Una piccola perla made in Italy che brilla nell’oscurità. La recensione di In a Lonely Place
Una piccola perla made in Italy che brilla nell’oscurità. La recensione di In a Lonely Place
Abbiamo avuto il piacere di ricevere una bellissima edizione di In a Lonely Place in bluray da Cinemuseum. Il film è un horror-thriller di Davide Montecchi con una buona dose di torture porn.
Una ragazza viene rapita da un maniaco e tenuta in ostaggio in un albergo abbandonato. Due soli attori e un badge esiguo non impediscono a Montecchi di mettere in piedi un opera di sopraffine qualità. Scenografia, costumi, poche battute e montaggio accurato, ci racconteranno una storia che erroneamente all’inizio ci sembrerà priva di sorprese.
La prima cosa che salta all’occhio di In a Lonely Place l’estrema ricercatezza nelle inquadrature e la fotografia sofisticata. Molto bravi i due protagonisti in particolar modo Thomas, lo psicopatico. La sua calma e l’insopportabile parlata lo rendono un personaggio riuscito e snervante. Da sottolineare che Luigi Busignani che lo interpreta, ha applicato due tipologie di interpretazione: a seconda del doppiaggio infatti, Thomas cambia il suo modo di essere uno psicopatico.
In a Lonely Place è un enigma da risolvere, una pellicola che inizia dalla note finali e dove dobbiamo risalire alla verità.
Titolo: In a Lonely Place
Titolo originale: In a Lonely Place
Regia: Davide Montecchi
Attori: Luigi Busignani, Lucrezia Frenquellucci
Genere: Horror, thriller
Durata: 83 minuti
Anno: 2016
Paese: Italia