It Follows è un horror intelligente, che con maestria cinematografica vi trascinerà lentamente in un incubo carico d’ansia.
Negli ultimi anni il cinema Horror sembra aver preso due strade distinte, da una parte prodotti commerciali e seriali come Paranormal Activity, Insidious, Ouija o lo stesso The Conjuring, dall’altra un percorso più autoriale, fatto di registi giovani e promettenti che con dei budget limitatissimi e idee valide, sfornano non solo prodotti carichi di tensione e spavento, ma anche film indipendenti in grado di elevare il genere horror ad un livello cinematografico più alto, come ad esempio pellicole tipo; The Lords Of Salem, Babadook, Creep o Goodnight Mommy.
It Follows è una pellicola del 2014, che grazie a Midnight Factory arriverà finalmente sui nostri schermi il 6 luglio ed appartiene sicuramente a questa seconda categoria, anzi diciamo che probabilmente rischia di diventarne il rappresentante più significativo.
Lo abbiamo visto in anteprima e possiamo tranquillamente confermare che forse non è il miglior horror degli ultimi 10 anni (come recita la critica internazionale) ma sicuramente uno dei più interessanti.
La storia narra le vicende della diciannovenne Jay (Maika Monroe) e del suo gruppo di amici, lo sfondo è quello di un’indefinita provincia americana sospesa nel tempo dove le giornate scorrono lente e apatiche. Un giorno Jay, incontra un bel ragazzo col quale passa piacevoli e romantici momenti e con il quale, da li a breve, avrà un intenso incontro sessuale apparentemente “innocente”. Da quel momento in poi la giovane comincerà ad essere tormentata da strane visioni e dall’inevitabile sensazione che qualcuno, o qualcosa, la stia inseguendo. Proprio a causa di questa sensazione, lei e i suoi amici saranno costretti a trovare un modo per sfuggire agli orrori che si celano dietro l’angolo.
Seppur questa breve sinossi delinea una trama molto semplice ed all’apparenza scontata, la vera forza di It Follows risiede nel suo stile originale e nella capacità di stratificare su più livelli il contenuto del film. La storia infatti costruisce le tipiche meccaniche del cinema di paura, concentrandosi sulla crescita morale e psicologica dei protagonisti nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta, puntando proprio sui quei temi che generano tensione ed angoscia in quel particolare momento della vita. Non a caso il regista David Robert Mitchell, racconta in un’intervista che la pellicola è l’adattamento cinematografico proprio di un suo incubo pre-adolescenziale. Gli amici, le prime esperienze sessuali e le delusioni amorose fanno da cornice ad un mondo inerte, onirico e paranoico dove gli adulti non sono quasi mai presenti se non per rappresentare proprio quell’orrore ignoto e all’apparenza invisibile, in agguato anche nelle situazioni che sembrano più semplici o famigliari.
Non fraintendetemi, non ci troviamo di fronte semplicemente ad un teen-drama in stile horror. Quando la presenza ostile di turno si manifesta, se pur con un’idea semplice, lo fa esattamente come recita il cartellone pubblicitario, “Non pensa. Non ha pietà, Non si ferma.”, in maniera letteralmente inarrestabile e nessun vecchio libro Sumero, Babilonese o leggenda metropolitana verrà in aiuto dei nostri eroi per poterla fermare.
It Follows vanta anche un linguaggio cinematografico e una ricerca fotografica veramente accurata. I movimenti della macchina da presa ti catapultano letteralmente nell’azione e la composizione di alcune immagini ti spinge a cercare ossessivamente da dove arriverà lo spavento. Tutto questo piomba sullo stomaco dello spettatore, coinvolgendolo letteralmente in un’atmosfera tesa e soffocante, spingendolo a partecipare attivamente alla vicenda.
Se proprio dobbiamo trovargli un vero difetto è che, la crescita progressiva e costante dell’atmosfera onirica e sognante fra adolescenza ed incubo, può in alcuni casi logorare la capacità dello spettatore di seguire chiaramente la trama, disorientandolo troppo alla ricerca di una soluzione di continuità che sembra non arrivare mai, rischiando alla fine del film di lasciare l’amaro in bocca a chi si aspettava una conclusione semplice e di alzarsi dalla poltrona con meno interrogativi in testa. Ma d’altra parte, come già espresso in apertura, la regia è più simile a quella di Gus Van Sant piuttosto che a quella di James Wan, quindi più preoccupata di avvolgere il pubblico in un’atmosfera e a trasmettere un’emozione intensa piuttosto che a dare un logica precisa alla vicenda.
Gli effetti speciali sono dignitosissimi per il budget da film indipendente, ma pur sempre di bassa qualità purtroppo. Al contrario la colonna sonora, che è un altro dei valori aggiunti di questo lungometraggio: prendete i Goblin chiudeteli in sala di registrazione insieme a John Carpenter e fattegli produrre dei loop ossessivi e assordanti con un tocco di “French Touch” alla Air e avrete esattamente l’idea di che tipo di accompagnamento sonoro è presente, una vera bomba!
Uscendo dal cinema, It Follows vi lascerà una sensazione di ansia che vi accompagnerà anche nelle ore successive alla visione, è una di quelle pellicole a cui si ripensa comunque, nel bene o nel male. Un ottimo film, realizzato con un badget limitato, che pecca un po’ di intelletualismo a discapito della storia, ma pregno di originalità.
Consigliatissimo agli amanti del cinema in generale, forse un po’ meno a chi preferisce film con mostri e sangue a palate, ma se amate l’horror è un film che dovete vedere rigorosamente al cinema e che non può mancare nella vostra cineteca.
Titolo: It Follows
Titolo originale: It Follows
Regia: David Robert Mitchell
Attori: Maika Monroe, Keir Gilchrist, Daniel Zovatto, Jake Weary, Olivia Luccardi, Lili Sepe
Genere: Horror
Durata: 94 min.
Anno: 2014
Paese: Stati Uniti