La classifica dei migliori film horror scandinavi.
Procediamo con ordine geografico, considerando che la Scandinavia comprende geograficamente Norvegia, Svezia e parte della Finlandia, e che in questa denominazione viene comunemente inclusa anche la Danimarca.
FINLANDIA
Iniziamo con un film che sta per arrivare nl nostro Paese direttamente in home video: Lake Bodom (Taneli Mustonen, 2016). Il film si ispira a un fatto di cronaca nera, il massacro del lago Bodom, avvenuto nel 1960. In quel caso quattro ragazzi vennero aggrediti mentre campeggiavano vicino al lago, e tre di loro morirono. La trama del film invece ha al centro sempre quattro ragazzi, che passeranno la notte sul luogo dove avvenne il delitto. Inutile dire che non dormiranno sonni tranquilli. Lake Bodom segue la struttura tipica dello slasher, la storia risulta abbastanza lineare, ma comunque regala un paio di twist nella seconda metà del film. Un buon prodotto di intrattenimento.
Tra i film horror scandinavi non manca nemmeno l’ironia, rappresentata ad esempio da Trasporto eccezionale – Un racconto di Natale (Jalmari Helander, 2010), una macabra favola natalizia. Il film gioca sia sull’esistenza di Babbo Natale che sul timore che questa figura misteriosa può suscitare nei bambini. Il risultato è un racconto nero assolutamente fuori dagli schemi e assolutamente spiazzante e divertente: aspettatevi di tutto.
NORVEGIA
Proseguiamo con la Norvegia, forse la nazione più prolifica a livello di horror.
Per primi citiamo Dead snow e Dead snow 2, di Tommy Wirkola, rispettivamente del 2009 e 2014. Entrambi grandi piccoli film horror scandinavi, anche se il primo ha una carica eversiva che il sequel (per forza) non ha. Il solito gruppo di ragazzi in vacanza in mezzo alla neve dovrà scontrarsi con un’orda di nazi-zombie sullo sfondo di meravigliosi paesaggi innevati. Nel secondo capitolo entra in scena anche l’Armata Rossa, zombificata. Altamente splatter, altamente derivativo, altamente divertente.
Anche Troll Hunter (Andrè Ovredal, 2010) ha una trama bizzara. In questo film il futuro regista di “Autopsy” imbraccia la camera a mano per raccontarci la routine di alcuni ammazza troll. Evidentemente in Norvegia queste creature folcloristiche se ne vanno in giro tranquillamente, ogni notte. Gli elementi del found footage ci sono tutti, ma almeno la trama è interessante e il film è scorrevole.
Rimanendo in tema di creature particolari e film horror scandinavi non si può non citare Thale (Aleksander Nordaas, 2012), che racconta la storia di un’huldra, curiosa creatura con l’aspetto di una bellissima ragazza con una lunga coda. Thale è il nome di questa creatura dei boschi, che è stata oggetto di esperimenti data la sua natura non-umana. Lasciamo a spettatori e protagonisti il piacere di scoprire come si evolverà la vicenda. Merita la visione soprattutto per la bella Silje Reinamo.
Concludiamo con Cold Prey, saga di tre film del 2006, 2008 e 2010. I registi sono diversi per ogni capitolo: Roar Uthaug, Mats Stenberg e Mikkel Brenne Sandemose. La struttura è quella classica dello slasher, un gruppo di ragazzi viene trucidato dal maniaco di turno, sempre in mezzo a bellissimi paesaggi innevati. Il primo è piacevole, il secondo più o meno, il terzo è un prequel non troppo utile.
SVEZIA
Per quanto riguarda la Svezia uno dei migliori film horror è sicuramente Lasciami entrare (Tomas Alfredson, 2008), storia di vampirismo quasi adolescenziale. I protagonisti sono Oskar e Eli: il primo è un bambino biondo che subisce maltrattamenti dai compagni di scuola, la seconda ha i capelli neri e si è appena trasferita vicino a Oskar. Appare subito “diversa” da tutti gli altri, ed è facile intuire che sia legata ad alcuni fatti di sangue che iniziano ad accadere nella cittadina… Pellicola algida come il permafrost, che insinua educatamente l’inquietudine nello spettatore.
DANIMARCA
Concludiamo con la Danimarca, evidentemente la patria dei registi più folli in circolazione. Iniziamo con Lars von Trier e il suo Antichrist (2009). Film decisamente fuori dagli schemi, che utilizza la metafora del Male per descrivere il dolore di una famiglia spezzata. Film tesissimo che non risparmia nulla allo spettatore, che subisce ogni sorta di torture fisiche e psicologiche. Bellissimo,
Sempre del 2009 è Valhalla rising, di Nicolas Winding Refn. Strano oggetto cinematografico in cui non si parla molto, che narra le vicende di One Eye, un vichingo che dopo varie peregrinazioni arriva in America. Refn lo definisce un film di “fantascienza mentale”. Abbastanza difficile da seguire e comprendere, necessita di certo di più di una visione.