Creepypasta: ecco cosa sono e il significato del termine
Ultimamente quando si parla di Horror, non si può far a meno di finire a parlare di Creepypasta, ma cos’è una Creepypasta? Si tratta di storie solitamente brevi e originali che hanno lo scopo di incutere paura e suggestione nel lettore. (Etimologicamente parlando è composta da due parole: “creepy” (che fa paura) e “copypasta”, un termine inglese che indica un testo che viene spesso copiato ed incollato (copy/paste).
Rappresenta una delle ultime tendenze in campo creativo scaturite proprio dal web. In effetti basta semplicemente navigare su google per imbattersi in milioni di racconti in stile Creepypasta su leggende metropolitane, catene mortali e immagini maledette. Ad esempio a me piace molto Slenderman. Questi racconti hanno iniziato a propagarsi nel web tramite il sito 4Chan.org, sorto nel 2003 come imageboard in cui gli utenti potevano interagire fra loro in maniera anonima, e pertanto questa condizione di anonimato e quasi totale autonomia ha fatto sì che divenisse l’epicentro di vere e proprie sub-culture cibernetiche tra cui la tradizionale Creepypasta della sezione /x/ di 4Chan. Insomma, creepypasta e leggende viaggiano di pari passo; in effetti in ogni paese del mondo esistono storie folcloristiche che spesso diventano “leggende urbane”.
Negli anni ’90 è stata proprio la progressiva diffusione delle e-mail che ha permesso un nutrito scambio di racconti del genere. Una domanda sorge lecita: ma che differenza sussiste tra una creepypasta e una horror story? Una creepypasta deve avere sempre l’effetto colpo di scena, insomma deve shockare il lettore. Le componenti chiave sono la brevità e l’efficacia del linguaggio. Mentre per una horror story, il discorso è molto più complesso. Ogni storia horror che si rispetti deve essere articolata in una narrazione lineare, piana ed intensa, in grado di coinvolgere il lettore tramite vari stratagemmi che variano poi in base allo stile dell’autore (come quelli lovecraftiani in cui l’orrore non viene mai descritto del tutto, lasciando un margine in cui il lettore può riversare la propria immaginazione).
Ovviamente sul web oltre a creepypasta sotto forma di racconto scritto ci sono anche svariati filmati che però in molti casi appaiono più come scherzi amatoriali. Insomma ora più che mai l’horror sta diventando sempre più amatoriale e casalingo, Paranormal Activity incassò più di qualsiasi film classico dell’orrore, e quindi anche le produzioni hanno deciso di rivolgersi a Internet. Infatti il canale SyFy specializzato nei generi di fantascienza, paranormale e horror ha deciso di coinvolgere il regista e sceneggiatore statunitense Max Landis nella creazione di Channel Zero, una serie antologica basata su una storia diversa ogni stagione (un po’ come True Detective). La prima di queste sarà incentrata su Candle Cove, un racconto scritto sotto forma di conversazione su un forum, ed è per l’appunto, uno dei primi e più famosi creepypasta.
Per alcuni, le Creepypasta non sono altro che spazzatura, per altri sono il risultato di un vero e proprio estro creativo. Io sono a favore della creatività in tutte le sue forme, e quindi ritengo che questi racconti, seppur molti di essi un po’ banali, possono essere un buon metodo per avvicinarsi alla scrittura, e farlo in maniera anonima (come impone la regola Creepypasta) in un mondo che ci vuole tutti protagonisti, non è affatto facile!
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