La guida al cinema trash scritta dal regista di Dolcezza Extrema e Resurrection Corporation
Dimenticatevi il Morandi, il Mereghetti, un saggio sulla Nouvelle Vogue o qualsiasi altro libro sul cinema pensato per indirizzarvi verso le migliori pellicole mai create. Quello che abbiamo il piacere di stringere tra le mani oggi è un libro che da un certo punto di vista per essere scritto richiede un sacrificio ben superiore: ci vuole un’anima pia che per sadismo o malsano feticismo cinematografico vada a scovare il peggio del peggio del cinema dalla B alla Z, fino ai confini più remoti dell’assurdo.
Il manoscritto in questione è La pellicola va nella plastica – Ovvero come smaltire il cinema spazzatura. Enciclopedia breve del cinema freak, trash, bizzarro, exploitation. L’autore, Alberto Genovese, ha dovuto (voluto) scovare e vedere le “peggiori” pellicole in circolazione, e scrivere una guida di consultazione di 574 pagine davvero unica nel suo genere.
Visto che parliamo di spazzatura, Genovese ha deciso di suddividere il libro in capitoli che corrispondono alle tipologie dei rifiuti: carta, legno, metallo, organico, plastica, scarpe e vestiti, scorie radioattive e vetro. Mostri gommosi, pupazzi e bambole possedute vanno nella plastica, elettrodomestici, dischi volanti e robot nel metallo, budella, sangue e mostri gelatinosi, conigli e pomodori assassini nell’organico e così via. Un’idea originale e che per assurdo sembra dare un senso logico a pellicole che rappresentano tutto ciò che c’è di più wierd e incredibile nel cinema.
I fan dell’horror troveranno pane (raffermo) per i loro denti con pellicole come The stuff il gelato che uccide, Spider baby con il compianto Sid Haig, o la crocchiante invasione di polli viventi di Poultrygeist. Il trash su cellulosa però toccherà tutti i temi: dai film fantascientifici (con gli alieni più stupidi che possiate immaginare) alle formose e sexy protagoniste delle pellicole di Russ Meyer. Ogni scheda è provvista di titolo in italiano, titolo originale, regia, cast, genere, la locandina a colori e una corposa recensione dai toni ironici.
Alberto Genovese non è solo un ricercatore di pellicole di serie z, ma anche un regista indipendente eccentrico che annovera nella sua filmografia assurdità divertentissime come L’invasione degli Astronazi o Dolcezza Extrema, puppet-movie geniale realizzato solo con calzini e oggetti di recupero che si è guadagnato la distribuzione della celebre Troma. Di recente ha finito il film horror di animazione Resurrection Corporation, attualmente distribuito da 102 distribution e disponbile sull’ Amazon Prime Video americano.
La prefazione de La pellicola va nella plastica è affidata all’esperienza di Manuel Cavenaghi, esperto di b-movie e fondatore insieme a Daniele Magni di Bloodbuster, un notissimo negozio milanese dedicato al cinema di genere e luogo che vi consiglio di visitare, magari proprio per acquistare il libro di Alberto Genovese