Dall’Inferno torna il demone dal cuore umano. La recensione di Devilman Crybaby.
Il 2018 è iniziato con l’arrivo sulla piattaforma Netflix, del nuovo Anime Devilman Crybaby, trasposizione del celebre manga del 1972 (edito in italia da J-pop) realizzato da Kiyoshi Nagai noto ai più, con il nome d’arte Go Nagai, uno dei mangaka e scrittori più importanti della storia del fumetto moderno, che ha influenzato autori del calibro di Buronson (Hokuto no Ken), Kentaro Miura (Berserk), Hiedeaki Anno (Evangelion) e Itoshi Iwaaki (Kiseiju – l’ospite indesiderato).
Akira è un sensibile liceale dalla lacrima facile appassionato di atletica, anche se i suoi risultati sportivi sono pessimi, mentre il coetaneo Ryo è un giovane prodigio dalla mente geniale già laureatosi professore in età adolescenziale. La loro vita è destinata a trasformarsi letteralmente in un inferno, quando Ryo durante un viaggio di ricerca, viene a conoscenza dell’esistenza dei demoni, entità incorporee in grado di impossessarsi degli esseri umani e trasformarli in terribili mostri assetati di sangue che si stanno velocemente moltiplicando sulla terra. È a questo punto che decide di chiedere aiuto al suo amico Akira, per documentare e rivelare al mondo questo terribile segreto. Insieme dovranno partecipare alla versione moderna di un antico rito pagano, il Sabba ed invocare i demoni per poterli filmare ed avere quindi una prova tangibile della loro esistenza. Purtroppo non andrà tutto come previsto e durante il rito lo stesso Akira finirà per trovarsi posseduto dal terribile demone Amon di cui però fortunatamente riuscirà a prendere il controllo trasformandosi in Devilman, il demone dal cuore umano in grado di combattere e sconfiggere gli altri micidiali demoni.
Questa a grandi linee è la storia del primo di dieci episodi di Devilman Crybaby, serie che non solo riprende fedelmente i temi della storia originale, ma che in gran parte rimoderna, amplia e arricchisce di elementi nuovi, mantenendo intatto il messaggio critico dell’opera originale, arrivando in alcuni casi, anche a nuove conclusioni. Se pensate che sia solo una banale storia di combattimenti fra mostri, dopo pochi episodi, scoprirete che c’e’ molta più carne al fuoco di quello che sembra.
Raramente ho visto un lavoro di adattamento così accurato sotto ogni aspetto. La regia di questo prodigio è affidata a Masaaki Yuasa, gia responsabile dell’ottimo Ping Pong The animation e lo studio di produzione è lo Science Saru che ha partecipato alla realizzazione di alcuni episodi del visionario e psichedelico Adventure Time.
Forme astratte, distorsioni grandangolari con repentini cambi di prospettiva, figure volutamente sproporzionate, una palette cromatica dai toni acidi, contribuiscono ad accentuare una vicenda surreale e a tratti lisergica con animazioni fluide ma al contempo minimaliste come tutto il contesto nelle quali sono inserite. Tutte scelte diametralmente opposte ai dettami della produzione commerciale giapponese degli ultimi 20 anni. Questo potrebbe essere difficile da digerire per gli amanti dei famosi OAV usciti negli anni 90, ma basta dare uno sguardo ai disegni originali del manga per accorgersi subito che questo azzardo è in realtà la naturale evoluzione dello stile del maestro Nagai, una direzione artistica a metà strada fra astratto e pop per rappresentare un prodotto pop e spesso monodimensionale degli anni 70. Senza contare che, a mio parere, anche rivisto fra anni non subirà minimamente lo scorrere del tempo come invece è successo ai suoi predecessori animati.
I fan duri e puri del manga si accorgeranno subito che molte cose sono cambiate, alcuni personaggi, anche quelli chiave, sono stati rivisti radicalmente anche per cercare di dare un senso più scorrevole ad una narrazione che onestamente aveva qualche salto di troppo, e mettere nella condizione di chi già conosce la storia di sospettare che le cose non andranno a finire esattamente come le si conosce.
Di iper violenza “Nagaiana”, anche se meno ossessiva per i dettagli, ne troverete a palate e gli autori, oltre a condire il tutto con fiumi di sangue a spruzzo, hanno deciso di pigiare notevolmente il piede sull’acceleratore per quanto riguarda le scene a base di sesso che caratterizzano in maniera più netta la sfera dell’istinto in cui operano i demoni.
Sono stati anche introdotti elementi di modernità con l’intenzione di approfondire la riflessione rispetto al tema principale, qualcuno potrebbe pensare infatti che l’utilizzo di una sotto trama sportiva (Spokon) per raccontare le relazioni fra alcuni personaggi, sia un’espediente di alleggerimento fuori contesto, ma al contrario, diventa determinante per comprendere il risvolto propositivo finale della vicenda, non presente nella storia originale, che non lasciava troppe alternative ad un cinismo senza speranze. Inoltre, altri elementi come cellulari, influencer o social network diventano catalizzatori per spunti di riflessione sull’effettiva contemporaneità dei temi trattati.
Ultime note tecniche, vanno alla colonna sonora, un’eccellente mix fra musica sacra, vaporwave, rap e qualche motivo romantico qua e là per stemperare la tensione. Il doppiaggio italiano adeguato e quasi sempre convincente.
È importante che vediate questa serie tv anche se non siete dei grandi amanti degli anime. Perché quella che all’inizio può apparire come una semplice storia horror o splatter, nasconde al suo interno un poema critico ed allegorico sull’animo umano, le ipocrisie, le paure, gli aspetti che lo condannano alla sofferenza e al dolore in contrapposizione a sentimenti come speranza ed amore, non visti come valori assoluti di salvezza, ma fragili appigli a cui aggrapparsi di fronte all’umana crudeltà. In un periodo storico dove pragmatismo, individualismo ed intolleranza sembrano valori in crescita quest’opera prova a ricordarci che perdere fiducia nel prossimo, ci porta inesorabilmente a ripetere i nostri errori in solitudine.
In conclusione, Devilman Craybaby è un’ottimo prodotto, che osa centrando il bersaglio, realizzato con cura, precisione e cognizione di causa. Incontrerà naturalmente le critiche dei conservatori e dei nostalgici delle precedenti versioni animate, ma è destinato a divenire punto di riferimento per cultori del personaggio e del suo creatore, nella consapevolezza che quel sotto titolo, Crybaby, acquista un valore enorme quando ci si rende conto che il Devilman moderno è ora il demone dal cuore umano che piange come un bambino di fronte al dolore a alla stupidità dell’uomo.
Consigliatissimo a tutti, avvicinatevi con cautela se siete molto sensibili a violenza, sangue e sesso esplicito.
Titolo: Devilman: Crybaby
Titolo originale: Devilman: Crybaby
Regia: Masaaki Yuasa
Attori: Griffin Burns, Cristina Valenzuela, Cherami Leigh
Genere: Action, Anime, Horror
Durata: 25 min x 10 episodi
Paese: Giappone
Anno: 2018