto da John Lafia
Nonostante il lieto fine del primo capitolo, il secondo comincia con una situazione ben peggiore: Karen è stata rinchiusa in manicomio per aver attribuito gli omicidi ad una bambola ed Andy è finito in una clinica-orfanotrofio. Nel frattempo, la ditta che fabbrica le Good Guy, per evitare cattiva pubblicità causata dalle dichiarazioni di Karen, decide di ricostruire la bambola in questione: ed è così che ritorna in vita Chucky. Andy viene adottato da Phil e Joanne Simpson e va a vivere con i coniugi e la loro figlia adottiva Kyle. Ma Chucky non ha dimenticato il suo scopo e, una volta trovato Andy comincia a lasciare una scia di morti che si interpongono tra lui e il suo obiettivo. Come al solito nessuno crede alle parole del bambino, i genitori in primis, ma si ricredono quando finiscono nella lista delle vittime del terribile killer. Chucky riesce a catturare Andy e lo porta nella fabbrica che produce le Good Guy e finalmente può effettuare il rito ma si accorge che il tempo a sua disposizione è scaduto e rimane incastrato nel corpo della bambola. Adirato e in cerca di vendetta, Chucky vuole uccidere Andy, ma Kyle li raggiunge e si batte fino all’ultimo per salvare se stessa e il piccolo. Anche questa volta il film termina con la vittoria dei protagonisti e la morte di Chucky che viene mutilato di una mano, delle gambe, ricoperto di plastica fusa e infine gli viene fatta esplodere la testa.
La bambola assassina 3 – (Child’s Play 3, 1991) diretto da Jack Bender
Sono passati otto anni e la Play Pals Toy Company decide di creare una nuova serie di bambole “Tipo Bello” per cercare di riprendersi dalla pessima pubblicità ottenuta per colpa degli omicidi degli anni precedenti. Ritorna così in funzione la fabbrica dismessa dove ancora giace inerme il corpo mutilato di Chucky, reduce dalla battaglia finale del 2 con Andy e Kyle. Durante le pulizie per risistemare il posto, viene raccolta e portata via la carcassa di Chucky, ma durante il trasporto delle gocce di sangue cadono all’interno di una cisterna piena di plastica fusa: si ricrea quindi l’anima di Chucky che si reincarna nella prima bambola prodotta. Nel frattempo Andy (Justin Whalin, ovvero il fotografo Jimmy Olsen per chi ha seguito il telefilm degli anni ’90 “Lois & Clark – Le nuove avventure di Superman”), oramai sedicenne ed incapace di creare un qualsiasi legame affettivo con le famiglie adottive, entra a far parte dell’accademia militare Kent. Chucky, tornato in vita, ricomincia ad uccidere cominciando proprio dal presidente della Play Pals che lo custodiva in ufficio. Successivamente riesce a rintracciare dove si trova Andy e si fa spedire all’accademia in un pacco imballato, con destinatario “Andy Barclay”. Il pacco però viene dato in mano al giovanissimo Tyler che, una volta intravisto il contenuto, decide di tenerlo per sé invece che portarlo al legittimo destinatario. Quando Chucky si ritrova tra le mani del bambino di colore, inizialmente è contrariato ma poi capisce che è passato molto tempo e non è più vincolato ad Andy, quindi rivela la sua identità a Tyler che diventa il suo nuovo bersaglio. Andy intanto affronta la sua nuova vita: stringe amicizia con il compagno di stanza Harold Aubrey Whitehurst, ha il suo primo flirt con la soldatessa Kristen De Silva e cerca di sottostare alle prepotenze del tenente colonnello Brett C. Shelton. Un giorno però vede il dirigente della scuola, nonché colonnello, con in mano una bambola “Tipo Bello” e comincia ad agitarsi. Le sue paure sono poi confermate dalla visita di Chucky che cerca di ucciderlo rivelandogli di avere ora Tyler come nuovo bersaglio. La nuova missione di Andy è quella di salvare il bambino e lo scontro finale avviene proprio durante un’esercitazione militare che da simulazione, si trasforma in una vera guerra. Il film termina con la vittoria dei protagonisti e la morte di Chucky che viene mutilato di un braccio, una mano, riceve un colpo di pistola al petto ed infine viene fatto a pezzi in un ventilatore gigante in un Luna Park.
