Il nostro report dell’EffectUs 2019 e l’intervista a Fosca Giulia Tempera, una degli organizzatori dell’evento
Il 21 e 22 settembre si sono aperte le porte della quinta edizione di EffectUs, l’unico evento italiano dedicato al make-up cinematografico e agli effetti speciali.
Nella cornice dell’ex-Lanificio romano si sono riuniti truccatori, effettisti, scultori, artisti di ogni genere ma tutti accomunati dalla dedizione nel mondo del trucco.
Una manifestazione organizzata da e per professionisti del settore, che ha visto tra gli ospiti anche volti internazionali come David White, truccatore e designer di creature che vanta nella filmografia moltissime pellicole hollywoodiane come Troy, nonché diverse produzioni Marvel come Capitan America: il primo vendicatore e Guardiani della Galassia vol. 1, e, tra le produzioni più recenti, l’ultima fatica di Tim Burton, Dumbo, e i fratelli Alahouzos, truccatori in molte delle opere di Lanthimos, naturalmente affiancati da orgogli nostrani come Lorenzo Tamburini (David di Donatello per Dogman).
Ma EffectUs va molto oltre le semplici conferenze: nell’arco delle due giornate molti sono stati i workshop e le masterclass riguardo ogni aspetto del trucco cinematografico, dall’ideazione alla realizzazione di mostri, alieni, creature mitologiche e animali fantastici.
Ma abbiamo assistito nel dettaglio la ricerca dell’iperrealismo nella costruzione di ferite e lesioni, nel trucco d’invecchiamento e nella scultura.
Dalle protesi in silicone alla stampa in 3D, dal body-painting all’animatronics, EffectUs è una fonte inesauribile di innovazione, invenzione, una fucina d’idee e creazione che può far comprendere agli appassionati di cinema quanta arte e quanto lavoro si nascondano dietro le spettacolari immagini che siamo abituati a veder comparire sullo schermo.
E sicuramente il mondo del trucco più estremo è legato a doppio filo con quello dell’horror, che ci ha accompagnato fin dal nostro ingresso al Lanificio, poiché a darci il benvenuto c’erano le sculture di diversi cadaveri mutilati.
D’altro canto l’horror, insieme a fantasy e sci-fi, è il genere che più necessita del lavoro e dell’ingegno dei truccatori, e difatti l’horror è stato un altro degli ospiti di EffectUs, per così dire.
Nella giornata di sabato, ancora, abbiamo assistito a una selezione di cortometraggi horror selezionati dal FIPILI horror festival. La bella idea alla base della rassegna era quella di mostrare al pubblico diverse piccole opere horror perché poi le classificasse in base alla veridicità e bellezza dei trucchi di ciascun corto – tra i quali segnaliamo I am the doorway di Simon Pearce da un racconto di Stephen King e l’italiano Lucinda di Alberto Bambini.
Insomma, EffectUs è un evento settoriale, che può sicuramente interessare persone dell’ambiente per incontrarsi, confrontarsi, per arricchire la propria crescita professionale e il proprio bagaglio di conoscenze, ma è anche una finestra su un mondo affascinante e variegato per chiunque si interessi di arte e cinema, un’esperienza differente che consigliamo vivamente a chiunque – nel migliore dei casi potreste anche cimentarvi come modelli, trasformandovi in creature spaziali, vampiri o goblin, o come è capitato a noi, ritrovarvi con un bel morso sulla spalla.
Per coronare la nostra visita nel mondo di EffectUs abbiamo intervistato Fosca Giulia Tempera, una delle organizzatrici dell’evento e nella vita parte del team di effettisti della Baburka Productions.
Anzitutto, cos’è EffectUs e come nasce?
EffectUs nasce da un gruppo su Facebook, “Effetti speciali Italia”, che nel tempo divenne sempre più frequentato da noi effettisti, perché il nostro è un mestiere che richiede molta sperimentazione e confronto, confronto che trovavamo in questo gruppo. A un certo punto abbiamo deciso di creare qualcosa che prima non esisteva in Italia, un evento dedicato agli effetti speciali, avendo così modo di vedersi una volta l’anno per poter scambiare tecniche, insomma diventare un punto di riferimento.
Siamo ormai alla quinta edizione, e moltissime persone si rivolgono a EffectUs per lavorare, o per seguire un corso formazione, o per trovare materiali e strumenti, o per combinare il portfolio con cui presentarsi al datore di lavoro. Ci sono molte domande perché non esiste una vera e propria scuola di effetti speciali: ognuno ha la sua storia, chi viene dai tatuaggi, chi dal mondo del beauty e chi da una scuola d’arte e ha trovato questo sbocco lavorativo.
Infine, è un modo anche per radunare e incontrare i truccatori di altri paesi, che vengono sempre ad EffectUs.
Quali sono i pro e i contro del lavoro di un truccatore sul set?È un discorso molto lungo; i pro e i contro dipendono dalla sensibilità di ciascuno.
Ad esempio c’è da dire che spesso si crea un legame psicologico con l’attore, spesso il truccatore diventa il terapista dell’attore, perché il nostro lavoro ci porta ad avere un rapporto molto intimo e diretto con chi trucchiamo, noi passiamo molto tempo a toccarli, li pettiniamo, insomma c’è una vicinanza che di solito non c’è tra estranei, e tanti rimangono affezionati.
Ma la parte più bella del lavoro è la costruzione dei personaggi.
A questo proposito: nel cinema come si concilia la creatività del truccatore coi desideri del regista?
Il regista è il portatore dell’idea e il truccatore è il portatore della soluzione. Ci occupiamo di concretizzare la visione del regista: non di rado capita che un regista abbia in mente un’immagine complessa da realizzare, o magari troppo costosa: il truccatore allora lavora sull’idea in modo da poter sottoporre al regista diverse metodologie per raggiungere il risultato voluto. Difatti il lavoro dell’effettista è un lavoro molto creativo, e in questi ultimi tempi siamo in trattativa perché il nostro mestiere sia riconosciuto come una categoria di design.
Qual è, per te, il trucco cinematografico migliore di sempre?
Io sono molto appassionata del gusto anni 80. Credo che i trucchi più belli di sempre siano quelli di Legend
E il trucco cinematografico migliore nel mondo dell’horror?
Non sono amante dell’horror, ma uno dei miei film preferiti, anche a livello di effetti, è Un lupo mannaro americano a Londra.
Che consigli daresti a chi vuole intraprendere questa carriera?
Il truccatore ha un ruolo molto sfaccettato, che può occuparsi di tantissimi ambiti. Per chi ha desiderio di diventare effettista l’idea migliore è partire da una formazione artistica, anche se poi è necessario specializzarsi per acquisire le tecniche di produzione di uno studio di effetti speciali.
C’è da dire che in Italia questo è un settore in forte sviluppo, negli ultimi anni sono state avviate molte produzioni interessanti a livello del trucco, come Il racconto dei racconti e Il primo re.
Entrambe le giornate sono state poi chiuse dalla sfilata finale dove è stato possibile ammirare in movimento il prodotto finale di tante ore di lavoro. Così. È così che abbiamo visto concludersi la magia di EffectUs, almeno per quest’anno, una passerella di creature che potrebbero venir chiamate mostruose, forse, ma a guardar meglio non possono che venir definite opere d’arte.