Le donne assassine più feroci che la storia abbia mai conosciuto.
In questo articolo vorrei proporvi una sorta di vetrina che espone donne! E non sto parlando del Red district ad Amsterdam, ma delle donne assassine più perverse e malvagie della storia. D’altronde famosa è la frase “non si può vivere né con loro e né senza di loro”. Basterebbe sopravviverci con donne così gentili, razionali, premurose… ma sono davvero così? In realtà sappiamo bene che, a parte l’aspetto, possono essere caratterizzate da una cattiveria tale da far impallidire noi uomini, ne sanno una più del diavolo e sono capaci di far strappare mele dagli alberi persino al più cauto primo uomo.
Non a caso ho scelto proprio il nome Lilith, detta anche “vergine nera”, come protagonista di uno dei miei racconti, in quanto quel nome appartiene alla vera prima donna, creata dalla terra e compagna di Adamo fino al momento in cui questi l’avrebbe rifiutata per congiungersi ad Eva. Lilith è stata ritenuta anche la madre di tutti i demoni. Era sanguinaria e crudele ma anche determinata e libera. Trasgressiva, forte, selvaggia, ripugnante ed affascinante, lontana anni luce dal luogo comune del gentil sesso, debole, accondiscendente e sottomesso.
Dal terzo millennio prima di Cristo fino ai giorni nostri, la storia è stata caratterizzata da donne crudeli, diaboliche, e violente, decise a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di realizzare i propri scopi, per interesse, per vendetta, per potere, per ribellione. Molto si è scritto fino a oggi sulle “donne malvagie”, le serial killer, le amanti assassine, le avvelenatrici, le tiranne, sempre avvolte da un filo comune, quello contraddistinto dall’audacia e della disobbedienza. Le donne, angeliche o demoniache, senza mezzi termini, vittime appunto della propria natura. Ma a noi di Nonaprirequestoblog interessano quelle violente e sanguinarie, le altre cercatele sulle pagine di cronaca rosa. Quindi a seguire alcune lodevoli “valchirie” che si sono guadagnate credibilità grazie alle loro capacità diaboliche:
Maria I d’Inghilterra detta anche Bloody Mary: il 19 luglio 1553 a trentasette anni venne incoronata Regina. Il suo unico obiettivo fu quello di instaurare la religione cattolica nel regno. Pertanto per ottenere ciò, mieté talmente tante vittime da passare alla storia come “Maria la sanguinaria”. Infatti gli ultimi anni del suo regno furono segnati dal terrore, con oltre 300 vittime. Solo la morte di questa donna così crudele porrà fine a uno dei periodi più cupi d’Inghilterra. E ricordate di non pronunciare mai il suo nome per tre volte di fila…
Madame Popova: Probabilmente colei che ha solcato la strada delle serial killer a pagamento. Pare che tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 avesse ucciso più di 300 uomini. Specializzata nel punire (dietro compenso) i mariti troppo violenti. I suoi metodi furono del tutto cruenti nonché svariati: dal veleno ai coltelli persino a mani nude. Alla fine fu presa, arrestata e fucilata nel corso di una esecuzione pubblica.
Belle Gunness: Le furono attribuiti dai 40 ai 60 omicidi. Trasferitasi dalla Norvegia, sua terra natia, negli Stati Uniti, si sposò due volte ed in entrambi i casi i mariti morirono in circostanze poco chiare. Belle è l’esempio di donna malvagia, sanguinaria che uccideva per un fine: i soldi. Tutta la sua vita e anche la sua morte sono avvolti nel mistero, infatti pare che fosse morta a causa di un incendio appiccato nella fattoria dove viveva ma non si è mai saputo con certezza se tra i corpi ritrovati ci fosse anche il suo. Qualcuno pensa che il tutto non fu altro che un suo piano di fuga per far perdere le proprie tracce.
Leonarda Cianciulli detta la saponificatrice di Correggio: è una delle killer di casa nostra più ricordate, nota per il suo modus operandi che consisteva nell’immersione del cadavere della sua vittima in un calderone per bollirlo con soda caustica al fine di ricavarne sapone. Non fu mai chiaro quale fosse stato il suo movente, anche perché tutte le informazioni sui tre delitti da lei commessi sono contenuti nel suo memoriale, che molti ritengono creato dai suoi avvocati per farle ottenere le attenuanti al processo. In ogni caso, fu condannata e rinchiusa in manicomio fino alla morte.
Amelia Dyer detta Jill la Squartatrice: lei invece è considerata la più famosa serial killer dell’Inghilterra vittoriana, vissuta proprio nel periodo di riferimento a Jack Lo Squartatore, secondo molti esperti fu lei la cosiddetta squartatrice di Londra. È stata un infanticida, il numero delle sue vittime ammonta dai 200 ai 400 bambini. Si è scoperto poi che soffriva di turbe psichiche, problemi di alcolismo e depressione, così al processo è stata dichiarata incapace di intendere e volere e comunque condannata a morte.
Mary Ann Cotton: è conosciuta come la prima serial killer degli Stati Uniti. Il suo caso è del tutto analogo a quello di Belle Gunness, indovinate? Perché anche il movente dei suoi omicidi è da attribuirsi ai soldi. Pare che avesse ucciso sua madre, sua sorella, i suoi figli, i suoi svariati mariti e amanti. Tutti allo stesso modo, avvelenati dalla arsenico in un modo così lento e sistematico da far sembrare il tutto una banale malattia gastrica. Alla fine è stata arrestata dopo la morte di uno dei suoi figli e condannata a morte per impiccagione. La sua storia ha dato vita subito dopo a una filastrocca inquietante che ancora oggi spaventa i bambini: «Mary Ann Cotton è morta e putrefatta giace nella tomba con gli occhi spalancati. Cantare, cantare, cosa posso cantare? Mary Ann Cotton ha al collo una corda. Dov’è, dov’è? Penzola in aria vendendo manine rinsecchite, un penny al paio»
Ce ne sono molte altre che andrebbero citate, crudeli donzelle che hanno turbato la storia, ma non è un caso se io abbia scelto proprio queste donne, in quanto a differenza delle notizie di cronaca nera dei giorni nostri, queste signore qui hanno fomentato leggende, hanno fornito spunto per il grande schermo ed hanno persino alimentato l’industria del merchandising horror. Insomma, non hanno fatto altro che sorprenderci come loro solito fare. Quindi un consiglio, non fatele arrabbiare non sarebbe saggio. Piuttosto amatele, rispettatele come meritano e magari sarete salvi!