La ghost story che diventa un commovente dramma. La recensione di Martyrs Lane
Martyrs Lane è un film horror inglese del 2021 scritto e diretto da Ruth Platt, prodotto da Christine Alderson e Katie Hodgkin. Nel cast troviamo Denise Gough, Steven Cree, Anastasia Hille, Hannah Rae e Kiera Thompson. Il film, uscito in home video in edizione limitata in DVD e Blu-ray con Midnight Factory, è disponibile anche sul loro canale di Prime Video.
Leah (interpretata da Kiera Thompson) è una bambina di dieci anni che vive in una canonica col padre Pastore, la madre e la sorella più grande. Una notte, nell’oscurità che avvolge l’enorme edificio, comparirà Rachel (Sienna Sayer), una bambina dall’aspetto elegante ma trasandato, con delle finte ali da angelo sulla schiena, con la quale Leah farà presto amicizia. Qualcosa di doloroso è accaduto nel passato di questa bambina, e gli incontri sporadici tra le due faranno emergere pian piano indizi che porteranno a galla una verità nascosta.
Da non confondersi con Martyrs di Pascal Laugier, film conosciuto soprattutto per la violenza e la crudezza delle sue immagini, il quasi omonimo Martyrs Lane, punta su ben altre tematiche e obiettivi, abbandonando il tema del dolore della carne e concentrandosi sui tormenti dell’anima. Infatti questo piccolo film indipendente è una romantica e dolcissima storia di fantasmi, dove struggenti ricordi affliggono le anime dei protagonisti.
Ruth Platt, attrice nel pluripremiato “Il pianista” di Roman Polanski, dopo altre sporadiche apparizioni in film e serie tv, decide di intraprendere esclusivamente la carriera da regista e dirige tre cortometraggi e due lungometraggi, prima di arrivare alla realizzazione di Martyrs Lane.
In questo prezioso film horror indipendente vediamo molta ricercatezza nella composizione delle immagini e nei movimenti di macchina, un’audacia che ci offre uno stile registico che esce dai binari del cinema mainstream e gli stereotipati stilismi che vediamo nei film di fantasmi e case infestate. Approccio che ci regala qualche inattesa e meravigliosa inquadratura, ma che rivela anche qualche imperfezione. La fotografia, candida ed espressiva, è l’emblema del “gusto indie”, un altro tipo di bello, più acerbo e non sempre perfetto, ma inaspettato e stimolante.
La storia è tutt’altro che originale, ma la “voce” che la racconta ha un tono sincero e una personalità che la rende unica. Un racconto di fantasmi dove riemerge un evento drammatico e commovente, in cui il dolore affligge i protagonisti che lo hanno vissuto, ma anche chi lo ha “ereditato”, come ad esempio Leah. I genitori credono di poterla proteggere tenendola all’oscuro dei fatti e lontana dal male, ma lei respira comunque il dolore che aleggia nella loro dimora. L’esercizio che viene richiesto all’horror è comunemente la rappresentazione del racconto allegorico, e qui i fantasmi rappresentano i sensi di colpa e il dolore delle persone che vivono nella casa. Sentimenti dolorosi che infestano l’anima, come fantasmi che vagano tra le stanze di una villa abbandonata.
Bravi gli attori e degne di nota le due bambine/attrici, che seppur con tante battute e scene che le vedono protagoniste, non perdono colpi, e realizzano una bella interpretazione convincente. La pellicola della Platt si presenta come un prodotto che vuole “fingere” di riproporre lo scenario horrorofilo alla The Conjuring e le varie Haunted Mansion, ma è solo uno specchietto per le allodole, perché Martyrs Lane è una struggente storia d’amore familiare che si prende tantissimo tempo per condurci dritti al cuore dei protagonisti, fino ad arrivare ad un finale dolce e commovente, che solo lo spettatore più paziente riuscirà a cogliere a pieno. Non aspettatevi di vivere momenti di terrore, perché questo è un film drammatico che indossa per l’occasione un elegante e sgualcito vestito horror.
Titolo: Martyrs Lane
Titolo originale: Martyrs Lane
Regia: Ruth Platt
Attori: Denise Gough, Steven Cree, Anastasia Hille, Hannah Rae, Kiera Thompson
Paese: Inghilterra
Anno: 2021
Genere: Horror, drammatico
Durata: 93 minuti