Torna il Signore delle Tenebre, ed è più assetato che mai. Recensione della miniserie tv BBC Dracula.
Il 2020, per il genere horror, apre col botto; abbiamo visto approdare su Netflix la nuova miniserie BBC dedicata al vampiro per eccellenza, Dracula.
La serie dedicata al famigerato Conte è composta da tre episodi lunghi più o meno quanto un film -parliamo di un’ora e mezza ciascuno- e la trama segue il viaggio di Dracula dalla Transilvania a Londra, assieme alla scia di distruzione e morte che egli lascia dietro di sé.
Ma al di là del personaggio di Dracula e di questa sua migrazione, non c’è molto altro di simile agli sviluppi del romanzo di Bram Stoker. Per la visione di questa serie invitiamo a dimenticare il classico immortale da cui nasce, perché questo Dracula è completamente diverso, ha una storia a sé stante, creata per lui dagli sceneggiatori Mark Gatiss e Steven Moffat, la punta di diamante della BBC -creatori di Sherlock e scrittori per Doctor Who dalla quinta alla settima stagione- che però non lasciano nulla al caso, e anzi costruiscono un retelling della centenaria storia in chiave più articolata e moderna.
Il fatto che la serie si discosti a tal punto dal romanzo la rende molto accessibile a qualsiasi tipo di pubblico, sia chi non conosce il libro, risparmiando eventuali spoiler per chi desidererebbe recuperare tale lettura, sia a chi lo conosce, perché è comunque nuova e sorprendente, diversa da ciò che ci si potrebbe attendere.
Il cambiamento più importante tra romanzo e serie, però, al di là degli spostamenti, di luogo, di tempo e di azione, è proprio in lui, nel personaggio di Dracula. Chi ha letto Stoker sa che il Conte, pur dando il nome al romanzo, non è particolarmente presente negli svolgimenti della trama: può essere considerato al massimo un antagonista, per giunta un po’ assente. Di contro, nella miniserie BBC Dracula è l’indiscusso protagonista, domina quasi continuamente la scena, e anche tutti i momenti cui non partecipa non sono che una preparazione al suo arrivo, da parte di personaggi più o meno coscienti della minaccia.
Dracula diventa quasi un antieroe, o forse sarebbe meglio definirlo un personaggio di reminiscenza shakespeariana, vista la sua conclamata e inguaribile crudeltà, anche superiore a quella che solitamente lo accompagna nell’immaginario comune.
Se Dracula, come racconto, è una storia di morte ma anche di amore e dramma, e il Conte viene spesso raffigurato come una creatura divisa tra i propri istinti animaleschi e i sentimenti umani, qui siamo di fronte a un essere sadico e privo di coscienza.
Si abbandonano i rimorsi per la rinuncia alla fede e all’anima, che così fortemente caratterizzavano un personaggio che aveva perso tutto combattendo contro gli ottomani una guerra di religione, i rimpianti e il desiderio per Mina -ma non diremo altro su quest’ultimo punto, onde evitare spoiler.
Quello che è importante è che Dracula qui ricorda molto di più un serial killer navigato, che si diverte ad infliggere sofferenza in varie forme e che trova in questo suo agire il motivo stesso della propria esistenza, che il raffinato gentiluomo contrito che tanto affascinava in passato; il personaggio stesso, a un tratto, si auto definisce quando dice che “la raffinatezza di un gentiluomo è sempre una facciata”; potrebbe parere una semplice frecciata al rango borghese, ma è più probabilmente un monito per quegli spettatori ancora perplessi di ritrovare un Dracula così apertamente violento e spietato. La serie ci ricorda che Dracula è leggendario perché è un vampiro, un mostro, e che da mostro si comporterà. I suoi gesti, perfino i più orribili, non sono mai censurati, o al massimo la censura avviene attraverso inquadrature molto ristrette del suo viso o del suo sguardo, tutelandoci, ogni tanto, dallo spargimento di sangue, ma mai dalla cattiveria del Conte.
È proprio questa malvagità di Dracula a rendere la serie profondamente horror e null’altro. Non è considerabile semplicemente gotica, cupa, thriller o drammatica. La serie, per quanto ricercata e anche profonda nello studio di certe tematiche, è indubbiamente una serie dell’orrore: compaiono molto spesso sullo schermo immagini macabre e sanguinolente, anche ben eseguite e artistiche, ma soprattutto esplicite e prive di sconti.
Senza ricorrere a mezzucci come il jumpscare, e senza mai scadere nel gratuito, fin dalle prime battute un’atmosfera profondamente angosciante cala sullo spettatore, e gli eventi brutali a cui presto assiste non fanno altro che scortarlo ancora più profondamente nell’abisso che Dracula ha spalancato.
Tutta
questa ferocia di intenti e azioni, e del personaggio e degli
scrittori, tuttavia, in un certo senso è molto positiva perché
restituisce dignità al vampiro, che nel corso degli anni, oltre a
essere stato rivisitato tante di quelle volte da fargli perdere
sapore, attraverso opere più leggere aveva anche perso i tratti più
crudeli.
Una volta il vampiro incarnava il binomio eros e morte,
e sempre più spesso il cinema e la letteratura dimenticano o
lasciano in secondo piano questo secondo aspetto, rendendolo una
delle tante incarnazioni dell’uomo cupo e desiderabile.
Dracula
della BBC riscatta i vampiri in questo senso, perché stavolta della
diade è la morte a prevalere sempre e comunque, al punto da rendere
quella piccola componente sessuale distorta e disturbante.
Un’ultima nota la meritano gli attori, tutti poco conosciuti ma molto bravi.
In particolare Claes Bang, che interpreta Dracula, affronta un ruolo pesantissimo sia per il suo retaggio che per la quantità di scene in cui presenzia con una grazia eclettica che farebbe pensare a una recitazione teatrale, se non fosse molto cinematografico nelle espressioni, terrificante nei primi piani, omaggiando spesso e volentieri il Dracula di Christopher Lee con i suoi larghi sorrisi luciferini.
Insomma, la nuova miniserie della BBC merita, e merita tanto. Affrontate la visione con la mente aperta, scordando le vecchie rappresentazioni di Dracula: preparatevi a qualcosa di nuovo e originale, anche se fedele al mondo gotico.
E, soprattutto, fate attenzione al collo.
Titolo: Dracula
Titolo originale: Dracula
Sceneggiatura: Mark Gatiss, Steven Moffat
Regia: Jonny Campbell, Damon Thomas, Paul McGuigan
Attori: Claes Bang, Dolly Wells, Lydia West, Jonathan Aris, John Heffernan
Genere: Horror
Paese: Inghilterra