La solitudine può giocare terrificanti scherzi. La recensione di Old Man (no spoiler).

Old Man è un film del 2022 diretto da Lucky McKee e sceneggiato da Joel Veach. Il film è stato distribuito in home video in due versioni, una in 4K UltraHD composta da Blu-Ray + Booklet (Blu-Ray) e l’altra in limited edition DVD + Booklet (DVD), entrambe di Midnight Factory.

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Old Man vede come unici protagonisti due attori, Stephen Lang (già noto per Man in the Dark) e Marc Senter (l’abbiamo visto in Tales of Halloween), inoltre presenta un’unica location, ovvero la capanna nel bosco dove vive il vecchio. Questi due fattori contribuiscono ad avvicinare Old Man più a una performance teatrale che al cinema vero e proprio come tradizionalmente lo intendiamo.

In Old Man, infatti, lo spettatore ha proprio l’impressione di star assistendo ad una piece teatrale, poichè i due protagonisti si muovono nello stesso spazio per tutto il tempo del film, cambiando solo posizione all’interno di esso. Ciò contribuisce a focalizzare l’attenzione dello spettatore completamente sui dialoghi più che sulla scenografia, sugli effetti speciali o su altri elementi, se vogliamo, di distrazione.

Old Man ha una trama molto semplice e lineare: un vecchio (Stephen Lang) vive da solo in una capanna nel bosco. Un giorno, un giovane escursionista (Marc Senter) approda nella sua dimora perchè ha perduto il sentiero. Da questo banale incipit si innescano tutta una serie di meccanismi che ribalteranno totalmente la situazione iniziale, portando a inquietanti risvolti.

Old Man è un film molto introspettivo, psicologico e che tiene incollato lo spettatore grazie a un sapiente uso dell’elemento della suspance che procede in un climax ascendente per tutta la durata della narrazione fino all’esplosivo finale. E’ un film che ci mostra uno spaccato della psiche umana e, in particolare, di due lati di essa, rispettivamente simboleggiati dal personaggio di Stephen Lang, il vecchio, e di Marc Senter, il giovane escursionista.

La capanna in cui vive il vecchio è anche il suo carcere e diventa metafora della mente umana, in cui è molto facile rimanere imprigionati, soprattutto se si vive in una condizione di solitudine e isolamento come il protagonista. Un paragone, seppur in contesto totalmente differente, si può fare con la situazione che vive Jack Torrance in Shining, o anche con il disagio psicologico di Mort Rainey protagonista di Secret Window.

Stephen Lang e Marc Senter ci regalano due performance veramente degne di nota: come unici protagonisti riescono totalmente a dominare il palcoscenico (se vogliamo mantenere il parallelismo col teatro) e l’attenzione dello spettatore, che starà continuamente a chiedersi cosa succederà dopo.

Nonostante Old Man non sia un film dal ritmo serrato, martellante, ma piuttosto una narrazione che si prende il suo tempo, ciò non fa comunque in modo che risulti lento, noioso o con momenti morti, poichè ogni piccolo tassello porta a quello che sarà il finale. Che il finale sarà sorprendente o meno, dipenderà tutto da quanto lo spettatore avrà attenzione ai piccoli indizi che vengono rilasciati durante il fllm e che possono far presagire o meno l’epilogo. Tuttavia, nel caso di Old Man, è molto più importante il percorso che la conclusione.

Titolo: Old Man
Regia: Lucky McKee
Attori: Stephen Lang, Marc Senter
Paese: Stati Uniti
Anno: 2022
Genere: Horror
Durata: 97 minuti

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