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I migliori film italiani sugli zombie

Film zombie italiani
Film zombie italiani

Una selezione dei migliori film sui morti viventi italiani.

Film zombie italiani

Non tutti lo sanno, ma oltre agli zombi-metafora sociale di Romero e ai moderni infetti, anche l’Italia vanta una vasta e onorevole produzione di zombie-movies, fra titoli molto classici ed altri più sui generis e stravaganti. Ecco una veloce carrellata dei migliori film di zombie italiani.

Incubo sulla città contaminata di Umberto Lenzi (1980)
Un folle esperimento nucleare dà vita ad un nugolo di infetti assetati di sangue e carne umana. Un giornalista e la moglie cercano di sfuggire all’epidemia e cercano la verità dietro la nascita dei mostri. Umberto Lenzi, dopo un periodo di astinenza dall’horror, nel 1980 realizza questo misto ante litteram fra The last of us e 28 giorni dopo, presentando per la prima volta in un film gli infetti, esseri che corrono e ragionano a differenza dei non morti di stampo più canonico. Gore, effettacci e qualche bella idea per un B-movie da vedere malgrado la ripetitività del plot e la scarsa cura per componenti importanti come sceneggiatura e dialoghi.

Zombie 2 di Lucio Fulci (1979)
In un’isola delle Antille i morti tornano inspiegabilmente in vita. I quattro protagonisti proveranno a fermare quella che pare essere un’epidemia inarrestabile. Zombie 2 è una pellicola ormai celebre, non solo per tutti i retroscena relativi al furbo e geniale titolo, ma anche per la qualità complessiva dell’opera. Primo horror in senso stretto per il maestro Fulci, il film è un concentrato di splatter e scene cult, con il regista romano che a dispetto del titolo spezza la tradizione romeriana e riporta gli zombie alle origini legate al folkrore superstizioso caraibico. I morti viventi di Fulci fanno paura, paiono minacciosamente incontenibili e non hanno nessuna connotazione sociale. Corredato da una regia ispiratissima, effetti pazzeschi, una colonna sonora da urlo e un finale nichilista come pochi, Zombie 2 è forse il film più classico di questa lista ma anche uno dei più riusciti.

Non si deve profanare il sonno dei morti di Jorge Grau (1974)
In una zona rurale dell’Inghilterra, si stanno conducendo esperimenti per l’eliminazione di parassiti attraverso potenti scariche ad ultrasuoni. Gli effetti collaterali non tarderanno ad arrivare. Coproduzione Italia-Spagna affidata a Jorge Gradu, che nel lontano 1974 realizza uno zombie movie molto canonico, rifacendosi allo stile di Romero sostituendo però la critica sociale con una eco-ambientalista molto sentita al periodo. Ambientato in una fredda e desolata landa britannica e avvolto in un’atmosfera cupa e spettrale, il film regala alcune belle sequenze di tensione senza dimenticare sprazzi di gore. La trama risulta essere un po’ prevedibile ma l’ambientazione copre le lacune di sceneggiatura. Nel complesso un piccolo cult grezzo e genuino che merita il recupero.

Zeder di Pupi Avati  (1983)
Zeder è sicuramente uno dei titoli più atipici di questa lista, un mix fra mistery, horror classico e zombie movie davvero riuscito e diretto da un Pupi Avati nel periodo d’oro della carriera. Stefano (Gabriele Lavia), scrittore emergente, per puro caso arriva a conoscenza dei misteriosi “terreni K”, e decide, incuriosito, di indagare su di essi. Ben presto però le indagini lo trascineranno in un vortice di pericolosi intrighi e avvenimenti assurdi. Zeder, basato su un intreccio accattivante e coinvolgente, reinventa la figura del morto vivente e riesce ancora oggi a far paura ed a inquietare grazie a sequenze entrate nell’immaginario collettivo e ad un’atmosfera di perenne minaccia. Ottima colonna sonora di Riz Ortolani e finale perfetto.

L’aldilà – E tu vivrai nel terrore di Lucio Fulci (1981)
Liza (Katherine MacColl) riceve in eredità un albergo secondo una leggenda maledetto, dove anni prima si è consumato un violento omicidio a sfondo stregonesco. Nonostante gli avvertimenti, Liza decide di ristrutturare l’edificio ignorando le oscure origini dello stabile.
Secondo episodio della “Trilogia della morte”, L’aldilà è uno dei capolavori di Fulci e in generale del nostro cinema di genere. Questa volta lo zombie movie è ibridato con l’orrore cosmico di matrice Lovencraftiana, dando così vita ad un’opera aberrante e terrificante. Il clima infernale che si respira per tutta la visione rende credili e ragionevoli i tanti momenti di follia della storia, per un incubo inquietante dalla prima all’ultima, visionaria, scena. Supportato da una colonna sonora di altissima qualità e condito con effetti di prim’ordine, L’aldilà resta, a distanza di oltre 35 anni, una pellicola imperdibile.

Dellamorte Dellamore di Michele Soavi  (1994)
Francesco Dellamorte è il guardiano di un cimitero, che vive isolato dividendosi fra il suo lavoro e la compagnia del folletto Gnaghi. La tranquillità del custode viene scombussolata dall’improvviso ritorno in vita dei morti, risvegliatisi affamati di carne umana. Dellamorte Dellamore è il film che ha chiuso l’epopea del cinema di genere italiano. Uscito a metà anni 90, la pellicola non ebbe grande riscontro al cinema perché in molti si aspettavano un film su Dylan Dog mentre in realtà l’opera alla base della trama è un’altra, anche se sempre di Tiziano Sclavi. Nel tempo il titolo ha ottenuto la sua meritata riscoperta, essendo un mix di genere davvero riuscito: horror, commedia, grottesco e splatter si fondono, creando un qualcosa di unico nel panorama cinematografico italiano. Se cercate uno zombie-movie fuori dagli schemi l’opera di Soavi è quella che fa al caso vostro.

Paura nella città dei morti viventi di Lucio Fulci  (1980)
A Dunwich, costruita sulle ceneri vecchia Salem, un prete folle si impicca. Una serie di sinistri e macabri eventi porteranno nella cittadina la medium Mary e un giornalista, che cercheranno di scoprire la verità dietro il nascente orrore. Chiudiamo questa lista con un altro titolo di Lucio Fulci, indiscusso maestro del genere in Italia. Paura nella città dei morti viventi, primo capitolo della “Trilogia della morte”, è un film spaventoso considerato all’unanimità un cult senza epoca. Atmosfera lugubre e mefitica, ambientazione tetra e un nugolo di scene celeberrime hanno elevato la pellicola nel nirvana del cinema fantastico. Questa volta gli zombie sono un misto fra morti viventi e fantasmi, con la stravagante unione che funziona per efficacia e credibilità. Pluricitato dai migliori registi americani, Paura nella città dei morti viventi è una tappa essenziale per chiunque si definisca appassionato di cinema italiano.

 

 

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