L’Esorcismo finito male. La recensione de L’Esorcismo – Ultimo atto
L’Esorcismo (The Exorcism) è un film horror del 2024 diretto da Joshua John Miller e scritto dal regista insieme a M. A. Fortin. Il progetto, lanciato da Miramax, viene ideato nel 2019, arriva nelle sale italiane il 30 maggio e riporta sul grande schermo Russell Crowe, anche questa volta nei panni di un prete esorcista. Nel cast, oltre a Russell Crowe, troviamo Sam Worthington, Ryan Simpkins, Chloe Bailey e David Hyde Pierce.
Se pensate che sia un sequel de L’Esorcista del Papa, vi sbagliate, perché questo film è antecedente a quella orribile pellicola e Russell Crowe non interpreta Padre Amorth, il prete esorcista realmente esistito, ma bensì un personaggio di fantasia (o quasi): Anthony Miller, un attore in declino che si ritrova a recitare la parte di un prete esorcista come ultima chance della sua carriera, in un film che velatamente viene descritto come remake del famoso film di William Friedkin, L’Esorcista. La presenza sul set sembra essere il motivo scatenante della possessione di Anthony, che si trova a combattere un male superiore, i suoi traumi infantili e i suoi sensi di colpa con solo l’aiuto della figlia Lee e Padre Conor, un vero prete assunto come consulente per le riprese.
La cosa più interessante de L’Esorcismo – Ultimo atto è il nome del regista, Joshua John Miller, figlio dell’attore Jason Anthony Miller, che interpretò Padre Karras ne L’Esorcista del 1973, sceneggiatore e regista della piacevole horror-comedy The Final Girls e protagonista del cult horror Il buio si avvicina di Kathryn Bigelow, nel quale ricopre il ruolo di Homer, il bambino vampiro. Misteriosa coincidenza: in quell’anno usciva un altro film horror con dei ragazzi vampiri che diventò un cult anch’esso, Ragazzi perduti, nel quale il protagonista è il fratellastro di Joshua, Jason Patric, figlio della successiva relazione tra Jason Miller e Linda Gleason.
Joshua scrive L’Esorcismo – Ultimo atto con l’amico M. A. Fortin, ma, nonostante ciò, diventa un film più suo, più personale e che parla della sua infanzia, un periodo nel quale vedeva il padre interpretare un prete esorcista e diventare famoso, e nel farlo combatteva o si arrendeva alla dipendenza dall’alcol. Jason Miller è un personaggio misterioso e con uno sguardo triste e intenso che fa immaginare un dolore celato nel profondo. Dopo il successo de L’Esorcista Miller rifiuta la fama e si rifugia in una piccola città dove torna ad occuparsi di teatro; qualche tempo dopo vince il premio Pulitzer per aver scritto la commedia teatrale “That Championship Season” (qui potete scoprire qualcosa di più: Nepascene.com).
“L’Esorcismo – Ultimo atto” è tutto questo vissuto, e in più è anche un film sugli esorcismi fuori dal comune, dove alcuni cliché vengono abbandonati. Infatti, la persona posseduta da un demone non è una bambina graziosa o una donna avvenente, ma un uomo in sovrappeso, fragile e gentile. Lo scenario in cui si svolge è un suggestivo set cinematografico, nel quale è riprodotta una casa molto simile a quella dove vivevano Chris e Regan MacNeil. Ma, a parte un inizio abbastanza buono con qualche idea interessante di regia, la pellicola man mano che prosegue perde colpi, si trasforma inizialmente in un filmetto horror più modesto fino a ridursi a una vera trashata pavida e sbrigativa.
Migliore senza ombra di dubbio de L’esorcista il credente o de L’esorcista del Papa, L’Esorcismo – Ultimo atto di Joshua Miller poteva essere un grande film di esorcismi e un “sequel” degno de L’esorcista di William Friedkin analizzando gli spunti e le motivazioni iniziali del progetto. Invece la pellicola a conti fatti risulta qualitativamente scadente, eccessivamente artificiosa, buonista, politically correct e filocattolica.
Titolo: L’Esorcismo – Ultimo atto
Titolo originale: The Exorcism
Regia: Joshua John Miller
Attori: Russell Crowe, Sam Worthington, Ryan Simpkins, Chloe Bailey, David Hyde Pierce.
Paese: USA
Anno: 2019
Genere: horror
Durata: 93 min