Dal vampirismo ai poteri ESP. La recensione di Mona Lisa and The Blood Moon

Mona Lisa and the Blood Moon è un film del 2021 scritto e diretto da Ana Lily Amirpour (A girl walks home alone at night, The Bad Batch), mostrato durante la 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e successivamente distribuito nelle sale americane. Nel cast figurano Jeon Jong-seo, Kate Hudson, Craig Robinson e nel 2023 la sempre lungimirante Midnight Factory distribuisce la pellicola nel nostro paese con un’edizione in DVD o Blu-ray e doppiata in italiano.

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Mona Lisa (Jeon Jong-seo) è un involucro vuoto, un non feto di 22 anni la cui esistenza regressa è stata annullata da due righe di background in cui non viene spiegato assolutamente niente, se non che è rimasta in una camera di un manicomio in stato catatonico fino al giorno, o meglio notte di plenilunio, del risveglio; un corpo spinto da un’enorme forza di volontà (volontà di potenza), l’idea chiara di libertà a tutti costi. Non è un’assassina, anche quando ne avrebbe l’occasione si ferma un istante prima della tragedia, come se la Morale fosse insita nelle sue motivazioni e non dettata dalla Storia (quella maiuscola); vive comunque al di là della legge dell’uomo (gli scontri col poliziotto, un sempre ottimo Craig Robinson di The Officiana memoria, l‘Ordine pre-costituito), trova solidarietà nelle figure emarginate, quelle che hanno trovato un posto fuori dalla società e, aspetto raro anche in storie simili a questa, trancia qualsiasi rapporto tossico (quello con Kate Hudson) o ambiguo quando comprende il suo valore di “sfruttata” e non di pari livello, priva di rimorsi o sensi di colpa, in quanto strumento di cupidigia (sia essa economica o sessuale).

I suoi poteri esp (anche per questi non avremo alcuna spiegazione, perché non importate al fine della narrazione) riescono nell’intento di ribaltare il ruolo di carnefice in vittima delle intenzioni mosse contro Mona Lisa (la pugnalata, lo sparo, la coercizione violenta), dolore ricevuto sulla propria pelle (non in senso figurato) e non più dolore causato. Tutto sotto l’influenza della luna piena, che si sa, influenza le maree e il ciclo mestruale (e non solo).

La Amirpour regala anche un’altra prova registica di tutto rispetto, sostituendo il bianco e nero del film precedente (e più famoso, A girl walks home alone at night) con colori vivi(di), a tratti fluo, e un gusto per le colonne sonore sempre di altissimo livello. Forse proprio rispetto al titolo precedente, questa storia risulta meno impattante, si arriva a fine film trascinati dagli eventi senza sosta, chiedendosi perché?

Ma è poi importante, in vita, chiedersi se tutto ha, sempre e comunque, una motivazione? È la nascita di Mona Lisa, del suo spettro di gusti, del saper distinguere fra giusto e sbagliato, dell’imparare la delicatezza di un (primo) bacio, il sapore delle patatine fritte e la spensieratezza dell’abbandono dionisiaco della danza; dello sfruttare od essere sfruttati, della meschinità dell’uomo alfa ridicolizzato da una donna, dell’amicizia senza secondi fini, del conflitto fra ordine e anarchia. La lista potrebbe continuare all’infinito ma fate prima a guardare il film, non memorabile, ma sicuramente non una perdita di tempo.

Titolo: Mona Lisa and the Blood Moon
Regia: Ana Lily Amirpour
Attori: Jeon Jong-seo, Kate Hudson, Craig Robinson, Ed Skrein
Paese: U.S.A.
Anno: 2021
Genere: Fantastico
Durata: 106 minuti

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