Jumanji diventa horror. La recensione di Game of Death
Game of Death è un film horror diretto da Sébastien Landry e Laurence Morais-Lagace e scritto dai due registi insieme ad Edouard H. Bond e Philip Kalin-Hajdu. Nel cast troviamo Sam Earle, Victoria Diamond, Emelia Hellman, Catherine Saindon ed Erniel Baez Duenas. Il film è uscito il 20 marzo 2017 in Francia ed è arrivato in DVD, Blu-ray con Midnight Factory e in streaming sul loro canale Prime Video.
La pellicola racconta la storia di sette amici che decidono di giocare ad un misterioso gioco da tavolo elettronico. Il gioco attiverà un magico e mortale meccanismo che comporterà la morte di uno dei giocatori ogni 20 minuti. La testa dei partecipanti esploderà letteralmente se non verrà ucciso qualcuno al posto del giocatore di turno.
Sebastien Landry e Laurence Morais-Lagace sono due giovani registi con pochissimi lungometraggi alle spalle, vengono entrambi dalla regia di videoclip musicali, e propongono un plot con alla base un’idea troppo semplice e che appare come un suicidio annunciato. Sembra infatti un Jumanji versione horror, un’idea accattivante, ma questo “gioco da tavolo mortale” col timer non viene spiegato a sufficienza. Insomma, agisce solo in funzione del film stesso, dando il via ad una mattanza esplosiva di sangue che schizza ovunque. E se sperate ci sia altro, non illudetevi.
Le premesse sono davvero poco entusiasmanti, e ad appiattire ulteriormente lo scenario troviamo un abusatissimo cliché: il solito gruppo di ragazzi completamente idioti pronti ad attivare incautamente la “maledizione” che li condannerà a morte, ma non prima di trasformarli in spietati serial killer. Il format anche in Game of Death è questo e nulla più, e la pellicola non si sforza minimamente di uscire dagli stereotipi, cercando quantomeno di creare dei personaggi più realistici e con una storia personale a rimpolpare una trama così debole.
Ma quando le teste inizieranno a saltare, il nostro primitivo amore per lo splatter e la violenza senza senso, ci faranno dimenticare quanto detto sopra: il gioco è iniziato e il divertimento è puro. Seppur privo di una trama significativa, Game of Death riesce a fornire un ottimo spunto di riflessione sulla natura umana e l’istinto di sopravvivenza. Sarà interessante infatti vedere come l’autoconservazione inizierà ad essere il motore delle azioni dei protagonisti e come i sopravvissuti diventeranno, chi prima e chi dopo, spietati assassini. Una “maledizione” come questa, cambia le regole di sopravvivenza, mettendo in discussione tutte le nostre convinzioni e i tabù sociali, rendendoci in pochi minuti killer spietati.
Dal punto di vista registico inizialmente il film sembrerà avere veramente poco da offrire, vedremo anche una scena nelle fasi iniziali della pellicola davvero confusionaria nella quale la camera si muoverà all’impazzata in modo maldestro, creando un involontario disagio nello spettatore. Una scelta scellerata che però si rivelerà l’unico grave errore dell’opera, che con il passare del tempo saprà invece offrire una buona qualità ed esperimenti visivi audaci con immagini meravigliose, inaspettati inserti di animazione con vari stili, tra cui anche la pixel art e la citazionistica ed elaboratissima ripresa che segue l’esplosione di un colpo di pistola, che ci riporterà alla mente la geniale sequenza dello “spioncino” Opera in Dario Argento.
Game of Death difficilmente sarà ricordato dai cinefili, anche per via dell’omonimia con il ben più noto Game of Death con Bruce Lee dove affronta Kareem Abdul-Jabbar infilato nell’iconica tutina gialla, ma risulterà una pellicola godibile, grazie al ritmo sostenuto, la capacità di sorprendere e per la quantità delle scene splatter realizzate con effetti speciali davvero realistici.
Titolo: Game of Death
Titolo originale: Game of Death
Regia: Sébastien Landry, Laurence Morais-Lagace
Attori: Sam Earle, Victoria Diamond, Emelia Hellman, Catherine Saindon, Erniel Baez Duenas
Paese: Francia, Canada, USA
Anno: 2017
Genere: Horror, thriller
Durata: 73 min.