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Indieocracy – Recensione

Indieocracy - Recensione
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Il documentario sul cinema indipendente italiano. La recensione di Indieocracy

Indieocracy è un documentario del 2022 diretto da Domiziano Cristopharo che esplora il mondo del cinema indipendente e per usare le parole del regista vengono interrogati: “Alcuni degli esponenti più rappresentativi e coraggiosi del pensiero libero nel cinema italiano indipendente – e non solo – dei tempi d’oro”. Tra gli intervistati: Beppe Cino, Antonio Tentori, Venantino Venantini, Mirella D’Angelo e Gianni Paolucci. Il documentario uscirà in home video con Tetro video.

Beppe Cino è un regista e sceneggiatore italiano, che iniziò la carriera come aiuto regista e collaboratore di Roberto Rossellini col film L’età di Cosimo de’ Medici (1972), Cartesius (1973), Rice University (1973), Anno uno (1974), The World Population (1974) e Il Messia (1975). Antonio Tentori invece cominciò la carriera di sceneggiatore cinematografico grazie all’incontro con Lucio Fulci, per il quale ha scritto il soggetto di Demonia (non accreditato) e la sceneggiatura di Un gatto nel cervello, in collaborazione con Aristide Massacesi , Sergio Stivaletti e Bruno e Dario Argento. Claudio Lattanzi, assistente di Michele Soavi e regista di Killing Birds, Everybloody’s End, del Documentario Aquarius Visionarius – Il cinema di Michele Soavi. Venantino Venantini, attore dalla carriera mastodontica che inizia facendo la comparsa in opere come Ben Hur e prosegue interpretando ruoli in ben 150 film. Lavora con Lucio Fulci, Joe D’Amato, Ettore Scola, Umberto Lenzi e molti altri. Mirella D’Angelo è un’ attrice che lavora con Dario Argento, Roberto Fellini, Sergio Sollima , Tinto Brass e Carlo Verdone. Infine, Gianni Paolucci, produttore de L’isola dei morti viventi, La tomba, Dracula 3D, Zombie: la creazione, Anthropophagus II.

Il documentario si apre parafrasando Miguel de Cervantes in Don Chisciotte:

“Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni. Ai poeti del quotidiano. Ai “vincibili”, dunque, e anche agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo. A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà. A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione. A tutti i cavalieri erranti. In qualche modo, forse è giusto e ci stia bene… a tutti i teatranti”.

In questa citazione, c’è la dichiarazione di intenti del regista. C’è la consapevolezza che chi faceva quel tipo di cinema e in quel modo era “strano”, era un Don Chisciotte che combatte contro un nemico invincibile, sferrando fendenti che non colpiscono nulla. Ma alla fine i “teatranti”, i racconta storie, i giullari non sono mai presi seriamente o considerati, ma di loro non si può fare a meno. Era proprio la figura del giullare che poteva permettersi di fare la battuta sconcia e insolente perché folle, e il cinema di genere povero e impavido di quegli anni ricopriva proprio quel ruolo. Quei film mostravano qualsiasi cosa non veniva mostrata nel cinema mainstream e osava mettere in scena rappresentazioni che oggi farebbero partire pericolose e devastanti campagne di boicottaggio.

Il processo di fascinazione per il cinema di genere indipendente e low budget è lungo e deve essere spinto dal desiderio di scoprirlo, ma ad aiutarci in questo percorso ci sono i prodotti come Indieocracy. Un documentario asciutto e realista. Parlano i fatti, parla chi c’era, chi l’ha vissuto ed è realizzato per chi vuole ascoltare ed espandere la propria conoscenza su quell’universo cinematografico.

In particolar modo mi ha colpito il contributo del produttore Gianni Paolucci, che ha collaborato molto con Bruno Mattei e che parla davanti alla telecamera con una sincerità sconcertante e commovente. Ammette che gran parte di questi film fossero scadenti sotto certi punti di vista, ma anche che questa bassa qualità dovuta a dei budget ridicoli non impedisse a lui e i suoi collaboratori di portare a casa film divertenti che riuscivano a ritagliarsi un loro pubblico. Insomma, Indieocracy non poteva che essere qualcosa di diverso, una voce fuori dal coro che mette un po’ di luce su chi, è finito un po’ nell’ombra generata dal tempo ma ha fatto a modo suo la storia del cinema.

Titolo: Indieocracy
Titolo originaleIndieocracy
Regia: Domiziano Cristopharo
Attori: Beppe Cino, Antonio Tentori, Venantino Venantini, Mirella D’Angelo, Gianni Paolucci.
Paese: Italia
Anno: 2023
Genere: Horror
Durata: 132 minuti

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