Il corto horror a episodi di Davide Pesca. La recensione psicologica di Re-flesh

Re-flesh è un lungometraggio horror a episodi, scritto, diretto e prodotto da Davide Pesca, co-prodotto da Massimo Bezzati e interpretato da Alessandra Pellegatta, Mery Rubes, Reiko Nagoshi e Alessandro Davoli. Il film, che si snoda in cinque episodi legati da un segmento-cornice, indaga il rapporto tra mente, corpo e tecnologia.

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In My Little Puppy una curiosa app che permette di adottare piccole creature virtuali si rivela qualcosa di estremo; in Electric Dreams, dopo aver toccato accidentalmente una sorta di braccio robotico, il corpo di una donna comincia a mutare drasticamente; in Tentacles una sensuale ninfa vive beata nel suo habitat naturale, finché non trova uno strano marchingegno elettronico che la catapulta in un’altra dimensione popolata da creature tentacolari; in Neovita un’innovativa società reintegra (a suo modo) dei soggetti “borderline” per inserirli nel mondo della società; in ANGEL 20.0 una donna androide proveniente dal futuro, come un angelo purificatore, assolve i peccati degli umani, ma ogni espiazione porta a conseguenze drastiche (klub99.it)

Riprendendo il genere body horror di matrice cronenberghiana e lo splatter cyberpunk giapponese anni ’80, Re-flesh aggiunge un tassello alla riflessione corpo-mente e all’intromissione dell’elemento tecnologico, il quale permette una triangolazione che, se spesso fornisce un aiuto pratico nella vita quotidiana contemporanea, altrettanto spesso può finire per rivelarsi deleteria.

L’idea che assimila la mente ad un computer deriva dalla “teoria della mente”, inizialmente sviluppata nel 1950 dal filosofo e matematico statunitense Hilary Putnam, detta funzionalismo.
“L’idea di base è che gli stati mentali (desideri, convinzioni, ecc.) siano costituiti solamente dal loro ruolo, cioè dalla loro funzione, la loro relazione causale, rispetto ad altri stati mentali, percezioni e comportamento. Giacché stati mentali possono essere definiti in base al loro ruolo funzionale, essi sono molteplicemente realizzabili; in altre parole, possono manifestarsi in vari sistemi, anche artificiali (ad es. calcolatori), se il sistema computa le funzioni adatte. L’analogia mente-computer, che vede il cervello paragonato all’hardware e la mente al software, costituisce l’emblema di gran parte delle teorie funzionaliste della mente.” (Wikipedia).

Da qui l’idea del corpo-mente-macchina si è estesa ampiamente all’interno dei prodotti narrativi, siano essi romanzi o film. Dall’idea del cyborg e della letteratura cyberpunk fino agli androidi di Terminator (1984) e di Westworld (film del 1973, serie del 2016), dalle domande filosofiche di Blade Runner (1982) fino a quelle della serie Black Mirror (2011). Senza dimenticare le mutazioni del corpo dei film di David Cronenberg.
Re-flesh riesce a creare collegamenti funzionali tra queste opere, passando anche per Alien (1979), e a riaggiornare le domande che ne derivano: può la tecnologia soppiantare il corpo biologico? Quanto la tecnologia intacca le capacità mentali? Quale rischio emerge nel tendere verso un’automazione sempre più pervasiva?

Fonti:
klub99.it
it.wikipedia.org

Titolo: Re-flesh
Titolo originale: Re-flesh
Regia: Davide Pesca
Attori: Alessandra Pellegatta, Mery Rubes, Reiko Nagoshi, Alessandro Davoli
Paese: Italia
Anno: 2021
Genere: Horror
Durata: 59 minuti

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