La sposa di Chucky – (Bride of Chucky, 1998) diretto da Ronny Yu
Ad un mese di distanza dalla morte di Chucky, Tiffany (la bellissima attrice Jennifer Tilly), ex fidanzata di Charles Lee Ray, convinta che il suo uomo l’amasse e fosse in procinto di chiederla in moglie, recupera i brandelli della bambola e la ripara come meglio può, successivamente effettua un rito voodoo cercando di riportarla in vita. Una volta raggiunto il suo scopo però, scopre che si era solo illusa e Charles non aveva alcuna intenzione di sposarla. Delusa e amareggiata, lo imprigiona in un box per bambini e gli mette a fianco una bambola vestita da sposa per deriderlo e umiliarlo della sua attuale condizione di bambolotto. Chucky riesce a fuggire e la uccide ma, non contento, trasferisce l’anima della ragazza nella bambola vestita da sposa per farle vedere cosa si prova ad essere rinchiuso in un corpo di plastica. Tiffany si infuria e vuole tornare umana, Chucky allora si ricorda di un potente amuleto che potrebbe far tornare umani entrambi: il Cuore di Damballa. L’amuleto è stato seppellito con il suo corpo nella tomba che si trova a New Jersey, ma per andare fino lì hanno bisogno di un passaggio. Tiffany lascia un messaggio al suo vicino, il giovane Jesse, chiedendogli di portare due bambole nel New Jersey in cambio di una cospicua somma di denaro. Il ragazzo accetta vedendo in questa commissione, un’occasione per stare con la fidanzata Jade (Katherine Heigl, la famosa dottoressa Izzie Stevens in Grey’s Anatomy), dal momento che può vederla ben poco perché il loro legame è impedito dallo zio e tutore di lei, il poliziotto Warren. Durante il viaggio, i due ragazzi si fermano presso un Love Hotel dove si sposano e poi passano la notte. Nel frattempo anche le due bambole si danno da fare: Tiffany uccide una coppia di truffatori che pernotta nello stesso hotel e Chucky, rimasto affascinato dal gesto della compagna, le chiede finalmente di sposarlo e hanno un rapporto sessuale. Il giorno successivo i ragazzi riprendono il viaggio ma cominciano a scoprire la scia di morti che le due bambole si stanno lasciando alle spalle, tra cui anche lo zio Warren e il loro caro amico David, e la televisione e i giornali accusano i due come i probabili killer. Chucky e Tiffany si rivelano e li obbligano a completare il viaggio. Una volta arrivati a destinazione però, mentre Chucky sta per cominciare il rito voodoo e trasferire le loro anime nei corpi dei due neo sposini, Tiffany, che ancora crede nell’amore, si tira indietro. Chucky la uccide e cerca di proseguire il rito, ma Jesse si libera e riesce a fermarlo lanciandolo nella tomba insieme al vero corpo di Charles e sparandogli al cuore. Nella scena finale, un investigatore privato (che assiste alla scena e scagiona i ragazzi) scorge il corpo inerme di una bambola dai capelli biondi che riprende vita per un istante per partorire un essere mostruoso che si lancia subito contro di lui.
Il figlio di Chucky – (Seed of Chucky, 2004) diretto da Don Mancini
Il piccolo Glen è una bambola timida e paurosa, che vive insieme ad uomo rozzo che la usa per i suoi show da falso ventriloquo. L’uomo continua ad istigarlo ad essere più violento, ma, nonostante la bambola sia ossessionata da sogni dove si vede uccidere persone innocenti, quando è sveglia è dolce e gentile con tutti. Credendo d’essere orfano, non ha mai cercato di fuggire, ma un giorno vede alla televisione un servizio che parla dell’imminente uscita di un film su due bambole e quando appaiono sullo schermo, riconosce in loro lo stesso marchio che ha anche lui e capisce che sono i suoi genitori. Quello che ignora è che i due non sono vivi, ma sono stati modificati dai tecnici che ora li comandano. Glen parte comunque e arriva negli studios di Hollywood per incontrarli. Quando li trova immobili e silenziosi, senza sapere quello che fa, tira fuori la “collana di famiglia” (che altro non è che il Cuore di Damballa) e recita la frase incisa riportando così in vita i genitori. Tiffany e Chucky riprendono la loro vita da killer ma il figlio non ha la loro stessa indole e mentre Tiffany comincia a volergli bene ugualmente, Chucky non ne è prettamente fiero. Nel frattempo Tiffany conosce l’attrice che avrebbe dovuto fare la sua parte nel film: Jennifer Tilly e decide di trasferire l’anima in quel corpo, mentre Chucky dovrà prendere il corpo dell’amico dell’attrice. Chucky però decide di restare all’interno della bambola diventando così nemico della compagna. Durante il rito voodoo, mentre Tiffany cerca di impossessarsi del corpo di Jennifer (che ha appena partorito due gemelli), Chucky la uccide, convinto di aver fermato in tempo il trasferimento. Glen vendica la madre aiutato da Jennifer che in realtà si scopre essere Tiffany. Al termine del film, l’anima di Glen si divide ed entra all’interno dei corpi dei gemelli: Glen, il maschio, ha la parte dolce e gentile, Glenda, la femmina, ha quella violenta e assassina.
