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Crediamo ancora agli esorcismi?

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Padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma, morto un anno fa
Padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma, morto un anno fa

Continuano i casi di possessioni demoniache e di esorcismi in tutto il mondo, ma crediamo ancora in questi fenomeni soprannaturali?

Secondo alcuni recenti sondaggi, l’Italia pare essere il paese in Europa laddove si crede più nei fenomeni paranormali collegati al diavolo. In effetti, è dal 2015 che si sta verificando un vero e proprio boom di esorcismi (dati alquanto sconcertanti per i più scettici: ben dieci milioni di italiani sono soliti rivolgersi agli esorcisti anziché ai medici); numeri avvalorati ancor di più da Papa Francesco, il quale, più volte, ha ribadito l’importanza di ricorrere (in determinati casi ovviamente) all’operato di preti esorcisti per risolvere problematiche spirituali. Eppure, in un’epoca in cui la fede via via va diminuendo, stranamente, si ha un aumento della domanda di coloro i quali si affidano a pratiche esoteriche.

Grazie alla cinematografia e non alla chiesa, se a tutti noi risulta familiare come i demoni agiscano indisturbati nella nostra quotidianità. È anche vero però, che la maggior parte delle possessioni documentate dalla storia risultano essere quasi sempre presunte. Insomma, l’incombenza del dubbio l’ha sempre fatta da padrona su queste tematiche, complice forse la complessità della mente umana.

Molti casi di possessioni da studiosi vari sono stati spiegati senza ricorrere al soprannaturale e pare che la differenza tra un individuo considerato posseduto da un altro che invece si comporta come tale è a discrezione di chi esamina il caso. I fenomeni di possessioni documentati dalla storia sono innumerevoli e molti di essi, hanno ispirato tantissime pellicola ad iniziare dall’indimenticabile L’Esorcista (1973 diretto da William Friedkin), basato sul romanzo dall’omonimo titolo di William Peter Blatty, che trasse ispirazione da una reale storia di cronaca risalente ai suoi anni di liceo e riguardante un tredicenne Roland Doe che ispirò il personaggio di Regan nel film.

Roland Doe

La storia di Doe richiama i cliché tipici, un bambino che per caso inizia a giocare con una tavola Ouija, poi strani fenomeni iniziano a spaventare la sua famiglia e così Roland, visionato da un prete, viene considerato posseduto e sottoposto a vari riti in seguito ai quali il ragazzino fu ritenuto guarito. La vicenda di Roland Doe è considerata una vera e propria possessione, ma c’è da sottolineare che la documentazione riguardante i riti di esorcismi cattolici praticati al giovane non contengono alcun riferimento a fatti a cui il prete esorcista, al tempo Raymond Bishop, ha fisicamente assistito.

Il noto investigatore e scettico del paranormale Joe Nickell, che ha esaminato e reso noti alcuni falsi appartenenti a Jack lo squartatore, ha rivelato che fenomeni quali poltergeist e la capacità di parlare lingue sconosciute, riferendosi in particolare al caso di Roland Doe, abbiano in realtà una spiegazione razionale e non riconducibile al paranormale. Secondo la sua tesi, i poltergeist sono il risultato di pura suggestione umana e la capacità di parlare più lingue come l’aramaico sia un fattore del tutto privo di fondamento. Le tesi di Nickell sono state avvalorate anche dallo scrittore Mark Opsasnick che nel 1998 in un articolo su Strange Magazine ha rivelato che il giovane Roland Doe in realtà al tempo pare che si fosse solo divertito a giocare a fare l’indemoniato e che in realtà fosse nient’altro che un giovane bullo del suo quartiere, che scimmiottava il latino.

Opsasnick poi ha aggiunto di aver contattato Doe affinché rilasciasse qualche commento, ma quest’ultimo si rifiutò. Quando si menzionano esorcismi il primo che viene in mente è quello di Anneliese Michel, di cui abbiamo parlato tempo fa su NAQB in diversi articoli e sulla cui storia non intendo prolungarmi molto. La giovane tedesca pare che sentisse voci e avesse una vera avversione verso tutto ciò che viene ritenuto sacro. Le fu riscontrata una epilessia del lobo temporale, e dato il suo strano comportamento come abbaiare o mangiare piccoli insetti fu ritenuta posseduta e affidata a degli esorcisti. Il seguito lo conosciamo già, la ragazza morì nel 76; alcuni ritengono che la sua morte avvenne perché fu presa dal maligno, i referti medici invece la attribuirono alla malnutrizione, disidratazione e traumi mal curati come fratture alle ginocchia.

I suoi esorcismi sono visibili a tutti sul web, certamente terrificanti, ma il dubbio c’è, effettivamente possiamo davvero dichiarare Annalise realmente posseduta o solo una delle tante vittime di un’ossessione religiosa? Anche Annalise si comportava come Regan, ma ciò non servì a convincere i giudici tedeschi, i quali condannarono i preti che si occuparono dell’esorcismo ritenendoli responsabili della sua morte.

Un altro caso risale al 2005 in Romania, la protagonista è una suora di ventisette anni chiamata Maricica Irina Cornici, a cui fu diagnosticata una forma di schizofrenia. Nel monastero dove risiedeva fu considerata posseduta e sottoposta a vari esorcismi che le causarono un peggioramento del sistema nervoso e varie torture (fu incatenata a una croce) causandole la morte. La sua storia ha ispirato il film Oltre le colline (2012- diretto da Cristian Mungiu).

Che il mondo del soprannaturale inteso come lotta tra il bene e il male attragga l’interesse di tutti è un dato di fatto; e questo avvalora ancor più il fattore che negli ultimi vent’anni la fama degli esorcismi nell’ambito cinematografico sia aumentata così tanto al punto da risvegliare un interesse oltre qualsiasi previsione, a maggior ragione se la storia di ispirazione è in ampia parte frutto di fantasia; in realtà, ci sarebbe davvero da chiedersi se attualmente, nel 21esimo secolo, dove spesso, viene considerato il male come routine quotidiana, si possa inscenare ancora una guerra etica tra scienza e religione.

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