L’esperimento horror arcanepunk di Blomkamp. La recensione di Demonic

(Attenzione: la recensione contiene spoiler)
Demonic è un film del 2021 scritto e diretto da Neill Blomkamp con Carly Pope, Chris William Martin, Michael J. Rogers, Nathalie Boltt e Terry Chen. Presentato al Festival di Berlino 2021, è stato distribuito in home video DVD e Blu-ray e su Prime Video da Midnight Factory.

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Carly è una giovane ragazza che da molti anni non parla più con la madre. Viene contattata da una clinica ultra moderna che studia nuove tecnologie mediche per incontrarla, dal momento che è in coma. Una nuova tecnologia potrebbe farla comunicare con la madre e darle la possibilità di risolvere le questioni in sospeso. Ma nella mente della donna ricoverata c’è qualcosa di demoniaco e oscuro.

Il regista sudafricano, noto per i suoi film fantascientifici come District 9, Humandroid ed Elysium, si sposta sull’horror per la prima volta e gira Demonic in Canada, nel pieno della pandemia Covid-19, fattore che si evince facilmente dall’esiguo numero di interpreti che vediamo in scena. Il cast è racimolato tra gli attori “di fiducia” della serie post-apocalittica che trovate su Netflix creata da Oats Studios sempre di Blomkamp. Il progetto, a super low-budget, è stato creato fondamentalmente per non rimanere inattivi durante la crisi creata dal coronavirus, e quello che doveva essere un “esercizio di stile” man mano è diventato un film vero e proprio, con tutti i difetti che ne conseguono.

Neill Blomkamp è già un idolo per molti amanti del cinema di genere e l’arrivo di un suo film per lo più horror, ha gonfiato giustamente le aspettative del pubblico. Quando si sale in alto, il rischio è che la caduta possa essere più dolorosa e così è stato; perché Demonic non è il nuovo grandioso film di Mr. Blomkamp, ma il “compito delle vacanze” per tenere allenata la mano e fare qualche esperimento. Purtroppo per noi, la scelta è ricaduta proprio sul suo primo horror, ma fatto il punto su quelle che sono le forze messe in campo e i fini, a mio avviso Demonic è tutt’altro che un fallimento.

La storia è sempre ad opera di Blomkamp, e prova, riuscendoci in parte, a reinventare il genere possessioni demoniache che con l’universo The Conjuring era arrivato al massimo livello di saturazione. Il regista sostiene di aver letto molto sull’esoterismo e la demonologia, ma di non essersi ispirato a nessun demone in particolare per la realizzazione del suo “cattivo”. Ma l’interessante demone con la testa di corvo forse un po’ troppo esplicitato nella pellicola sembra proprio ispirato a Malphas, uno dei 72 demoni descritti nell’opera demonologica Ars Goetia.

È molto apprezzabile nell’opera la volontà di integrare la tecnologia all’esoterismo, e lo farà con l’ottimo ma già visto espediente della rappresentazione virtuale dei “sogni” o dell’immaginazione, qualcosa che in qualche modo ricorda ciò che vedremo realizzato in maniera più suggestiva in Come True. Una tecnologia che si integra continuamente con il contesto soprannaturale, come quando si cerca di indagare su quale sia il punto preciso nel quale è avvenuta la possessione, o quando Carly guarda il demone uscire dal corpo del prete grazie al visore infrarossi. L’impronta cyberpunk del regista di District 9 è l’aspetto più prevedibile che però risponde alle aspettative su questa pellicola, mentre meno scontato e di grande fascino è il buon risultato di questa fusione con il soprannaturale che dona all’opera suggestioni arcanepunk.

L’effetto “3D” che troviamo nella pellicola, che potrebbe sembrare “troppo finto”, in realtà è molto realistico, infatti le attrici che interpretano Carly e la madre, sono veri avatar tridimensionali realizzati con la tecnologia Volumetric Capture, per la prima volta usata in un film e poi inseriti in ambienti 3D ricostruiti. Servono circa 260 telecamere disposte in una sorta di cupola per riprendere gli attori da tutti i punti di vista possibili, una specie di evoluzione del Bullet time di MatrixIn questo contesto, Neill Blomkamp trasporta un’altra suggestione visiva, nuova in ambito cinematografico, la prospettiva isometrica, una visualizzazione che richiama alla memoria i videogiochi nati molto tempo fa come Diablo o The Sims.

Il Vaticano torna ad essere una forza militare come ai tempi delle Crociate, i preti sono rappresentati come i chierici nel fantasy, guerrieri religiosi così fanatici da imprimersi a fuoco una gigantesca croce sulla schiena e armati fino ai denti sono pronti a combattere i demoni, una versione moderna degli ammazzavampiri in Vampires di John Carpenter che non dispiace. Degno di nota anche l’inquietante incubo della protagonista che sembra citare lo “scherzo” di  Dan Aykroyd in “Ai confini della realtà”, dove l’attore mostra qualcosa di “veramente spaventoso” al suo compagno di viaggio. La scena, questa volta interpretata dall’amica di Carly, risulterà abbastanza paurosa e mostrerà la spettacolare performance dell’artista contorsionista Troy James, nei panni di una creatura demoniaca che si muove nei modi più spaventosi immaginabili e senza il supporto di effetti speciali.

Demonic è una pellicola che divide semplicemente per l’incapacità che ha generalmente il pubblico di giudicare ogni cosa con espressioni più esaustive rispetto ai soliti: “bello” o “brutto”, “buono” o “cattivo”. Il film di Blomkamp gioca in una categoria diversa dal resto dei film più mainstream, si potrebbe definire anche cinema indipendente, e per quanto sia uscito con l’ormai illustre etichetta Midnight Factory e il nome del regista alzi di molto le aspettative, Demonic è un piccolo, buon prodotto indipendente che porta qualche novità interessante e che forse farà da spartiacque per la nascita di un nuovo filone horror-demoniaco-tecnologico o horror-arcanepunk di cui si è già vista qualche suggestione, ma con qualche grosso problema strutturale che lo rende poco concreto e poco entusiasmante.

Titolo: Demonic
Titolo originaleDemonic
Regia: Neill Blomkamp
Attori: Carly Pope, Chris William Martin, Michael J. Rogers, Nathalie Boltt, Terry Chen
Paese: USA
Anno: 2021
Genere: horror, fantascienza
Durata : 94 minuti

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