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Faccia di cuoio esiste davvero

Faccia di cuoio esiste davvero
Faccia di cuoio esiste davvero

Faccia di cuoio esiste davvero? Si, esiste o meglio è esistito. Come spesso accade nel mondo della finzione Holliwoodiana, ciò che sembra frutto della fantasia spesso è semplicemente la trasposizione cinematografica dalle realtà.

La saga dedicata a Non aprite quella porta conta ormai ben nove pellicole, che hanno invaso il cinema dal 1974 fino al recente 2013.

Ma non sono qui per parlavi dei film, ma del loro protagonista o ancora meglio, da chi è stata presa l’ispirazione per il personaggio di Thomas Hewitt detto Leatherface (faccia di cuoio) interpretato da Hansen Gunnar recendemente scomparso.

Il personaggio di Faccia di cuoio esiste davvero, si basa su una figura realmente esistita, quella del serial Killer Edward Thedore Gein meglio noto come Ed Gein.

Ho potuto visitare anni fa il “Museo Criminale dei Serial Killer e della pena di morte” a Firenze, e ricordo di una sezione dedicata proprio ad Ed Gein, vi racconterò un po’ della sua vita.

Nato nel Wisconsin nel 1906, figlio di un padre alcolizzato e una madre fanatica religiosa, che trasmise a Ed e suo fratello Henry, il concetto dell’innata immoralità del mondo, l’odio verso l’alcolismo e verso tutte le donne, denominandole prostitute (eccetto lei).

La madre di Ed Gein sembra (parere mio!) aver dato spunto alla creazione di Margaret White, la famosa madre di Carrie White nel famoso film Carrie lo sguardo di satana basato sul racconto di Stephen King.

Nel corso degli anni, la famiglia di Ed Gein comprò una fattoria, che divenne la dimora permanente della famiglia. All’età di dieci anni Ed vedendo i due famigliari macellare un maiale provò un orgasmo. La madre si accorse dei suoi bizzarri comportamenti e lo sorprese persino nell’atto stesso. Lo punì immergendogli i genitali nell’acqua bollente, chiamando la masturbazione la “maledizione dell’uomo”.

Faccia di cuoio esiste davvero

Alla maggior età, Ed era bersaglio dei compagni di scuola più prepotenti e i suoi insegnanti notarono anche degli strani comportamenti da parte sua; ridacchiava spesso silenziosamente da solo.

Nel 1940 dopo la morte del padre, il fratello Henry iniziò a rifiutare il punto di vista oppressivo della madre, tentando di convincere anche Ed.

Nel 1944 la famiglia subì un altro lutto, il fratello Henry morì durante un incendio della fattoria. Ed Gein venne arrestato dalla polizia perché raccontò di aver perso di vista il fratello durante l’incendio, ma poi riusci a indicare con precisione dove giaceva il suo corpo (con una grossa contusione alla testa). Il perito locale però scagionò Ed, dichiarando la morte di Henry per asfissia.

Per i successivi due anni Ed visse da solo con la madre fino alla sua morte nel 1945 per colpa di un Ictus. Ed pianse in maniera isterica durante il funerale, facendo scomparire (secondo gli psicologi criminali) l’equilibrio della sua stabilità mentale.

Il figlio continuo a vivere in completa solitudine nella fattoria per anni.

Eccoci arrivati al fatidico 17 Novembre del 1957, Ed Gein viene sospettato della scomparsa di Bernice Worden, dato che secondo una testimonianza fu l’ultima persona ad aver avuto contatti con lei. La polizia ispezionò quindi il capanno adiacente alla fattoria di Ed, e gli agenti fecero una macabra e agghiacciante scoperta: il corpo della donna giaceva appeso dalle caviglie, aperto in due e decapitato. La donna venne uccisa con un colpo di carabina e la testa fu rinvenuta nel salotto di casa con due chiodi conficcati ai lati, appesa come un trofeo alla parete.

Ma questa non fu l’unica scioccante scoperta, all’interno della proprietà trovarono anche queste cose:

  • Vestiti fatti di pelle umana.
  • Quattro nasi.
  • Una lampada con la base ricavata da una colonna vertebrale.
  • Femori usati come gambe per un tavolo.
  • Un tamburo di pelle umana.
  • Ciotole fatte con calotte craniche.
  • Varie ossa umane.
  • Dieci teste di donne come decorazioni nella camera da letto.
  • Un cuore umano.
  • Labbra umane come decorazione di una finestra.
  • Nove maschere di pelle umana.

Ed Gein venne arrestato e confesso di aver dissotterrato circa 18 tombe, portando i corpi a casa lavorandoli per i suoi macabri manufatti. Ma non fu l’unica confessione, confessò anche di aver ucciso una donna che era scomparsa nel 1954 e anche una ragazzina adolescente durante la sua gioventù.

Gli psicologi dichiararono che Ed Gein sperimentasse una forma di necrofilia, ricavando piacere sessuale dai corpi mutilati. Ed disse anche che dopo la morte della madre, aveva il desiderio di cambiare sesso, creando così un “abito da donna” in pelle umana per indossarlo.

Il nostro “Faccia di cuoio” venne giudicato mentalmente instabile e incapace di sostenere il processo nel momento del suo arresto, per questo fu condotto all’Ospedale Statale Centrale.

Durante il processo, la sua dichiarazione “non ho mai ucciso un cervo” fece preoccupare molti dei suoi vicini di casa, ai quali Edward spesso offriva carne di cervo, da lui cacciato e cucinato: molto probabilmente era carne umana.

Grazie alla sua insanità mentale evitò la sedia elettrica, ma passò il resto della propria vita in un manicomio criminale fino alla sua morte per insufficienza respiratoria.

La particolarità della sua vita e dei suoi assassinii hanno ispirato film come Psyco, Non aprite quella porta, Il silenzio degli innocenti e Deranged.

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