Un’opera provocatoria che oltrepassa i limiti imposti dalle convenienze. La recensione di Doll Syndrome
Doll Syndrome è un film horror torture porn del 2014 diretto da Domiziano Cristopharo (eROTik, House of Flesh Mannequins) con Tiziano Cella, Aurora Kostova, Yuri Antonosante e distribuito da Tetro Video in edizione DVD standard e in edizione speciale Bookbox DVD + Poster.
La pellicola sceneggiata da Andrea Cavaletto che diverrà in seguito anche un romanzo dal titolo omonimo, racconta la storia di un reduce di guerra afflitto da sindrome di stress post traumatico. Il soggetto è un erotomane disturbato, feticista e autolesionista, che dopo essersi “infatuato” di una bella ragazza incontrata in un bar, inizierà a sublimare i rapporti sessuali che non potrà avere con lei con una bambola gonfiabile. Questo torbido rapporto inconsapevole e immaginario verrà bruscamente interrotto dal fidanzamento della ragazza con un altro uomo, generando conseguenze estremamente violente e irreversibili.
Doll Syndrome comincia con le immagini di repertorio dello scandalo di Abu Ghraib: terribili rappresentazioni della brutalità umana, spurgatura del disagio della nostra società, il tutto accompagnato da una dolce e soave melodia, che crea un contrasto percettivo inquietante capace di disorientare lo spettatore. Dopo questo breve preambolo, che porta con sé anche i titoli di testa, Cristopharo ci conduce dentro la storia del protagonista mettendolo a nudo letteralmente, mostrandoci tutto ciò che il cinema consueto non mostra. E così, quello che in un film solitamente verrebbe ricreato con un effetto speciale, come ad esempio un’eiaculazione, qui viene realizzata realmente. Con i suoi primissimi piani sugli occhi del protagonista, sembra voler trasporre lo spettatore all’interno del corpo del soggetto ripreso, quasi ad intendere che si stia parlando di noi, il pervertito/deviato in piccole o grandi quantità rappresenta tutti noi; quelli che hanno commesso le atrocità di Abu Ghraib, quelli che si sono voltati dall’altra parte e quelli che con curiosità morbosa sono andati a vedere l’orrore online, popcorn alla mano.
Con una metaforica (ma non troppo) venuta in faccia allo spettatore, il cineasta da il suo avvertimento all’inizio della pellicola: “Lasciate ogni speranza, o voi che entrate“, non ci sarà terreno fertile per gli schizzinosi e i moralisti. Quelli, infatti, non andranno mai oltre la prima scena, etichettando l’opera come un’oscenità dai fini effimeri e scandalistici. Ma così non è, Domiziano Cristopharo è senz’ombra di dubbio un’artista vero e anche se considero Doll Syndrome un film meno a fuoco dal punto di vista registico e stilisticamente meno convincente rispetto a quelli più recenti (es. Nightmare Symphony o The Obsessed), è comunque un’opera molto nitida, intima e potente nel messaggio che veicola e nella personale e riconoscibile rappresentazione artistica.
Ma non fraintendetemi, anche qui troveremo moltissimi virtuosismi e genialate visive da far spalancare gli occhi: come le curatissime scene in stop-motion, o il meraviglioso sogno body-horror dove la ferita sulla pancia si trasforma in una bocca dentata, e infine la bellissima scena di sesso con la bambola gonfiabile, metafora della donna oggetto e simbolo del feticismo.
Il film è completamente privo di dialoghi, se non per un’eccezione, nella quale vediamo due donne parlare ma senza emettere suoni mentre il protagonista le osserva, situazione che sembra rappresentare la bolla psichica in cui il nostro protagonista vive, condizione che accomuna molti sociopatici o malati di mente. Insomma, quell’incapacità di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda del resto del mondo.
Il protagonista interpretato piuttosto bene da Tiziano Cella ha uno sguardo allucinato e inquietante, che già basterebbe a scuotere gli spettatori, ma il menù degli orrori è ben più ricco di destabilizzanti atrocità che sazieranno i fan del cinema estremo con una degustazione piuttosto variegata e ripugnate: torture, autolesionismo, body-horror, sesso e abbondanti fluidi corporei e sangue per condire il tutto. Ma nulla è li per caso, per toccare e scuotere l’anima dello spettatore infatti è necessario destrutturarne e distruggerne le difese emotive e morali, status che si può ottenere mettendolo di fronte a una serie di crudeltà disumane e esperienze uditive e visive, insostenibili. A rendere tutto ciò convincente e realistico troveremo gli strepitosi effetti speciali realizzati da Athanasius Pernath (aka il regista stesso) che lasceranno incredulo e meravigliato lo spettatore.
Doll Syndrome è un’opera provocatoria che oltrepassa i limiti imposti dalle convenienze. Critica contro le ciniche atrocità della guerra e delle torture perpetrate dagli uomini in divisa, prova e riesce a rappresentare l’abominio che ormai da secoli l’essere umano perpetua sul più debole, riuscendo a non essere un semplice esercizio di stile artistico ma anche un manifesto politico rilevante.
Titolo: Doll Syndrome
Titolo originale: Doll Syndrome
Regia: Domiziano Cristopharo
Attori: Yuri Antonosante, Tiziano Cella, Aurora Kostova
Paese: Italia
Anno: 2014
Genere: Horror, torture porn, estremo
Durata : 85 minuti