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Fury Trilogy – Recensione

Fury Trilogy (Darren Ward) - Recensione
Fury Trilogy (Darren Ward) - Recensione

La trilogia che spruzza sangue da tutti i fori. La recensione di Sudden Fury, A Day of Violence e Beyond Fury

Sudden Fury, A Day of Violence e Beyond Fury sono tre pellicole che fanno parte della Fury Trilogy, una serie di film d’azione indipendenti scritta e diretta da Darren Ward. Tutte e tre le pellicole, realizzate tra il 1997 e il 2019, sono caratterizzate dall’estrema violenza e dalla presenza di scene splatter-gore davvero disturbanti.

Uscite recentemente in home video in formato DVD con Digitmovies nella collana Spasmo Bunny, vantano tutti e tre un considerevole comparto extra, tra cui il trailer e il backstage, e Sudden Fury conta anche il corposo documentario “18 anni dopo, la imperversa ancora”. A impreziosire ulteriormente queste uscite troviamo le splendide illustrazioni a cura di Giorgio Credaro, creatore di moltissime copertine uscite con Digitmovies, tra cui quelle della sanguinolenta collana Spasmo Video.

Sudden Fury

Sudden Fury è il primo film scritto e diretto da Darren Ward, datato 1997 e vede nel cast Chris Barfoot, Nick Rendell e David Warbeck. Racconta le vicende di Randall, un piccolo boss della malavita inglese deciso a prendere il controllo del business della cocaina e spazzare via la scomoda concorrenza. Per fare ciò assumerà Micheal Walker, un pericolosissimo killer che dovrà uccidere il boss rivale. Quando Randall però tradirà il proprio sicario, le cose cambieranno fino a degenerare in un bagno di violenza.

Questo primo film di Ward è indubbiamente il più “grezzo”, è infatti ricco di problematiche tecniche, recitato in maniera zoppicante, a causa dell’ assenza di attori d’esperienza e ad altri problemi legati ai grossi limiti di budget. Nonostante tutto però, Sudden Fury con il tempo diventa un piccolo cult dell’underground, ritagliandosi una consistente fetta di estimatori e sostenitori che non ha mai smesso di crescere. Il motivo è da attribuire al fatto che Ward nel suo piccolo film fatto con i pochi mezzi che aveva a disposizione, mette in scena scontri, sparatorie e scene gore estreme tutto sommato divertenti e che mostrano stile, presenza di idee e grande audacia. 

La problematica più grossa è legata alla lunghezza del film, che si sofferma troppo su una contorta serie di dialoghi non sempre divertenti e comprensibili. Nonostante ciò, la pellicola è ricca di ottime inquadrature, rallenty, panoramiche ben gestite e sparatorie sfarzose, credibili e con un maestoso impiego di armi e “proietti”. Soprattutto già emerge quello che diventerà l’elemento distintivo di Darren Ward: lo splatter applicato al genere crime/pulp. I proiettili bucano i corpi e fiotti di sangue sgorgano rigogliosi: una goduria. I corpi, a differenza dei film di sparatoria più mainstream, qui cadono in brandelli sotto i colpi delle mitragliatrici, e i contendenti alla fine degli scontri sembrano forme di gruviera grondanti di sangue. 

Sudden Fury è un diamante grezzo? Forse definirlo così è un po’ eccessivo, ma sicuramente siamo di fronte ad un grande sforzo cinematografico, che incarna l’idea di cinema underground, ed è una sorta di “Bad Taste dei gangster movie”, una pellicola che con il cult di Peter Jackson condivide gli sforzi, le difficoltà ed il grande impatto del risultato finale. Darren Ward anticipa lo stile di un cinema crime movie moderno inglese alla Lock & Stock (1998) di Guy Ritchie (che uscirà l’anno seguente), ma senza la componente ironica e decisamente più cupo e splatter.  

A Day of Violence

A Day of Violence – Recensione

Nel 2010 Darren Ward scrive e dirige A Day of Violence, secondo film della Fury Trilogy, nel cast Nick Rendell, Christopher Fosh e Giovanni Lombardo Radice. La pellicola racconta le vicende di Mitchell Parker, un delinquente che si è trasferito a Southampton con sua moglie per lasciarsi alle spalle un passato fatto di crimine e violenza. Nonostante ciò, per vivere riscuote soldi dai debitori per conto di un boss della droga. Durante un “ritiro”, si imbatte in una grossa somma di denaro contante che decide di rubare, eliminando il cliente per non lasciare testimoni. Una mossa infausta, che lo porterà ad avere contro un’intera banda di criminali pronti a tutto per riavere il bottino sottratto. Il cammino di Mitchell da qui in avanti sarà costellato di scontri mortali, violenza e una lunga scia di sangue. 

