Tutti i film di Nightmare in una classifica dal peggiore al migliore.
Nightmare è uno dei franchise più amati dai fan del cinema horror. Il numero 1428 di Elm Street ha per decenni tormentato il pubblico, nelle cui orecchie risuonano ancora distintamente le note dell’indimenticabile filastrocca e del celebre tema del film, composto da Charles Bernstein. Robert Englund, l’attore leggendario che ha da sempre dato il volto a Freddy (a eccezione del remake del 2010), ha però recentemente dichiarato di essere troppo vecchio per tornare a indossare il guanto artigliato sullo schermo, e ha indicato come suo credibile successore Kevin Bacon.
Si può ormai considerare definitivamente concluso il ciclo classico che ha spaventato e intrattenuto milioni di spettatori, ma Freddy Krueger è ormai divenuto immortale. Di seguito, abbiamo elencati tutti i film di Nightmare dal peggiore al migliore secondo il nostro personale giudizio.
One-two, Freddy’s coming for you!
9. Nightmare 6 – La fine (1991)
Fin quando il gruppo di giovani protagonisti non giunge a Springwood (ormai decadente) il film può anche suscitare un sano interesse. Purtroppo ogni nota positiva decade dopo soli venti minuti. Freddy Krueger non è mai stato così ridicolo: troppe le scene di gag, realizzate talmente male da non riuscire a divertire. Il lato comico del cattivone con gli artigli raggiunge in Nightmare 6 il proprio apice, cancellandone ogni traccia delle caratteristiche propriamente terrificanti. Col passare dei minuti si ha l’impressione di essere un po’ presi in giro, tante sono le scene nonsense e allucinate. Un trip che non auguro a nessuno.
8. Nightmare 5 – Il mito (1989)
Gli ingenti incassi mutuati dal quarto film hanno sollecitato la casa di produzione New Line Cinema a pianificare immediatamente un seguito. È a partire da Nightmare 5 che si susseguono le scene propriamente ridicole che hanno rovinato la caratterizzazione di Freddy Krueger. Film decisamente confusionario, si colloca appena sopra al suo successore grazie a un paio di scene di discreto intrattenimento. Viene dato grande spazio alle origini dell’antagonista della serie, che si impegnerà in un improbabile tentativo con il quale cercherà addirittura di essere partorito nella realtà. Brutto. Semplicemente brutto.
7. Freddy vs. Jason (2003)
Un esempio di film invecchiato male. La CGI, a cui il regista Ronny Yu ricorre in maniera massiccia, risulta tremendamente scadente. Ci si trova di fronte a un’accozzaglia di riferimenti ai titoli della serie originale gettati sulla pellicola senza una logica precisa, dal momento che l’unico scopo del film sembra essere quello di compiacere il pubblico. Esecuzioni spettacolari (realizzate male) e il duello fra due dei cattivi più amati del cinema dell’orrore sono tutto ciò che questo film inconsistente ha da raccontare. Non sfugge l’intenzione ironica e caricaturale di fondo, che produce qualche momento divertente, ma in generale resta un fallimento. Al botteghino, raccoglie a mani piene l’eredità dei franchise di Nightmare e Venerdì 13, incassando circa 115 milioni di dollari in tutto il mondo. Di tempo nella vita se ne perde tanto. Risparmiatene 90 minuti.
