Il film sulla necrofilia più estremo che sia mai stato girato. La recensione di eROTik
eROTik è un film del 2019 diretto da Domiziano Cristopharo (Nightmare Symphony, The Obsessed) con Simone Avincola e Adam Western facente parte della collana Tetromanic della casa di distribuzione angloitaliana TetroVideo, che si pone l’obbiettivo di raccogliere una serie di pellicole horror estreme che partono traendo ispirazione dai più noti serial killer della storia.
Cristopharo in questo caso si rifà a Jeffrey Dahmer, il “cannibale di Milwakee“, creando un personaggio nuovo che sarà il nostro tramite per esplorare l’oscuro e inquietante mondo del cannibalismo e della necrofilia in un’opera che appare come un chiaro omaggio a Necromantik di Jörg Buttgereit.
E proprio seguendo l’incipit del film di Buttgereit, eROTik comincia con una scena di “masturbazione necrofila”, dove tutto è esplicito e nulla viene risparmiato ai nostri ingenui occhi, ed è in quel momento che capiremo che la visione sarà un cammino irto e difficoltoso del quale la meta sarà cercare di comprendere certe deviazioni e cosa si cela dietro ad esse, o semplicemente accettarne l’esistenza come uno dei molti lati oscuri dell’essere umano.
eROTik non ha una trama che si possa comunemente definire tale, infatti racconta esclusivamente il modus operandi, il “quotidiano”, le abitudini di un serial killer, e mentre farà scorrere davanti a noi immagini di uccisioni, evirazioni, amputazioni e scene di sesso necrofilo senza nessun tipo di censura, cercherà di dare una cifra emotiva a questi accadimenti in quello che sembra un ibrido tra il “film classico” e la video-arte.
La pellicola per quanto riguarda le scene indoor, gode di una fotografia eccellente che si mostra con un personalissimo “yin e yang“, fatto di luci rosse e blu che sembrano rappresentare le due anime coesistenti del protagonista. C’è una cura maniacale del sound design, con una colonna sonora e soprattutto dei rumori che coadiuvano il disgusto e il senso di morte che viene trasmesso dalle immagini. È come se si volesse sopperire all’assenza dell’odore nauseabondo dei cadaveri con un intenso bagno sensoriale uditivo, quasi come in un video ASMR. Il risultato è un’esperienza iper-immersiva che contribuirà notevolmente ad aumentare il senso di nausea generato da quello che vedremo sullo schermo.
Gli effetti speciali gore sono fenomenali e la macchina da presa indugia proprio sui tagli e le amputazioni fino ad esaurire la nostra resistenza al disgusto. Un alone sfocato accompagnerà alcuni momenti di “macelleria”, facendoci intuire quanto il protagonista viva in uno stato di trance sognante e altalenante su cui non ha nessun controllo. Una menzione d’onore va al cadavere (realizzato benissimo) con cui il protagonista divide il letto e i momenti di intimità che, strada facendo acquisirà quasi un ruolo da coprotagonista nella storia. Mentre la scena della “pulizia del cranio” rimane a mio avviso quella più riuscita e sconvolgente di tutta la pellicola.
eROTik è un’opera coraggiosa che si mette a nudo, raccontando senza pudore temi estremi e spaventosi e osando rappresentarli nella maniera più esplicita possibile. Senza cercare di compiacere lo spettatore con un’estetica conformista, si mostra come un’esperienza sensoriale che sporadicamente tocca stati di grazia potentissimi, consolidandosi il film più estremo che abbia mai visto.
Titolo: eROTik
Titolo originale: eROTik
Regia: Domiziano Cristopharo
Attori: Simone Avincola, Adam Western
Paese: Italia
Anno: 2018
Genere: Horror estremo
Durata : 68 minuti