L’horror western colombiano sul fanatismo religioso. La recensione di Luz
Luz è un film horror-western colombiano del 2019 diretto da Juan Diego Escobar Alzate presentato al Ravenna Nightmare Film Festival 2020 e pubblicato lo scorso dicembre in DVD e blu-ray da Digitmovies.
In una natura di montagna rigogliosa e piena di boschi, vive una comunità di contadini estremamente religiosa e ignorante, guidata da El Señor, un predicatore che manipola le persone e tiene le proprie tre figlie lontano dalla modernità e dal mondo esterno. Un giorno arriverà un bambino che a detta del predicatore è la reincarnazione del Messia, pronto a dare loro un’occasione di redenzione. Si romperanno gli equilibri quando le figlie, ormai donne, inizieranno a dubitare della parole del padre e a porsi delle domande concrete su quale sia realmente la volontà di Dio.
Luz è una pellicola inizialmente difficile da decifrare, mette in scena una storia che all’apparenza sembra fumosa, ma che durante la visione si svela sbattendoti in faccia tutta la sua chiarezza. Quello che Escobar Alzate ci racconta, è l’ignoranza e la violenza del fanatismo religioso, ma mettendo in campo anche il tema del controllo della verità da parte di chi detiene il potere.
Infatti sorprendentemente Luz si rivela anche film politico: mostrandoci come chi ha il potere, come lo Stato, un dittatore, un Re, o per l’appunto un predicatore, può manipolare il suo popolo e decidere cosa sia vero e cosa sia falso, delineando così la strada che tutti debbano seguire. Ragion per cui, quando deciderà di eleggere a Messia un bambino di 10 anni strappato dalle braccia della madre e incatenarlo allo steccato, questo accadrà senza che nessuno dei seguaci dubiti della legittimità di questo atto.
Sotto certi aspetti ho trovato questo film molto simile a Dogthoot di Yorgos Lantimos, che mi è capitato di vedere proprio qualche giorno prima, ed esattamente come quest’ultimo, anche Luz non è una pellicola della quale parlerei in termini di piacevolezza, ma piuttosto mi concentrerei sulla valenza intellettuale e di contenuto intrinseca in essa. In fatti questa è un’opera che riesce a raccontare il dolore e la paura di chi subisce la pressione della religione e del potere, esplorando al contempo in modo non banale le più profonde emozioni umane.
La fotografia a tratti è piacevole e dai colori vivacissimi, valorizzata da paesaggi mozzafiato che trascendono dalla realtà. Si può dire lo stesso delle regia, che a volte risulta persuasiva e altre decisamente meno convincente. Grandi le interpretazioni di alcuni attori come quella di Conrado Osorio (il padre), mentre altre risultano ahimè davvero poco credibili. Luz è una pellicola in cui si susseguono ottime scelte e palesi sviste, ma facendo una summa, tenendo presente anche l’inesperienza del regista, mi sento di poter dire che, al di là di qualche errore, questa pellicola acquisisce una dignità non indifferente per via dello spessore dei temi e la serietà con cui vengono trattati.
Titolo: Luz
Titolo originale: Luz
Regia: Juan Diego Escobar Alzate
Attori: Yuri Vargas, Jim Muñoz, Sharon Guzman
Paese: Colombia
Anno: 2019
Genere: Western horror, fantasy
Durata : 104 minuti