Midnight Factory porta in home video tutta la saga de La Mosca rimasterizzata in HD.
L’esperimento del dottor K.
Tutto nasce dal racconto La mosca (The Fly, 1958) di George Langelaan. Da quel trattamento parte l’idea del film The Fly, un horror fantascientifico del 1958, diretto da Kurt Neumann ma da noi conosciuto come L’esperimento del dottor K.
La pellicola venne chiama così solo in Italia perché la trama ricordava fortemente il romanzo La metamorfosi di Kafka, da qui l’idea (insensata) di definire il Dott. André Delambre il dottor K.
L’esperimento del dottor K. comincia con una scena piuttosto cruenta: un uomo con un camice bianco viene rinvenuto con la testa e un braccio schiacciati sotto una pressa industriale, partono le indagini cui seguirà un flashback che mostrerà come il dottor André Delambre sia riuscito a creare una macchina del teletrasporto e in che modo, per via di un piccolo ma nefasto incidente, la sua vita sia stata rovinata.
Nel percorrere gli atti di questa tragedia, scopriremo il personaggio di Helena, la moglie stoica del dottor Delambre, che avrà un ruolo cruciale nella storia. Impressionante l’attualità degli argomenti trattati, soprattutto quando Helena parlerà al marito del progresso tecnologico e di quanto le faccia paura. Il film è un capolavoro di originalità, ben raccontato e interpretato ottimamente da un cast di qualità tra cui spicca Vincent Price, che qui interpreta il fratello di André. Per via del tempo trascorso e la povertà di mezzi dell’epoca alcuni passaggi potrebbero sembrare “ridicoli”, ma se riuscirete a farvi trasportare dalla storia rimarrete forse divertiti ma sicuramente inorriditi dalla memorabile scena finale con la mosca dotata di testa e braccio umani che grida chiedendo aiuto tra i fili della ragnatela. Cult dell’horror fantascientifico che ha ottenuto un successo clamoroso all’insaputa del regista, scomparso poco dopo l’uscita del film nelle sale.
La vendetta del Dottor K
Battere il ferro finché è caldo è la strategia scelta per questo sequel, l’anno seguente (1959) esce infatti La vendetta del Dottor K (The Return of the Fly) per la regia di Edward Bernds. In questo nuovo capitolo troviamo Philippe, il figlio del dottor Delambre (Brett Halsey, attore del mitico Quando Alice ruppe lo specchio) ossessionato dal dover portare a compimento l’esperimento iniziato anni prima dal padre. Siamo d fronte a un film decisamente inferiore rispetto al suo predecessore, con una regia anonima e una trama non originalissima che appare in certi passaggi un po’ confusa. Nonostante ciò, il film non è da buttare e aggiunge elementi nuovi alla trama, come: il “cattivo”, lo spietato assistente che vuole impadronirsi dell’invenzione, o la caccia all’uomo, o meglio all’uomo-mosca che lo rende un film decisamente più action del suo predecessore, per finire l’aggiunta di molti elementi horror come la crudelissima uccisione del porcellino d’India dotato di mani umane a causa di un teletrasporto fallito o il make-up della mosca con la testa decisamente più grande e sproporzionata rispetto al primo film. Alla sua uscita deluse sia pubblico che critica, ma personalmente non mi sento di bocciarlo categoricamente.
La maledizione della Mosca
A distanza di sei anni dal precedente capitolo arriva il terzo e ultimo atto della saga: La maledizione della mosca (Curse of the Fly, 1965) diretto da Don Sharp. A quanto pare i Delambre non demordono e qui troviamo Henri, il fratello di Philippe (protagonista del film precedente) con i due figli ancora intento a portare a termine l’esperimento di disintegrazione e reintegrazione, che in questo film viene chiamato per la prima volta, teletrasporto. Nel cast figura l’attore Burt Kwouk, noto per avere impersonato Chato, il domestico dell’ispettore Clouseau nella serie della Pantera Rosa e Mr. Ling in James Bond Goldfinger.
