I crimini sanguinari di Elizabeth Bathory raccontati attraverso le testimonianze reali raccolte durante il processo ai suoi complici.

Elizabeth Bathory testimonianze
Elizabeth Bathory testimonianze

Se siete degli attenti followers di Nonapritequestoblog.it, vi sarete resi conto quanto siamo presi, e per dirla tutta, anche un po’ fissati riguardo le vicende di Madame Elizabeth Bathory (Erzsébet Báthory), un personaggio pieno di fascino e storicamente emblematico.

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Se ne sono dette tante, ma di sicuro, quando si uniscono testimonianze reali ad una storia che vacilla tra mito e leggenda, da appassionati, non possiamo far altro che sgranare gli occhi e leggere con attenzione ogni singola riga, perché non c’è nulla di più intrigante nel sentire la versione delle macabre vicende, da parte degli stessi adepti della sanguinaria contessa. Ed è proprio di ciò, che intendo parlarvi in questo articolo: di alcuni particolari trascritti al processo di Elizabeth Bathory.

È da premettere che al servizio della contessa, come studiosi dell’occulto, c’erano il suo fedele Ficzko (un nano pervertito e pedofilo), Helena Jola balia”, Dorothea Szentes (chiamata anche “Dorka”), e Katarina Beneczky una lavandaia.
Secondo le testimonianze, una ragazza di 12 anni chiamata Pola, in qualche modo riuscì a fuggire dal castello e dalle grinfie della cosiddetta lady sanguinaria.

Ma Dorka dopo non molto, riuscì a catturarla e a ricondurla con la forza al Castello di Cachtice (dimora della Bathory). Al loro ritorno, trovarono la contessa avvolta in un lungo abito bianco, la quale, dopo aver salutato gentilmente la ragazza, fu presa dal furore sanguinario ed avanzando verso la giovane la rinchiuse in una specie di gabbia costruita come una enorme palla, troppo stretta per sedersi e troppo bassa per starvi in piedi; senza dimenticare, che all’interno della stessa, erano presenti centinaia di punte acuminate. Una volta imprigionata, la giovane Pola fu tirata su con una carrucola. Invano cercò di evitare di essere trafitta dalle punte, ma Ficzko, il nano pervertito e infame, manovrò le corde in modo che la gabbia si spostasse da una parte all’altra per logorare il corpo della giovane nel peggiore dei modi. 

Un altro complice durante il processo testimoniò, che in alcuni giorni, Elizabeth Bathory faceva distendere in terra delle giovani ragazze completamene nude e si divertiva a torturarle, il sangue era così abbondante sul pavimento, che i servi erano costretti a portare cenere per coprire le pozze.

Altri dettagli emersero anche dal diario della stessa contessa, ad esempio, una nota si riferiva ad una sua giovane serva, la quale, probabilmente, non avendo la forza fisica per sopportare le torture inflitte dalla Bathory morì molto rapidamente; nel diario della contessa fu trovato il laconico commento riferito alla povera serva: “Era troppo piccola!”.

Un altro dettaglio agghiacciante lo raccontò Dorka. A un certo punto della sua vita Elizabeth Bathory era così malata da non potersi più alzare dal letto, non riuscendo a trovare nemmeno la forza per il suo unico hobby, quello di torturare giovani fanciulle. Rammaricata, chiese aiuto a Dorothea Szentes, che accontento la sua padrona trascinando al suo capezzale una giovane tenendola lì ferma, in attesa che Elizabeth si alzasse per quanto possibile sul letto. La contessa diede un morso sulla guancia della ragazza; poi, con quella stessa bocca affamata, strappò dalle spalle della malcapitata un pezzo di carne, dopodiché, si accanì nel mordere il seno della povera vittima.

Insomma queste testimonianze strappate al processo ai suoi adepti, chiariscono ulteriormente la pazzia di Elizabeth Bathory, facendoci accapponare la pelle, e rendendola ancora di più simile al suo antagonista e vicino di casa, il conte Vlad III (Dracula).

Leggi anche:  Dracula (Vlad III) vs Elizabeth Bathory

 

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