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Ride – Recensione

Ride - Recensione
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I creatori di Mine tornano con un action-thriller rivoluzionario. La recensione di Ride.

Ride – Recensione

Arriva in home video, grazie a Koch Media, un’edizione davvero preziosa di Ride, film action-thriller (con qualche punta di horror) diretto da Jacopo Rondinelli e scritto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro. Fabio&Fabio per intenderci sono il talentuoso duo che aveva esordito al cinema con lo strepitoso Mine, pellicola che in quel caso avevano scritto e diretto insieme.

Con Ride siamo di fronte però a qualcosa di totalmente nuovo. Il film è un vero e proprio esperimento: più di venti telecamere GoPro sono state usate per girare le scene e questa peculiarità lo ha reso il film con il più alto numero ti telecamere in azione della storia del cinema.

Ride

La tragedia corre sulle due ruote in una pericolosa downhill: Kyle Max sono due rider sempre alla ricerca di adrenalina e di visualizzazioni ai loro video. I due hanno bisogno di dare una svolta alle loro vita e di lì a poco un colpo di fortuna si paleserà: arriva la convocazione ad una gara segreta di downhill in stile reality show che ricorda (o cita) The Running Man (L’implacabile) con Arnold Schwarzenegger. Tra spericolate corse, salti e acrobazie, la gara procede inizialmente senza intoppi. Curiosi monoliti che sanno tanto di omaggio a 2001 Odissea nello spazio, sono i checkpoint dove i partecipanti si connettono e ottengono le informazioni e il punteggio. L’atmosfera goliardica e competitiva della gara sarà interrotta però dal ritrovamento di un rider morto.

Found footage fino al midollo: grazie al numero spropositato, ma anche giustificato (dalla trama) di GoPro presenti nella storia, Ride è un tripudio assoluto del found footage. Con un linguaggio visivo ultra-moderno incorniciato dal fish-eye delle action-cam e una regia “alla Guy Ritchie” (The Snatch, King Arthur) sembra quasi di assistere allo svolgimento di un videogame. 

“Chi era quel tipo? Dev’essere il boss finale”

Ride

Il ritmo è il protagonista assoluto di Ride, infatti il montaggio superlativo e serrato, sembra richiamare l’esponenziale accelerazione del battito cardiaco dei rider (ma anche degli spettatori). Tantissime scelte, più che in altri film probabilmente, sono state effettuale al montaggio: infatti la quantità di opzioni date dalle numerose telecamere, hanno reso il lavoro più oneroso in post-produzione, ma hanno anche dato molte più opzioni narrative e regalato scelte forse inaspettate.

Gli attori appaiono decisamente convincenti, anche se in questa messa in scena la prova era indubbiamente più semplice. Gli interpreti però hanno dovuto superare sfide differenti, come quelle fisiche e il fatto di essere essi stessi cameramen del film, infatti ogni rider indossava telecamere: head (testa), chest (busto) e shoulder (spalla). Sul set sono stati definiti “OperAttori”, fusione che incarnava il lavoro di operatori alle camere e di attori.

Oltre a Kubrick sono molteplici le citazioni del cinema e delle serie tv cult: come quando ci troveremo di fronte al presentatore dello show, che ricorderà piuttosto palesemente nelle sue movenze, Max Headroom, annunciatore del programma di video musicali The Max Talking Headroom Show.

Ride oltre ad essere un film di genere fortemente innovativo e dal sapore internazionale, è anche un’opera pregna di significati. Oggigiorno siamo messi sotto pressione continua, dobbiamo “rendere” anche nella rete: avere follower, raggiungere un numero dignitoso di like, aumentare la visibilità. Ride è una denuncia a questa ossessiva corsa alla riprova sociale e alla sovraesposizione della propria vita e della propria anima.

Dal punto di vista narrativo la parte iniziale è forse un po’ debole e fatica a catturare l’interesse, ma come quando si imbocca una ripida discesa, l’adrenalina sale con il passare del tempo. L’avvento di elementi dalle tinte horror-slasher e la comparsa di personaggi inquietanti renderanno quella che sembrava una pista lineare, una corsa ricca di curve intriganti.

Ride

Ride in versione home video vanta dei contenuti extra straordinari: più di 2 ore di backstage, curati e editati da Angelo Camba, regista della seconda unità del film, che in questo caso però è stata fondamentale perché non si è limitata a girare i dettagli o i raccordi del film, ma ha curato tutte le scene d’azione, gli inseguimenti e le evoluzioni di Downhill. Ma il valore aggiunto lo ha dato anche con gli extra, montati ad arte, un perfetto prodotto televisivo che si segue con grandissimo interesse.

La corsa di Ride non si ferma al film, infatti sono usciti anche: il fumetto scritto da Fabio Guaglione e Adriano Barone e disegnato da Andrea Broccardo, collaboratore Marvel e Bonelli, che racconta la storia di uno dei personaggi del film, Clara; Il libro Ride – Il gioco del custode di Adriano Barone edito Mondadori e il gioco da tavolo ideato da Luca Maragno edito da Pendragon Games Studio.

Insomma il Ride-Universe si è ormai espanso, non ci resta che gridare anche noi: Ride or die!

Titolo: Ride
Titolo originaleRide
Scritto da: Fabio GuaglioneFabio Resinaro 
Regia: Jacopo Rondinelli
AttoriLudovic HughesLorenzo RichelmySimone Labarga
Genere: action, thriller
Durata: 102 minuti
Anno: 2018
Paese: Italia

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