Intelligenza artificiale e domotica entrano prepotentemente nel reboot de La Bambola assassina.
Oggi vi voglio parlare del reboot de La bambola assassina, in uscita il 19 giugno nelle sale italiane. Come spesso accade per questo tipo di operazioni, l’esercito dei contestatori dei remake/reboot si risveglia dal suo breve letargo e imbracciando i forconi grida in coro: “SCANDALO!”.
Lasciandoci alle spalle il popolo degli indignati, e aldilà della bontà di quest’operazione cinematografica che vede il buon vecchio “Tipo bello” tornare alla ribalta, guardando il nuovo trailer, mi sono accorto con grande piacere e stupore che il tema del nuovo Chil’ds Play è fortemente legato alla domotica e all’IA (Intelligenza artificiale).
Che il nuovo Chucky fosse una specie di robottino-giocattolo era noto ai più, ma davvero non avevo fatto caso al simbolo del wifi posizionato sulla “i” di Buddi nella scatole che abbiamo visto nel primo poster ufficiale.
Qui si parla di futuro e di iperconnettività, perché Buddi è un giocattolo altamente tecnologico che può connettersi e comandare i dispositivi e gli elettrodomestici. Ma non solo: non siamo più di fronte ad una bambola tutta di plastica posseduta da un killer esperto di voodoo. Chucky è una macchina dotata di IA, di una coscienza, di una brutta coscienza.
È probabile che il tema di questo nuovo film sia legato alla futura possibilità che una “robot”, un’ intelligenza artificiale, possa avere una coscienza, una consapevolezza di sè, e che quindi possa anche avere intenti malvagi esattamente come un essere umano.
Non avendo ancora visto la pellicola, non posso dirvi quanto questi temi siano importanti e approfonditi, ma di sicuro siamo di fronte ad un reboot che parte da un’idea molto originale e di attualità.
Sempre più frequentemente i temi horror verteranno sull’inquietante e oscuro mondo dei robot: dentro ai loro corpi sintetici c’è infatti un vuoto misterioso, c’è l’ignoto, ovvero la cosa che più spaventa e attrae l’essere umano.