La trama si lascia alle spalle tutto il discorso sulle mosche, ma continua con il teletrasporto. Questa volta i Delambre riusciranno addirittura a teletrasportarsi da un continente all’altro, ma questo importante traguardo lascia dietro di sé diverse vittime sacrificali. Proprio questi esseri saranno la nota positiva di questa scialba pellicola, perché saranno caratterizzati in modo molto simile agli zombie che faranno la loro apparizione solo tre anni dopo nel celeberrimo La notte dei morti viventi di George A. Romero.
La mosca
Alla faccia di chi è contro i remake, nel 1986 arriva il rifacimento de La Mosca diretto da David Cronenberg. Un horror-scifi con inevitabili suggestioni body-horror che è diventato un vero cult della cinematografia horror. Merito non solo del visionario regista di Rabid, Brood, La zona morta, ma anche dei bravi attori protagonisti Jeff Goldblum, Geena Davis e degli effetti speciali impressionanti e davvero ben curati. La grande qualità di questo remaster di Midnight Factory e il valore eccelso dell’opera lo rendono un film godibile ed emozionante anche 34 anni dopo la sua uscita. Questo disco del cofanetto è in particolar modo ricco di extra: scene inedite come “Il bambino farfalla”, la fusione gatto-scimmia e il disturbante momento in cui Brandle-mosca si amputa un arto da mosca strappandolo a morsi. Sempre nei contenuti speciali da non perdere: l’extra Il museo di storia naturale di Brundle-mosca, un excursus sugli effetti speciali e la realizzazione del make-up e dei modellini della mosca.
La mosca 2
Il regista di questo secondo capitolo è Chris Walas, colui che realizzò i modelli per il mostro Brundle-mosca nel film di David Cronenberg. Il film comincia con una frenetica scena di parto. Vi ricordate che il Dr. Brandle aveva messo incinta la fidanzata Veronica? Ecco, si sono rotte le acque. Il bambino, Martin Brandle nasce, la madre muore e lui viene cresciuto in laboratorio per essere studiato come una cavia. Un’infanzia triste di cui il piccolo non si rende però molto conto, e per fortuna questo calvario dura poco, infatti al compimento del quinto anno di età, Martin, che è soggetto ad una crescita iper-velocizzata, si ritrova già nei panni di un giovane uomo e potrà condurre una vita normale in una casa sua, ma come scienziato nel laboratorio dove è cresciuto. Eric Stoltz protagonista della pellicola, è famoso per la vicenda avvenuta quattro anni prima, in cui era stato licenziato dal set di Ritorno al futuro dove stava interpretando il personaggio di Marty. Dopo aver perso il ruolo di Marty McFly si ritrovava ad indossare i panni di The Fly, la mosca. Non la trovate una strana coincidenza? Assieme a lui Daphne Zuniga, la gnocca di Melrose Place, ma soprattutto la Principessa Vespa del cult Balle Spaziali.
Chris Walas ha curato gli effetti speciali di Piranha, Gremlins, Il pasto nudo e molti altri cult del cinema, ma dietro la macchina da presa ha potuto solo dimostrare la sua inadeguatezza. La mosca 2 è diretto male, pieno di errori e scelte scellerate, ma non è un film da buttare nella sua totalità. Personalmente ho trovato molto arguta la trama che dopo la trilogia del dottor K e il film di Cronenberg è riuscita a seguire un nuovo filone narrativo interessante. Alla fine la pellicola risulta leggermente trash e si salva solo per la realizzazione di qualche effetto speciale gore davvero ben fatto. La realizzazione della mosca invece è qualcosa di estremamente cringe, da dimenticare. Anche in questo disco troviamo degli extra sostanziosi con finale alternativo e scene tagliate.
La Mosca – Film collection di Midnight Factory per la collana Midnight Classics onora le saghe dei DeLambre e dei Brandle con questo meraviglioso cofanetto, che anche se non perfetto per via di film poco riusciti come La Mosca 2 o La maledizione de La Mosca, dà il giusto tributo a una delle saghe horror scifi più amate di sempre. A mio avviso il miglior cofanetto Midnight Classics uscito fin ora insieme a quello di Phantasm.
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