Darren Ward per il suo cinema trae ispirazione dalle grandi pellicole d’azione anni 70 inglesi, ma anche dal poliziottesco e dall’horror italiano, e probabilmente per questa ragione in questa pellicola inserisce nel cast Giovanni Lombardo Radice, attore che troviamo nei film di registi come Umberto Lenzi, Ruggero Deodato, Lucio Fulci e Michele Soavi. Questo film segna un notevole passo in avanti del regista, che crea un film più concreto e in grado di intrattenere grazie ad una trama più chiara e lineare. Dal punto di vista tecnico soffre ancora di alcune leggere lacune e di una fotografia non ancora entusiasmante, ma propone un cast più di alto livello in grado di rendere credibile la messa in scena e dare più  spessore ai personaggi.

Nonostante la storia sia decisamente più interessante, l’obiettivo è sempre mettere in scena la violenza più estrema in un crime movie, quindi gli amanti del cinema estremo non rimarranno delusi. La mattanza vera comincerà con una delle scene di evirazione meglio realizzate (che io ricordi) nel cinema, per poi proseguire con uno sterminio fatto di sparatorie spettacolari, tonnellate di proiettili e spruzzi di sangue che imbrattano anche la camera da presa. Un racconto cinico e fatalista che propone risvolti della trama per nulla prevedibili e chiude con il triste epilogo annunciato nel prologo. 

L’edizione Digitmovies offre negli extra un bellissimo dietro le quinte di un’ ora e mezza nel quale vedremo le varie fasi del trucco e lo studio del personaggio interpretato da Giovanni Lombardo Radice. Interviste agli attori e tantissime scene di backstage durante la realizzazione del film.  

Beyond Fury

Beyond Fury del 2019 è l’ultimo film della trilogia scritto e diretto sempre da Darren Ward e vede nel cast la partecipazione di  Dani Thompson, Giovanni Lombardo Radice, Jeff Stewart, Tina Barnes, Dan van Husen, Joanna Finata, Glenn Salvage, Hannaj Bang Bendz.

Michael Walker (Nick Roberts), ex mercenario, sta per trasferirsi con la fidanzata incinta (Dani Thompson) in una nuova casa, luogo nel quale i due vogliono cominciare una vita tranquilla. Una sera però vengono assaliti da dei sicari, e nello scontro la compagna di Walker viene pugnalata a morte insieme al bambino che ancora aveva nel grembo. Sopravvissuto all’aggressione, Walker, assetato di vendetta, si metterà alla ricerca di Ivan Lenzivitch, mafioso russo mandante dell’aggressione, e da qui inizierà una guerra sanguinaria.

Terzo atto della Fury Trilogy, Beyond Fury è il sequel diretto da Sudden Fury, il primo film, e riprende e chiude le vicende riguardanti il personaggio di Michael Walker. In questo film Giovanni Lombardo Radice ricopre un ruolo più di rilievo e a beneficiarne sarà la pellicola stessa. Altra partecipazione importante è quella di un nome noto, Dan Van Hansen attore che vanta la partecipazione nel film Nosferatu, il principe della notte (1979) di Werner Herzog, e di un gran numero di film horror e spaghetti western.

Beyond Fury è la pellicola qualitativamente migliore della trilogia, nonostante la produzione rimanga low-budget. Troviamo migliorata la fotografia e la presenza di Giovanni Lombardo Radice in un ruolo più centrale arricchisce l’opera, grazie a un villain più caratteristico, espressivo e convincente. Per la prima volta nella trilogia il cattivo ha un peso bilanciato con il suo antagonista “buono”. Cosa che rende lo scontro più intrigante.

Non mancano le scene di violenza estrema, come l’aggressione alla donna incinta che viene colpita da una pugnalata proprio sul pancione, una rappresentazione scioccante e potentissima. O l’immancabile momento della tortura, con la vittima legata ad una sedia mentre viene massacrata dai suoi aguzzini, un classico nel cinema di Ward. In quest’ultima, vediamo la distruzione a martellate dei piedi della vittima, una messa in scena così realistica da metterci nella condizione di scegliere tra distogliere lo sguardo o vomitare a spruzzo. Se non bastasse, Ward ci riserva anche una scena di stupro, discretamente disturbante, sia per la durata, che per il fatto che la vittima è un personaggio centrale e molto legato al protagonista. 

La pellicola è strutturata meglio nella sceneggiatura e nei tempi, scorre bene e non tradisce lo stile di Ward, violento e sincero. In più, rispetto alle precedenti, vede un protagonista (Michael Walker), più definito e iconico che sembra funzionare di più, anche grazie allo sguardo inquietante intriso di odio ben rappresentato dell’attore Nick Rendell.

Fury Trilogy – Edizioni Digitmovies – fronte
Fury Trilogy – Edizioni Digitmovies – retro

Considero la Fury trilogy un bell’esempio di cinema indipendente, e ognuna delle pellicole mi ha convinto per motivazioni differenti, Sudden Fury è un vero tuffo nell’ignoto fatto senza paura di sbagliare, trasuda entusiasmo, idee e determinazione. A Day of Violence è la pellicola con la violenza più disturbante (sarà per l’evirazione? Argh!), la tecnica è migliorata in toto e ne ho apprezzato le atmosfere cupe e il plot, cinico e fatalista. Mentre Beyond Fury è la pellicola più matura, con una sceneggiatura più fruibile e vicina al cinema mainstream, senza però tradire la natura splatter-gore della saga.

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