Monster Musume, il manga erotico con un harem di ragazze mostro.

Monster musume
Monster musume

Dal 26 al 28 maggio 2017 si è svolto a Bologna il “Nippop – La belva nell’ombra“, un festival riguardante la cultura Giapponese. Ogni anno il festival ha un tema diverso, per quest’anno è stato “il mostruoso“. Si sono quindi alternate per tre giorni conferenze e workshop collegati a questo argomento.

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Tra le varie tavole rotonde una è stata dedicata in modo specifico a un manga (da cui è stato tratto anche un anime), “Monster musume“: Jacopo Costa Buranelli e Monica Stambrini ci hanno quindi guidato in questo universo dove “il mostruoso diventa erotico“. Le redini della conferenza sono state mantenute soprattutto da Jacopo Costa Buranelli di J-Pop, che pubblica in Italia Monster Musume, mentre la Stambrini (che fa parte del gruppo “Le ragazze del porno” e ha da poco girato “Queen kong” con Valentina Nappi) è intervenuta illustrando soprattutto le sue opinioni personali.

L’argomento centrale è stato appunto il manga di Okayado, “Vita quotidiana con ragazze mostro”, che è stato l’iniziatore del genere delle “monster girl“.

Le “monster girl” sono sempre ragazze molto carine, che però hanno un elemento mostruoso. In “Monster musume” ad esempio il protagonista Kimihito si ritrova, grazie ad un particolare programma erasmus tra la Terra e altri pianeti, a dover ospitare in casa creature metà donne e metà bestie. Kimihito accoglie in casa solo ragazze (è un harem-manga): di certo il suo fine ultimo non è andare a lezione o applicarsi studiando in autonomia.

Nei manga infatti spesso si rompono molti schemi. In questo caso qualcosa di “strano” o “mostruoso” che normalmente verrebbe rigettato diventa il primario oggetto del desiderio. Il fatto di sdoganare un desiderio che potrebbe essere considerato “impuro” è un tema caro anche alla Stambrini. È intervenuta infatti descrivendo il suo personale lavoro con “Le ragazze del porno”. Qui non si arriva mai al porno però, ci si ferma sul piano erotico, anche perché spesso sarebbe impossibile avere rapporti con alcune delle protagoniste (Miia la Lamia ad esempio, metà donna metà serpente). La curiosità viene così sublimata di continuo, senza mai arrivare a una conclusione reale, in una tensione continua. I personaggi di “Monster musume” sono praticamente tutte donne. A parte il protagonista c’è qualche altra figura maschile, che però rappresenta di solito una minaccia.

Le “Monster girl” principali sono:
  • Miia la Lamia, metà donna metà serpente, innamorata di Kimihito. In una scena il rapporto sessuale tra i sue viene praticamente sostituito da lui che aiuta lei a cambiare pelle. Durante questa operazione la ragazza prova piacere, proprio come se la stessero spogliando.
  • Papi l’Arpia, che ha il corpo di una ragazzina anche se è adulta.
  • Suu lo Slimer, che può assumere la forma che vuole, e spesso ha molti tentacoli. La presenza massiccia dei tentacoli nelle rappresentazioni erotiche giapponesi è probabilmente collegata all’arte dello “Shibari”, cioè della legatura artistica.
  • Cerea il Centauro, una vera donna con dei valori solidi.
    Altro personaggio femminile importante è l‘agente Smith, impiegata all’ufficio immigrazione, simbolo della paura per lo straniero.

“Monster Musume” non è l’unico manga in cui è possibile incontrare “monster girls”: un altro esempio è “Centaur’s life” di Kei Murayama, in cui i protagonisti sono centauri e serpenti.

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