Scopri i Migliori film Horror del 2017: la classifica dei film horror più belli dell’anno 2017.

Il 2017 è stato segnato dal ritorno dei grandi film horror tramite prequel, sequel e remake: ecco a voi i cinque migliori film horror del 2017.

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5. LEATHERFACE
Faccia di cuoio, ossia il prequel azzardato che racconta le vicissitudini del protagonista dell’intera epopea di The Texas Chain Saw Massacre (Non aprite quella porta). Diretto dalla coppia francese Alexandre Bustillo e Julien Maury, nonostante lo scetticismo iniziale di critici e fan, i due confezionano un film ben realizzato, capace di donare un volto al serial killer partorito da Tobe Hooper nel lontano 1974. Pellicola intrisa di sangue che attraverso il meccanismo delle tre carte non svela fino all’ultimo chi diventerà il vero Leatherface.

4. IT COMES AT NIGHT
Ad un passo dal podio, la seconda opera di Trey Edward Shults inizia simbolicamente con un un dipinto di Bruegel, databile intorno al 1562, dal titolo “Trionfo della Morte”. Ed è la Morte la protagonista indiscussa di It comes at night, dove un’entità mortifera trasmessa per via aerea o cutanea ha reso il mondo non più riconoscibile. Dentro questo habitat contaminato, una famiglia sopravvissuta si muove con guanti e maschere antigas lungo il perimetro tracciato intorno alla loro casa nel bosco. Shults costruisce un prodotto claustrofobico e oscuro, dove i corridoi della baita nel quale è girato diventano cunicoli stretti e scarsamente illuminati. L’unico contatto con l’esterno è offerto dalla porta rossa che campeggia nella locandina del film, simbolo della la semplificazione visiva e concettuale del film: la paranoia dei sopravvissuti intercede tra il cataclisma e il vortice di sospetto nel quale son costretti a vivere.

3. IT
Una campagna marketing gigante, durata mesi, sull’onda del revival anni ’80 di Stranger Things; superato con 500 milioni di dollari L’Esorcista di William Friedkin, da 44 anni campione assoluto d’incassi tra i film dell’orrore; ha diviso la critica, il pubblico e i fan nel confronto prima con la miniserie televisiva del 1990 – diretta da Tommy Lee Wallace e interpretata da Tim Curry – e poi con il romanzo di Stephen King da cui è tratto: al terzo posto della nostra classifica troviamo IT, il remake contemporaneo, il Chapter One, regia di Andrés Muschietti e sceneggiatura di Cary Fukunaga (“solo” True Detective, per intenderci). Il Pennywise di Bill Skarsgård è medaglia di bronzo.

2. THE EVIL WITHIN
Un lavoro rimasto in soffitta per quindici lunghi anni, una sceneggiatura ispirata da alcuni incubi mostruosi che il rampollo Andrew Rork Getty – ricco erede della Getty Oil Company – sostenne di aver fatto, tanto amata da esser stata finanziata nel 2002 di tasca propria (con 6 milioni di dollari) ma che, nonostante l’astronomica cifra spesa, non ha visto la luce prima di quest’anno. Un dietro-le-quinte reso ancora più bizzarro dai comportamenti che Getty teneva dentro e fuori dal set: pare girasse armato durante le riprese, faceva costante uso di cocaina e prostitute, minacciava i collaboratori. Sembra finita così, invece no. Il 31 marzo del 2015 il corpo di Andrew Rork Getty venne ritrovato riverso su di una pozza di sangue nella sua villa hollywoodiana, alla veneranda età di 47 anni e prima di poter vedere distribuita la sua opera. Le ragioni? Ulcera mal curata, insufficienza cardiaca e presenza di metanfetamina nell’organismo. La maledizione di The Evil Within (o The Storyteller, il titolo iniziale con il quale fu pensato) va ben oltre, e ne abbiamo parlato con completezza in un articolo sul blog. Per questo sottofondo, e per la visionarietà di una pellicola che sembra essere un testamento di amore e morte o il diario segreto di uno psicopatico, va la nostra medaglia d’argento 2017.

1. GET OUT – SCAPPA
Il 2017 si apre con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Molto più che un mero risultato politico significativo a livello internazionale, è il sintomo che qualcosa è mutato ed ha iniziato a cambiare molto tempo fa. Non solo un risultato inaspettato, ma anche un risultato contrastato da quegli strati di popolazione che avevano decretato invece la vittoria del suo predecessore, Barak Obama, espressione non solo di un’altra parte politica ma soprattutto di un’altra visione del mondo. È sulle ceneri di quella America che nasce (l’unico?) vero capolavoro del 2017: Get Out – Scappa, diretto da Jordan Peele e prodotto da quel geniaccio di Jasom Blum (Blumhouse Production). Un film che definire horror sarebbe riduttivo ma che, per la sospensione della realtà che lo caratterizza, è, per definizione, extranormale, e quindi rientra a pieno titolo nella nostra classifica. Un lavoro fuori dal tempo ma che ci parla della vera natura del nostro tempo: la questione razziale nelle sue radici, ieri, la questione razziale alle sue estreme conseguenze oggi. Retorico? Buonista? Politicamente corretto? Può darsi, ma Jordan Peele (che, per la cronaca, è negro) ci regala un’opera che quella (questa) società la scarnifica fino ad arrivare al cuore che lui ha visto e vede: un vero e proprio complesso di inferiorità puramente fisico che porta i ricchi bianchi a desiderare e volere il corpo di quelli che sono stati i loro schiavi prima e la loro servitù poi. Dentro ci mette l’ironia di chi può permettersi di scherzare su se stesso senza mai prendersi troppo sul serio, ci mette una grandissima interpretazione di Chris Washington (che abbiamo visto anche il Black Mirror) e il sapore delle atmosfere voodoo di Skeleton Key invertite e trasposte nella pratica dell’ipnosi. Medaglia d’oro.

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