La maledizione di Chucky – (Curse of Chucky, 2013) diretto da Don Mancini
A distanza di 25 anni dal primo film, una bambola “Tipo Bello” in voga negli anni ’80, viene inviata in un pacco anonimo a Sarah Pierce, una vedova che vive insieme alla figlia paraplegica Nica. La donna non gradisce il regalo e lo getta via, ma durante la notte muore in quello che sembra un suicidio plausibile dal momento che la donna assumeva degli psicofarmaci. Il giorno seguente si presenta alla porta di Nica, la sorella maggiore Barb insieme al marito Ian, la tata Jill, la figlia piccola Alice e un prete, Padre Frank. Alice trova Chucky e diventano subito amici. Durante la cena preparata da Nica, in uno dei suoi piatti, quello che finisce a Padre Frank, Chucky versa del veleno per topi. Il prete mangia il suo chili ma poco prima di finirlo, si alza frettolosamente e, fingendo di aver delle cose da fare in chiesa, esce dalla casa. Pochi minuti dopo, muore in un incidente stradale. Nel frattempo si cominciano a delineare le situazioni paradossali esistenti tra i protagonisti: Barb è arrogante ed egoista e vorrebbe rinchiudere la sorella in un istituto per poter così vendere la casa ed intascare i soldi. Ian sembra essere attratto dalla bionda Jill ma si scopre che è Barb quella che ha una relazione con lei e il marito ha trovato il modo di filmarla per presentare le prove al giudice ed ottenere la custodia di Alice. In tarda serata, Nica, ancora perplessa in merito al mittente sconosciuto del pacco dei giorni precedenti, e un po’ scossa dal fatto che la bambola sembra svanire e ricomparire, effettua delle ricerche e scopre che un “Tipo Bello” è stato coinvolto in diversi casi di omicidi che sembravano legati a un certo Charles Lee Ray. Quando vede la foto del vero Charles, comincia a capire: Charles infatti compare in un video di famiglia. Chucky nel frattempo uccide Jill e Barb e tenta di fare lo stesso con Nica che però riesce a sfuggirgli e chiedere aiuto ad Ian. Ian inizialmente la mette in salvo ma quando non trova la figlia e la cognata accusa una bambola, comincia a pensare che l’assassina sia proprio Nica e per questo non l’aiuta quando le viene un attacco cardiaco. Al risveglio, la ragazza si trova legata alla sedia a rotelle mentre l’uomo vuole mostrarle i video fatti dalla telecamera che ha messo nel vestito di Chucky per incastrare la moglie e dimostrarle che la bambola non può aver commesso degli omicidi. Ovviamente scopre che si sbaglia e viene ucciso da Chucky. Chucky riesce a lanciare giù dalle scale Nica e mentre pensa che sia oramai vicino alla morte, le confida la verità. Charles ha conosciuto Sarah quando era incinta proprio di Nica e si è invaghito di lei. Ha ucciso il marito e l’ha rapita per tenerla con sé, ma in qualche modo Sarah è riuscita a chiamare la polizia. Charles, deluso e arrabbiato, ha accoltellato la pancia della donna (provocando la disabilità di Nica) ed è scappato, finendo poi nel negozio di giocattoli dove tutto ha avuto inizio. Nica sopravvive alla notte grazie all’arrivo di un poliziotto, ma viene processata e rinchiusa in manicomio per gli omicidi commessi da Chucky. Al termine del processo, lo stesso poliziotto porta via la bambola ma in macchina viene assassinato da Tiffany in carne ed ossa (quindi dalla provocante Jennifer Tilly) che riprende Chucky pronta per spedirlo nuovamente. Questa volta lo indirizza ad Alice che vive con la nonna paterna e che Chucky cerca di uccidere per poter giocare con la bambina a “nascondi l’anima”. Dopo i titoli di coda, c’è ancora un’ultima scena dove si vede Chucky, nuovamente all’interno di una scatola, che viene recapitato ad un ragazzo che, dalle foto, è evidente che sia Andy Barclay. Mentre Andy è distratto al telefono, Chucky esce dalla scatola armato di coltello, ma questa volta è Andy a sorprenderlo, armato di pistola, mentre gli dice “gioca con questo!”.
Il culto di Chucky – (Cult of Chucky, 2017) diretto da Don Mancini
Il film riparte da dove ci eravamo lasciati nel film precedente: Nica Pierce finisce in manicomio con l’accusa di aver ucciso tutta la sua famiglia. Con il passare del tempo finirà per convincersi di aver realmente compiuto gli omicidi e che Chucky sia solo mera allucinazione frutto della suo cervello malato. All’interno del triste e asettico manicomio, convive insieme agli altri ospiti: Malcolm, un uomo con disturbi d’identità; Angela, una vecchia signora che crede d’essere deceduta; Claire, una donna che ha dato fuoco alla sua casa; e Madeleine, che ha soffocato suo figlio appena nato senza accorgersene. Tutti i pazienti sono curati dal dottor Foley, uno psichiatra che un giorno decide di usare la bambola “tipo bello” nel suo metodo terapeutico. Nica si accorgerà che Chucky non è affatto frutto della sua mente, ma è un pericolo reale. Al suo fianco, per affrontare la terribile bambola, si aggiungerà l’acerrimo nemico di Chucky: Andy Barclay.