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House (Hausu) – Recensione

Hausu - Recensione
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Hausu – Recensione

Quando l’horror si nutre delle fantasie più bizzarre. La recensione di Hausu di Nobuhiko Obayashi. 

Hausu, meglio noto come House, è un horror-comedy diretto da Nobuhiko Obayashi. Al suo primo lungometraggio, il regista nipponico era all’epoca affermato nel campo di una pubblicità innovativa, nella quale era uno stile frenetico e con tagli serrati a farla da padrone

Questa ghost story viene concepita in un periodo di profonda difficoltà per l’industria cinematografica del Sol Levante. La Toho, colosso delle produzioni, vorrebbe riportare il pubblico nelle sale seguendo l’esempio de Lo Squalo di Spielberg, che aveva ottenuto un successo strepitoso al botteghino. Soffocata dalla crisi, la Toho lascia carta bianca alle sperimentazioni di Obayashi, che ne approfitterà per girare un lungometraggio tanto bizzarro quanto iconico.

La trama della pellicola trae ispirazione dalle paure della figlia del regista, la quale è terrorizzata dall’idea che gli oggetti inanimati della casa in cui vive possano attaccarla. Intorno a questa angoscia semplice e pura, Obayashi ricama con grande maestria tecnica, e maniacale attenzione ai dettagli, un mondo incredibilmente inquietante e variopinto. Le dimensioni di tempo e spazio vengono piegate al servizio di una narrativa unica, nella quale il gioco trionfa sul mondo adulto, dominato da regole che ingabbiano la fantasia. Fra gli artifici più caratteristici, l’incrocio fra animazione e girato e l’impiego di stop-motion a velocità folli (di chiara ispirazione per Tetsuo di Tsukamoto).

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Un gruppo di ragazze, ormai prossime alle vacanze estive, decide di partire insieme alla volta della casa di campagna della zia della protagonista. La gioia delle giovani, tanto sfrenata da risultare artificiosa (come una pubblicità), si tramuterà però in orrore una volta messo piede nella dimora bucolica… dove ogni logica viene spezzata. Legami familiari e antichi rancori impregnano la casa, alimentando una chimera dolorosa: la ricerca della vita eterna, che trova compimento in una promessa. Una promessa d’amore.

House riscosse molto successo al botteghino, soprattutto fra i giovanissimi, grazie anche al grande lavoro di marketing che ne precedette l’uscita nelle sale. La critica dell’epoca, in ogni caso, non apprezzò il lavoro. Oggi, più di 40 anni dopo, è entrato a far parte dei cataloghi blu-ray delle prestigiose Criterion (americana) ed Eureka – Masters of Cinema (inglese).

Nonostante alcuni momenti di nonsense assoluto, il film rimane estremamente affascinante e innovativo. L’assurdo e l’orrore vanno bene a braccetto: fatevi strabiliare, e non fidatevi dei gatti.

Titolo: House
Titolo originale: Hausu
Regia: Nobuhiko Obayashi
Attori: Kimiko Ikegami, Miki Jinbo, Kumiko Ohba, Yoko Minamida, Eriko Tanaka
Genere: Horror, Fantastico
Durata: 88 minuti
Anno: 1977
Paese: Giappone

RASSEGNA PANORAMICA
Giudizio
I nati negli anni Novanta hanno un debito verso i Piccoli Brividi: io continuo a pagarlo mangiandomi tutto l'orrore possibile. Classici di carta o in pellicola, perle nascoste e colonne sonore da urlo. Nutrici, paura!
house-hausu-recensioneNonostante alcuni momenti di nonsense assoluto, Hausu rimane estremamente affascinante e innovativo. L’assurdo e l’orrore vanno bene a braccetto: fatevi strabiliare, e non fidatevi dei gatti.

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