6. Nightmare (2010 remake)
Trattandosi del rifacimento della pellicola del 1984, c’è poco da discutere riguardo all’idea centrale della trama, il cui rinnovamento non riesce però a convincere in toto. L’introduzione del concetto di “micro-sonni”, d’altra parte, è un tentativo di assottigliare i limiti fra la veglia e il sonno al fine di disorientare e sorprendere lo spettatore. Sebbene sia sicuramente apprezzabile la rimozione del lato comico di Freddy Krueger, la sua rappresentazione risulta abbastanza monodimensionale e appiattita su toni cupi. La CGI è effettivamente non all’altezza, ma mai brutta quanto quella utilizzata per Freddy vs. Jason. L’ennesimo remake che lascia insoddisfatti, non un fallimento totale
5. Nightmare 4 – Il non risveglio (1988)
Al momento della sua uscita nelle sale cinematografiche, il quarto capitolo della saga fu accompagnato da grande interesse, figlio del successo del terzo film. Sono state forse le stesse alte aspettative, come spesso accade, a influenzare le scelte della produzione. Nightmare 4, in effetti, ripropone molte fra le caratteristiche del titolo precedente, magnificate per la loro originalità. Resta comunque apprezzabile l’evoluzione della protagonista, Alice, che matura progressivamente e riesce a tenere testa al nemico proprio grazie alla sua crescita. Per il resto, il film presenta nuovamente un gruppo di giovani, il cui fulcro è rappresentato da un’eroina con poteri paranormali, che affronta Freddy nell’universo onirico. La risoluzione finale, inoltre, è decisamente mediocre.
Nonostante la scarsa innovatività della trama, il film riesce però a intrattenere lo spettatore anche grazie all’inesauribile inventiva che accompagna le esecuzioni firmate da Freddy Krueger. Sono proprio i connotati del serial killer, dopotutto, a favorire la creatività nella rappresentazione dell’omicidio sullo schermo. Ma questa nota positiva resta, in ogni caso, un’eredità. Film prudente, funziona ma non compie significativi passi in avanti.
4. Nightmare 2 – La rivincita (1985)
Nonostante il secondo capitolo della saga sia spesso considerato fra i peggiori, rivela alcuni spunti interessanti e sicuramente innovativi nel panorama del cinema dell’orrore. Per prima cosa, il protagonista della vicenda è un ragazzo. Si è poi molto parlato del sottotesto che questo film vorrebbe veicolare: l’accettazione, da parte di un teenager americano di metà anni Ottanta, della propria omosessualità. Lo stesso Mark Patton, che interpreta il protagonista Jesse Walsh, ha raccontato quanto l’omofobia fosse a quel tempo diffusa a Hollywood. È prevista infatti l’uscita di un documentario (Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street) che svelerà le intenzioni del regista Jack Sholder, confermando le sensazioni che accompagnano la pellicola del 1985.
A prescindere dal sottotesto, Nightmare 2 funziona discretamente come slasher di intrattenimento. Era però difficile dare un seguito all’altezza dell’originale, e in questo senso la pellicola fallisce. Sebbene sia apprezzabile lo sforzo di originalità da parte degli sceneggiatori, il fatto che Freddy sia ora in grado di possedere fisicamente una persona ne snatura (di molto) l’essenza. Da non sottovalutare
3. Nightmare – Nuovo incubo (1994)
Wes Craven torna in cabina di comando e riporta la saga ad alti livelli per un’ultima volta. La settima pellicola del franchise abbatte definitivamente la differenza fra finzione e realtà, trasportando Freddy Krueger nel mondo quotidiano. Ed è proprio questa l’idea che fa funzionare il film: muovendosi con maestria nelle regole dello slasher, il regista crea una buona atmosfera di suspence costruendola su principi decisamente solidi. Il ritorno del cast originale e la presenza dello stesso Craven in un ruolo cruciale infondono grande credibilità alla trama, che dipinge Freddy come incarnazione degli antichi Demoni dei sogni. Di conseguenza, Krueger diventa propriamente un’essenza malevola, che esiste di per sé, e trascende il solo legame con il personaggio interpretato da Robert Englund.
È ancora una volta Heather Langenkamp (che interpretava Nancy Thompson nel primo Nightmare), però, a dominare con assoluto protagonismo l’ottima sceneggiatura. È interessante osservare la progressiva presa di coscienza, da parte dell’attrice, dell’effettiva esistenza di Freddy Krueger; la sua partecipazione a due dei sei capitoli della saga fino ad allora girati le aveva lasciato addosso un senso di inquietudine e paura nei confronti di un antagonista che considerava, in ogni caso, solo il frutto della fantasia di Craven. E sarà proprio il regista a dissipare i dubbi della nostra eroina, fornendole gli strumenti necessari ad affrontare, per un’ultima volta, il suo letale incubo. Per davvero. L’ultimo, brillante squillo di Nightmare.
2. Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (1987)
Il film che raccoglie al meglio la pesante eredità del primo capitolo. Ci sarà un motivo se c’è lo zampino di Craven, qui dedicatosi alla sceneggiatura, nelle tre migliori pellicole della saga. Heather Langenkamp torna a vestire i panni dell’eroina del film originale Nancy Thompson, la quale, ormai adulta, lavora nell’ospedale pischiatrico di Westin Hills. La protagonista del film, stavolta, è però una giovane ragazza di nome Kristen, che si rivela essere capace di trasportare nel proprio sogno anche altre persone. L’attenzione alla continuità con il primo capitolo e una rinnovata cura volta a un’esplorazione più profonda del mondo dei sogni rende Nightmare 3 fedele all’idea originale e innovativo al tempo stesso. Oltre a Nancy, ritroviamo anche suo padre Donald (interpretato da John Saxon), che impersona la generazione dei genitori che aveva bruciato vivo Freddy al tempo delle sue brutalità sui bambini di Springwood. Nancy, dal canto suo, è invece colei che ha affrontato il ritorno del maniaco in una nuova veste, all’interno degli spazi onirici. Ma c’è di più: in questo film vengono rivelate per la prima volta le origini del mostro dei sogni, concepito da una suora violentata proprio fra le mura di Westin Hills, Amanda Krueger. Infine, ci sono Kristen e i suoi compagni dell’ospedale psichiatrico, ultimi sopravvissuti fra i figli di coloro che avevano ucciso Freddy. La trama del film mette dunque in relazione quattro generazioni, stabilendo una cronologia credibile degli eventi.
Prendendo le mosse da una sceneggiatura solida, la pellicola viene impreziosita da alcune scene spettacolari e ben realizzate che ritraggono in modo assolutamente ingegnoso le morti dei personaggi (memorabile il Freddy “burattinaio”). È qui che il serial killer di Springwood comincia a colorarsi dei tratti comico-sadici di cui si abuserà però troppo nei capitoli seguenti. Uno dei migliori sequel di tutto il cinema horror.
1. Nightmare – Dal profondo della notte (1984)
Il primo capitolo della saga resta insuperato. Ha elevato il genere dello slasher a uno dei suoi vertici più alti e creato un’icona indimenticabile, Freddy Krueger. L’idea centrale della trama è semplicemente geniale: gli incubi possono uccidere; questa grande intuizione si ramifica attorno al tema del sogno, che da sempre ha suscitato la curiosità dell’uomo. È proprio negli spazi di questo mondo misterioso che si muove a suo piacimento Freddy, spietato (e defunto) assassino della tranquilla cittadina di Springwood, Ohio. La scelta di rappresentare l’universo onirico rende possibile la manifestazione della forza visionaria del regista, in grado così di sganciarsi da ogni logica applicabile alla realtà.
Nancy Thompson, protagonista della pellicola, affronta a viso aperto un nemico terrificante, guadagnandosi pienamente il titolo di eroina, così raro fino a quel momento nello slasher. A differenza di molti film dello stesso genere, i personaggi ritratti in Nightmare non si comportano in modo illogico per favorire lo scorrimento di una trama che diventa in tal modo godibile ma pur sempre forzata. Gli abitanti di Springwood, fra i quali figura un giovanissimo Johnny Depp nel ruolo del fidanzato di Nancy, agiscono in modo consapevole: i genitori in senso omertoso, mentre i figli cercano di trovare un modo per difendersi da un antagonista inafferrabile. Il capolavoro di Wes Craven.
If Nancy doesn’t wake up screaming she won’t wake up at all.