L’antica tradizione dell’ombra del Natale e un film che è già un classico. La recensione di Krampus

C’è un segreto mal celato e percepito in maniera più o meno forte ed esplicita, per il quale il Natale è una ricorrenza si piena di gioia e amore ma anche ricca di ombre inquietanti e paure ancestrali. Lo è da sempre e anche se qualcuno magari istintivamente lo starà negando o starà leggendo queste righe con una espressione perplessa in volto, sarà costretto a farne i conti in una scatola nascosta del proprio inconscio. Sarà forse per le lunghe ore di buio, o forse anche per la figura di Babbo Natale che un po’ rassicura e nel contempo un pò spaventa alcuni bambini. Dopotutto è una figura misteriosa che porta regali certo, ma entra anche nelle case mentre tutti dormono. E poi le ombre, le luminarie, i presepi viventi o non viventi.

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Il Natale è un luogo molto visitato nella storia del cinema horror. Ci sarebbe un bel elenco da fare a voler essere completi, ma da qualche anno però il Natale ha (o almeno dovrebbe essere così) un nuovo classico. Si tratta di Krampus, un film del 2015 che è una vera gioia per gli amanti dell’horror divertito e divertente come una gioia per gli amanti delle atmosfere natalizie. Una famiglia americana cerca di passare un Natale sereno in compagnia dei classici parenti serpenti, ma il problema più grande non saranno i parenti bifolchi: la nonna tedesca di casa mette in guardia dal Krampus, demone che va a caccia di chi non crede più nello spirito natalizio.

Nonostante i presupposti per un guazzabuglio un po’ trash, Krampus sorprende creando subito una atmosfera frizzante e cupa allo stesso tempo. Il film è un carillion natalizio fatto di luminarie e pupazzi, ombre e orrori nascosti nel buio, creature nella neve e soprattutto lui, il Krampus che si aggira per un sobborgo reso spettrale da una tempesta di neve.

Micheal Dougherty, regista e autore del film, già sceneggiatore di alcuni cinemarvel, si dimostra fortemente debitore di alcune atmosfere care a Joe Dante (impossibile evitare il confronto con Gremlins) e riesce a creare un film caldo, a tratti davvero pauroso in un Arcimboldo di scene da commedia, horror puro, biscotti e giocattoli che si animano, pupazzi di neve minacciosi, incursioni nell’animazione, il tutto con una digitalità limitata a favore dei cari vecchi pupazzoni e animatronics, resi ancora più spaventosi da un ottimo lavoro fotografico.

Una giostra dove ogni angolo nasconde una sorpresa e vorticosamente ci trascina veloci verso un finale tra i più inquietanti e spiazzanti degli ultimi anni. Un gioiellino che va a rivitalizzare il filone dell’horror natalizio, un pò dimenticato negli ultimi anni.

Il film è stato un successo commerciale e ha tenuto bene la sala anche di fronte a mostri come la seconda parte di Hunger Games, uscito nello stesso periodo. Di fatto si tratta di un film dalla confezione commerciale ma con il giusto gusto del magico. Menzione speciale va alla sempre fantastica Toni Colette (Hereditary) che si dimostra una attrice fantastica in ogni situazione.
Natale è vicino e il recupero di Krampus è obbligatorio.

Buon Natale a tutti.  

Titolo: Krampus – Natale non è sempre Natale
Titolo originaleKrampus
Regia: Micheal Dougherty
Attori:  Toni Colette, Adam Scott, Emjay Anthony, Krista Stadler, David Koechner
Genere: Horror, Mistery, Comedy
Durata: 98 minuti
Anno: 2015
Paese: USA

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